LA SCOMMESSA CHE TI CAMBIA LA VITA [IN REVISIONE]

ORRIBILE E INSENSIBILE

Il petto di Gray continuava ad alzarsi e abbassarsi tenendo un ritmo regolare mentre il respiratore continuava a fornirgli ossigeno. Gli occhi dei ragazzi erano fissi sul corpo fasciato del ragazzo dormiente mentre il dottore spiegava le sue condizioni fisiche e cosa fosse successo. Disse a loro che l'uomo sul furgone era stato male mentre guidava, impedendogli di frenare al semaforo andando contro l'auto. La moglie era morta sul colpo mentre il marito non era riuscito a resistere fino all'arrivo in ospedale. L'unico che si era miracolosamente salvato era proprio Gray, arrivato all'ospedale senza niente di rotto, ma in coma con delle serie lesioni alla testa. L'unica cosa che potevano fare era aspettare che il ragazzo avrebbe riaperto gli occhi, ma non era da scontare la possibilità che non lo avrebbe fatto.
Il dottore lasciò il gruppo di ragazzi da soli con il loro amico, dove calò il silenzio per lunghi minuti mentre il cielo si oscurava e le temperature si abbassavano di pochi gradi.
Juvia si avvicinò di più al letto e prese la mano fasciata del ragazzo. Quel contatto fu come la goccia che fece traboccare il vaso. Si mise a piangere silenziosamente mentre il corpo veniva scosso dai singhiozzi. Erza le mise una mano sulla spalla e l'amica si girò dalla sua parte per piangere sul suo petto, circondata poi dalle braccia della rossa.

-Non devi piangere, lui non lo vorrebbe-
La ragazza si girò verso Natsu, sorpresa nel vederlo con un lieve sorriso sulle labbra.

-Sarà un'idiota, ma non è il tipo che si arrende-
Continuò Natsu senza far vacillare il sorriso, anzi, ne fece uno ancora più grande.

Gajeel fece la sua solita risata e diede una pacca sulla spalla di Natsu.

-Ciliegina ha ragione, si sveglierà molto presto. Non affliggerti così-
-Come fate... a esserne così certi?-
Chiese Juvia mentre si asciugava le lacrime con i dorsi delle mani.

-Perché lo conosciamo molto bene, non ci abbandonerebbe mai in questo modo-
Prese parola Gerard mentre guardava l'amico con un lieve sorriso sulle labbra, anche se privo di allegria.

Juvia annuì lievemente e tirò su col naso, sentendosi molto meglio dopo le parole di chi conosceva da più tempo il ragazzo.
Fuori dalla stanza c'erano tutti gli altri ragazzi che avevano partecipato alla caccia al tesoro, compresi Makarov e Mavis. Quest'ultima era arrivata più tardi in ospedale con Wendy, che stava lavorando in pasticceria.Aveva preso la ragazza in privato, raccontandole dell'accaduto e che suo fratello le avrebbe aspettate lì in ospedale. Anche loro avevano ascoltato dal dottore cosa fosse successo alla famiglia Fullbuster,facendo scoppiare il lacrime la piccola Wendy che si ritrovò tra le braccia del suo capo e quelle di Mira. Appena si sentì meglio entrò anche lei nella stanza e affiancò silenziosamente suo fratello, chele mise una mano sulla testa e l'accarezzò. Appena i ragazzi uscirono anche gli altri ne approfittarono per fare un saluto al ragazzo, il gruppo decise di tornarsene a casa con i mezzi pubblici.La preoccupazione per Gray fece resistere Natsu e Gajeel, che guardavano fuori dal finestrino del pullman mentre aspettavano la loro destinazione. Il primo a scendere fu il corvino, che abitava in periferia. Si accorse dopo che Levy lo aveva seguito, prendendogli poi la mano e in silenzio andare verso casa del ragazzo.
La fermata successiva fu quella di Mavis, che scese vicino alla pasticceria. Appena entrò vide che i clienti sembravano soddisfatti,felici e cortesi con le cameriere. Adorava la sua pasticceria, la faceva sentire serena a contatto con i clienti e i suoi dipendenti,anche se qualcuno poteva essere sgarbato come il nuovo arrivato. In quelle poche ore aveva preso il comando Zera, e stava facendo un buon lavoro da quello che vedeva guardandosi in giro. Poi gli venne in mente di andare a controllare il bullo della pasticceria, che sicuramente lo avrebbe trovato a lavare come al solito. Appena arrivò nella stanza, come previsto, Zeref stava lavando i piatti e le pentole mentre canticchiava un motivetto orecchiabile.