2. punishments

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«Va bene» accetto sedendomi per terra per pulirmi il viso, per poi mettermi in una posizione più comoda. «Sono disposta a fare quello che mi chiedi, ma ho una cattiva notizia e sarebbe che non ho mai fatto nessuna flessione o meglio dire, non ho mai fatto questi tipi di esercizi. Se ci provo il mio corpo inizia a tremare e io... Non posso farlo»

«Certo che puoi» il sergente Bieber mi si mette affianco per vedermi e per un secondo penso stia per motivarmi, ma non lo fa.

Ma quanto posso essere stupida?

Mangiare acqua e farina insieme è peggio che morire di fame. Inizio a fare le flessioni ma dopo cinque volte che mi abbasso, inizio a tremare a tal punto che stanno per uscirmi le lacrime. Bieber mi dà solo alcuni secondi per riprendere fiato e dopo mi riordina di ricominciare. Mi dice che non gli importa che io pianga e che la prossima volta ci penserò due volte prima di rivolgermi a lui in malo modo. Non riesco a capire come qualcuno possa amare nel vedere soffrire così una donna e non avere alcun tipo di rispetto.

Dopo mezz'ora riesco a fare solo dodici flessioni. Sto piangendo completamente e non riesco più a trattenere i singhiozzi. Il sole è troppo forte e il sudore cade da ogni centimetro del mio corpo a tal punto che non riesco a distinguere le lacrime dal sudore.

«Justin dai, è solo il primo giorno» sussurra il sergente donna dal cognome orrendo. La ringrazio mentalmente del suo aiuto e continuo con i miei esercizi.

«Tutti possono andare a mangiare e poi riposarsi per il resto del giorno. Ringraziate la vostra compagna per quello che vi aspetta domani e preparati mentalmente» dice Justin, non ricevendo nessun lamento da parte del gruppo, il quale mi fulmina con lo sguardo.

Faccio un sospiro e mi fermo, alzandomi. Justin mi prende per la spalla e mi getta con la faccia a terra, facendomi sporcare il lato sinistro della faccia. «Tu no, tu rimani qui finché non finisci il tuo castigo»

«Ti odio» borbotto e ritorno a fare quelle maledette flessioni, ma dopo tre collasso. «Ti prego, ti prego, lasciami andare»

«No, te ne mancano altre 135»

Grugnisco e ricomincio a piangere, provandoci di nuovo. È totalmente impossibile per me, ne faccio altre due e le mie braccia mi abbandonano. Mi sento le gambe stanche. Guardo i miei sandali e noto che sono rotti a causa delle strani posizioni in cui mi ritrovo. Non è che mi faccia piacere essere umiliata in questo modo.

Se non fossi qui, ma in qualsiasi altro posto, mio padre –ex marine- mi avrebbe aiutata anche se un uomo mi avrebbe solo tentato di infastidire. Sono sola ora e non posso contare sull'aiuto di nessuno e questo mi rende ancora più triste. Mi cancello le lacrime e continuo a fare quello che il sergente Bieber mi ordina.

Justin's POV

Solitamente non sono così crudele il primo giorno con le donne nell'accampamento. Capisco che gli adolescenti ribelli che arrivano non sono pronti a fare 150 flessioni già da subito, ma questa ragazzina ha qualcosa di particolare e sento una strana ripugnanza nei suoi confronti.

Non che sia brutta anzi, mi attira abbastanza l'attenzione –almeno suppongo- ovviamente quando non è sudata, bagnata dalle lacrime e dalla terra come ora. C'è qualcosa nella sua persona che mi irrita, come mai prima mi era successo e non so se sia il suo sguardo quando si posa sul mio o il suo modo di parlare o come si muove. Non sono così rigido di fatto, chiedo soltanto obbedienza ai miei ordini e non accetto un "no" come risposta. Questa bionda o rossa, non so neanche come si chiama l'orrendo colore dei suoi capelli, è narcisista, egoista, è abituata a fare quello che vuole senza che vi siano conseguenze, ma dovrà cambiare. Dovrà imparare a portare rispetto e tenere la bocca chiusa davanti non solo ai suoi superiori, ma a chi sia più grande di lei.

dear sergeant ➳ jbWhere stories live. Discover now