8. little white lie

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«Mamma, sono contento che tu sia venuta ma è tardi»

«Stupidaggini» muove la sua mano in quella maniera che odio tanto. «È la prima volta che ti vedo quest'anno»

«Sei venuta a giugno»

«E non ho neanche salutato Lesley» si avvicina al suo letto, senza nessuna tipo di considerazione, e la muove. Lesley si lamenta in una maniera non del tutto femminile ma che io trovo adorabile.

«Lasciatemi in pace» geme colpendo mia madre sulla mano, probabilmente pensando che sia qualcuno di noi. A me madre non importa, infatti la scuote più velocemente e fa sì che Lesley si alzi grugnendo. Si toglie la mascherina per dormire. «Che merd...Oh, Dio mio...Pattie. Mi dispiace, pensavo fossero i ragazzi»

«Non ti preoccupare, solo alzati e dammi un abbraccio. È l'unica cosa che voglio» la prende per un braccio e l'aiuta a mettersi con le gambe incrociate sul letto, per poi abbracciarla forte.

Mia madre è...Non so neanche come potrei descriverla ad essere sincero. È fastidiosa, parla troppo ma al tempo stesso è gentile, divertente ed amorevole. Non la capisco però la amo ed questo quello che importa. Non l'ho vista molto nella mia adolescenza perchè l'ho passata viaggiando sempre con quel pezzo di merda di mio padre, il quale non fa altro che dirmi continuamente quanto sono inutile. So che ci sono persone che hanno una vita peggiore ma non riesco a non lamentarmi.

«Dove dormirai?» domando sedendomi sul letto, cercando di farle capire che volevo dormire.

«Con tuo padre, tonto. Sennò con chi?» ride come se fosse una ragazzina delle medie. «Anche se non credo che dormiremo molto»

«Mamma, per favore. Astieniti da questi tipo di commenti» la prego, anche se so che continuerà. Per qualche stupida ragione pensa che a noi interessi ascoltare la sua vita sessuale. La sua intensa vita sessuale. Ma non è così anzi, preferisco mangiare la merda piuttosto di sentire la sua posizione preferita.

«Va bene, amore. Voglio solo dirti che i tuoi genitori si amano ancora» accarezza i capelli di Lesley ed abbraccia Hunter un'altra volta.

Non sono sorpreso se non sono amorevole, basta guardare chi mi ha cresciuto...

Mia madre, che si innamora ogni anno di un uomo diverso, sostiene che nessuno è come mio padre e lui, che va a letto con altre donne, va sempre dietro a mia madre quando si vedono. Non li capisco e mai lo farò. Non credo neanche che avrò mai una relazione seria dopo tutti i traumi che mi hanno causato, anche se una volta finita quest'esperienza nell'accampamento me ne andrò. Penso che viaggerò per il mondo e vedere cosa il destino mi riservi.

***

Il giorno seguente mi succede qualcosa che non mi è mai successo prima: dormire tanto. Non ho mai avuto bisogno di un orologio per svegliarmi; il mio corpo lo fa automaticamente al sorgere del sole, per abitudine. Prendo il cellulare ed impreco vedendo che sono le otto e mezza della mattina. Non ho mai dormito così tanto in tutta la mia vita...Credo sia per questo se mi sento così strano e rilassato. Non so perchè non mi hanno svegliato ma alla fine ne sono contento. Mi sono risparmiato quattro ore nel vedere i miei genitori baciarsi da tutte le parti e nel osservarmi in qualsiasi cosa che faccio, come se fossi un bambino alla presa con la sua prima partita di calcio.

«Che succede, sei malato?» mi domanda mia madre non appena metto un piede nella caffetteria. È seduta sulle ginocchia di mio pare, il quale mi guarda con un sopracciglio alzato.

«No, no, ho solo dormito di più. Vado a prendere un frutto e poi devo andare dal mio fantastico gruppo»

«Oh, voglio venire con te»

dear sergeant ➳ jbOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz