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SCENA I

- Ma guardatela... - disse Emily. - Neanche fosse la migliore amica di Sara.

Jenna era in un angolino, in piedi, in mezzo alla gente, e piangeva disperatamente. Le ragazze pensavano sapesse di essere in mezzo a tante persone, e che stesse recitando quella farsa solo per sembrare la vittima della situazione.

- Non si erano appena conosciute? - chiese Alison.

- Beh, - Hanna alzò entrambe le sopracciglia. - Datele un bell'Oscar.

Jenna si voltò verso di loro. Non poteva vederle, ma loro distolsero lo sguardo meccanicamente, come se, in realtà, potesse distinguerle benissimo.

Dalle chiacchiere che si sentivano in giro, sembrava che la polizia pensasse che Sara fosse scivolata. Si diceva che la vicenda potesse essere archiviata come un incidente, e non come un omicidio.

L'ascensore squillò.

Appena le porte si aprirono, due uomini ne uscirono. Stavano mantenendo e trasportando con facilità la barella dove si trovava il corpo di Sara Harvey. Era coperto con un lenzuolino azzurro, e non potevano vederlo.

Una mano scivolò fuori dalla copertura. Era completamente bruciata. Alison non poté trattenere un'espressione di disgusto, mentre cercò di guardare da un'altra parte, dimenticando ciò che aveva appena visto. Era lei, era Sarà Harvey. Non c'era alcun dubbio. Era morta davvero.

- Em, - bisbigliò Hanna al suo orecchio. - Stai bene?

- Sì, - rispose, con una mano davanti alla bocca. - Sto bene.

- Dove diavolo è finita Cece Drake? - chiese Aria.

- Crediamo sia una coincidenza che sia scomparsa di nuovo proprio ora? - Alison e la diffidenza erano ormai una cosa sola.

- Sara mi ha detto che non è di Jenna e Cece che dovremmo avere paura. - Emily pensava ad alta voce. - Allora perché su quel computer c'era una cartella rinominata "Charles DiLaurentis"?

- Qualcosa al suo interno potrebbe condurci ad A.D. - disse Spencer. Guardò la ragazza. In quel momento stava parlando con una manciata di poliziotti. Cosa sapeva Jenna Marshall? - Dobbiamo rubare quel portatile.



FLASHBACK [MARY]

- Sul serio, Mary. Riprenditi. - Jessica era appena rientrata in casa. La sua camicia rosa era sporca di terra, e anche i suoi guanti di gomma. Io non capivo il punto nel fare del giardinaggio in una casa dove non viveva più nessuno.

Mi staccai dalla finestra.

- Come puoi essere così crudele? - le chiesi, raggiungendola. - Tuo figlio è appena morto, non potresti smetterla, solo per un minuto?

- Io ho fatto vivere Charles al meglio, Mary. - disse, mentre io mi avvicinavo a lei. - L'ho amato con tutto il cuore.

- Com'è successo? - volevo soltanto delle risposte. - Sono sua zia e non so niente, perché vuoi tenere tutto per te?

- Non dovresti essere qui, Mary, e lo sai. - Jessica aveva cambiato argomento. Lo faceva spesso.

- Jessica... - cercai di bloccarle qualsiasi passaggio. - Ti prego.

- Non è stata colpa mia! - mi gridò. - Non potevo dargli di più.

- Non so perché non vuoi dirmi cosa è successo, Jessica, - i miei occhi si inumidirono. - Ma quando smetterai di comportarti così?

- Non fare la vittima, Mary. - era così crudele. - Sono io quella che ho perso un figlio. Non dimenticarlo mai.

Lei fece per andarsene, prima di tornare a guardarmi, per un solo secondo.

- E non tornare mai più qui.

Sembrava non capisse, sembrava non riuscisse a rendersi conto di quanto le sue parole taglienti mi ferissero nel profondo.



SCENA III

- Che puzza... - disse Emily, coprendosi il naso. - Puzza come la casa di una nonna.

- Sì, una nonna morta, mangiata dal suo gatto e ritrovata cinque giorni dopo. - aggiunse Spencer.

Erano scese nel rifugio della casa di Carol. Spencer era la prima della fila, e, con la torcia con la luce più forte di tutte, illuminò la stanza. La parete era tappezzata di foto incomprensibili. Erano attaccate su tutto lo spazio libero.

- Un po' troppo macabra, no? - fece Hanna.

Spencer illuminò una piccola abat-jour. Corse subito ad accenderla.

- No, macabra abbastanza.

Si trovava esattamente al di sopra di un mobile che aveva tutta l'aria di sembrare un archivio che contenesse materiale importante.

Aprì il primo cassetto. Era pieno di cartelle.

Emily.

- Ragazze, guardate qui! - le chiamò. - Jessica aveva un file su ognuna di noi

Hanna.

- Stava indagando su di noi. - constatò Emily.

Spencer.

- Sì, tutte noi tranne Aria. - disse Hanna. - Lei non ha una cartella.

Spencer aggrottò le sopracciglia.

- Pensate che qualcuno l'abbia presa? - chiese Alison.

- Sì, ma... Perché? - sì domandò Emily.

Spencer aprì il secondo cassetto. La polvere volò via come se quel mobile non fosse stato aperto per secoli.

- Aveva anche le cartelle cliniche di Mary.

Lei ne prese una, ed Emily ne afferrò un'altra.

- Jessica era responsabile e tutrice di Mary. - bisbigliò Spencer, appena ebbe letto alcune righe del fascicolo. - Oh mio Dio. Ha autorizzato il trattamento con l'elettroshock.

Alison alzò lo sguardo verso di loro.

- Aspetta, - Hanna aveva un paio di dubbi. - al tempo non era considerata una tortura?

- Sì. - Spencer faceva fatica a parlare.

- Ehm... - Emily era ferma da più di dieci secondi sulla stessa pagina di una cartella, con la torcia ben puntata sullo stesso identico rigo.

- Cosa c'è? - la svegliò Spencer.

L'altra le guardò bene tutte, come se non volesse ripetere ciò che aveva appena letto.

- Mary ha avuto un secondo figlio.

- Cosa? - sbottò Alison.

- Un secondo cosa? - Hanna stava quasi gridando.

- Maschio o femmina? - chiese Spencer.

- Tutto quello che dice è: "Nessuna complicazione dovuta alla gravidanza precedente". - Emily leggeva attentamente. - Potrebbe avere la nostra età, adesso.

I silenzi in quel periodo erano diventati inevitabili. Quel secondo di irrequietezza e dubbio sembrava non finire più.

- Quindi Cece aveva un fratello o una sorella biologici... - Spencer cercò di rielaborare tutto ciò che aveva assimilato. Troppo.

- Che potrebbe voler vendetta per Charles? - suppose Emily.

- Fantastico! - esclamò Hanna, nei confronti di Alison. Lei non riusciva a capirci più niente. Non sentiva più il cuore battere, ed era sicura che, se avesse provato a parlare, avrebbe potuto vomitare da un momento all'altro. - Ci mancava un altro cugino che ci odia a morte!

Lies Won't Set You Free (Pretty Little Liars)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora