«L'amore è amore, non importa il tempo o l'età» dico, citando la mia cara suocera, la quale mi sorride mentre tiene Justin per un braccio.

«Papi te lo giuro, Justin è buono con me»

«Si stava strusciando contro di te» commenta, serrando gli occhi e chiudendo le mani a mo' di pugno.

«No, sono stata prima io a farlo. Ero sopra di lui. Suppongo che devo dirti i dettagli, che ti piaccia o no, dovrai sentire. Mi sono infilata nel suo letto anche se Justin mi ha ripetuto più volte che era una cattiva idea e mi ha ordinato di andarmene, ma io, lo amo così tanto che non gli ho dato retta e mi sono infilata di nuovo nel suo letto perchè lo deside...» mio padre muove furiosamente una mano per coprirmi la bocca.

«Vai a prendere le tue cose, ce ne andiamo adesso» parla, calmo. Apro la bocca per obbiettare ma mi zittisce con uno sguardo. «È un ordine»

Forse non è stata una buona idea dire tutto.

Guardo Justin, il quale osserva mio padre con un sopracciglio alzato. Speravo di vedere un piccolo sorriso di addio ma nulla, suppongo sia felice che me ne vada. Pattie con la mano si copre la bocca e si cancella le lacrime, senza però dire nulla.

Sento qualcosa...Che mi stringe dentro il petto, come se non potessi respirare correttamente. Non so.

«Possiamo parlare in privato, Cristoff?»domanda Pattie. Lui guarda me e a Justin per alcuni secondi e poi acconsente, dicendoci che abbiamo alcuni minuti per dirci addio. Dopo alcuni minuti, tutti escono dalla stanza.

«Mi dispiace» dico quando stiamo soli. Justin si porta una mano sulla nuca e si ferma davanti a me. «Per tutto, ma principalmente per le cose traumatizzanti che ti ha detto mio padre»

«Non fa niente» fa spallucce.«Non è colpa sua. Si comporta come un padre ed io farei lo stesso»

«Sì, suppongo di sì»rido un pò, per poi rimanere in silenzio.

«Quindi...Hai avuto ciò che volevi, no? Credo che fosse solo questione di tempo, sembri il tipo di persona che raggiunge sempre tutto quello che vuole»dice con un lieve sorriso. «Andartene. Da quando sei arrivata, non hai fatto altro che dire di volertene andare e complimenti, hai ottenuto quello che volevi»

È vero. Dovrei essere felice ma non lo sono, non voglio andarmene. Xavier. Mi lacrimano gli occhi quando penso al fatto che lo rivedrò solo una volta finita l'estate. Xavier è l'unico amico che ho, oh e anche Eva. Non andiamo molto d'accordo ma sto imparando a crescere con lei.

«Hai ragione. Non sentire troppo la mia mancanza»dico e gli colpisco in modo debole il braccio. Justin mi prende la mano e rimanere in silenzio per un pò. Mi sorprende quando si avvicina a me e mi prende il viso tra le mani, volendo che lo guardassi negli occhi.

«Fai la brava» commenta semplicemente ed io annuisco, aspettando un bacio.«È...Stato divertente averti qua con noi»

Finisce di parlare e mi colpisce il braccio, ricopiandomi.

«Pensavo mi stessi per baciare» mormoro. Non volevo andarmene senza prima averlo baciato. Justin guarda il pavimento e si morde la guancia, pensando. «Non mi rivedrai mai più, prendilo come un bacio d'addio»

Annuisce e aspetta che io faccia il primo passo, ma chiudo solo gli occhi. Voglio che sia lui a fare il tutto.

Mi accarezza le guance con il mignolo e bacia un' estremità del mio labbro, prendendosi tutto il tempo del mondo, come se da un momento all'altro non potesse entrare mio padre. Sorrido quando sento il suo respiro sul mio collo. Si sta così bene. Voglio gridargli a squarcia gola che mi baci.

dear sergeant ➳ jbWhere stories live. Discover now