Obsession 33: Taehyung pov

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Sinceramente provo un fastidioso formicolio allo stomaco ogni volta che Jimin si avvicina o interagisce con qualcuno e mi da fastidio perché non sono mai stato un tipo geloso

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Sinceramente provo un fastidioso formicolio allo stomaco ogni volta che Jimin si avvicina o interagisce con qualcuno e mi da fastidio perché non sono mai stato un tipo geloso.
Allora perché lui mi porta ad esserlo?

Noto in lontananza la Limousine di mio padre ed il fastidio aumenta.
Non mi piace come dimostri di essere una famiglia superiore alle altre, voglio tornare a casa con i miei amici, a piedi e magari fermarmi da qualche parte con loro...mi chiedo come passi le sue giornate il moro, le mie sono noiose, pesanti.

Il mio comportamento è solo una facciata costruita per farmi rispettare, accettare. In realtà sono succube del mio cognome e di ciò che comporta essere un Kim. Ma non oggi, oggi voglio essere libero di scegliere.

Mi avvicino a passo spedito verso la vettura scura, apro la portiera e resto per un attimo interdetto; ad attendermi non vi è l'uomo risoluto e curato sulla cinquantina; bensì una donna ben distinta, fasciata da un lungo abito nero, i capelli grigi raccolti in un elegante chignon,
l'aria fiera, impettita, di chi non deve chiedere mai. Deglutisco puntando lo sguardo nel suo, severo e privo di emozioni come sempre.

-nonna...-

"Non sembri felice di vedermi."

No che non lo sono, è sfumato il mio piano ed in più non ho salutato per bene gli altri. Quando spunta lei c'è sempre qualche problema. Prendo un profondo respiro e negando con la testa mi siedo sul sedile parallelo, l'autista carica le mie valigie nel baule e rimettendosi al volante ripercorre la strada fino a casa.

-sono solo sorpreso, non sapevo saresti venuta...-

Altrimenti mi sarei guardato bene dal tornare a casa.

Sono nervoso, mi sento fuori posto anche se è lei ad essere venuta da noi.

"Cosa hai fatto ai capelli?"

Eccola, mi aspettavo questa domanda.

"i tuoi genitori hanno sudato per farti crescere con un educazione ferrea e tu li ringrazi conciandoti così. Anche tutti quegli orecchini e le persone con cui eri...non abbiamo cresciuto un delinquente."

-Non sono un delinquente, li ho tinti perché mi piacevano.-

"hai qualche problema Taehyung?"

La guardo non capendo...problema? Che problema dovrei avere?

"Quei tuoi amici...mi sembrano..."

-NON toccare i miei amici, sono brave persone.-

"Anche il ragazzo con i capelli neri che guardavi in modo strano?"

La pioggia continua a rigare i finestrini, smetto di respirare ed il terrore attorciglia le mie viscere...
perchè si è accorta di Jimin?
Da quanto ci stava osservando?
Non ho fatto niente di strano...

-Perché sei venuta?-

"Per preparare la tua dote."

Dote.

Sbianco e tremo...dote...non posso sono giovane.

-i...io non...-

"Devi adempiere ai doveri famigliari come membro della tua famiglia"

La sua voce non ammette repliche.

-No. Io non sono pronto...-

"È per quel ragazzo?"

Deglutisco a vuoto. Io non voglio sposarmi, non voglio rovinarmi la vita...il viso di Jimin occupa la mia mente. Non voglio farlo soffrire.

Guardo improvvisamente fuori dal finestrino, non è la strada di casa,
non so dove stiamo andando...è la periferia di Seoul.

-do...dove...-

"A conoscere la tua futura sposa. I tuoi genitori sono già ospiti della famiglia Park, comportati da uomo e non farci fare brutte figure."

Mi viene da ridere, trattengo uno spasmo nervoso, è uno scherzo ha anche il suo cognome...mi sento soffocare. La pioggia continua a cadere ed un messaggio sul cellulare attira la mia attenzione. È Yoongi hyung, mi dice di raggiungerlo a casa sua.

📩 non è un buon momento hyung...

La mia risposta al suo messaggio e da parte sua nessuna risposta. Sospiro. Voglio scendere.

-Non posso.-

Approfitto del fatto che un semaforo è rosso per scendere dalla macchina,
la pioggia invade il mio corpo, il mio nome chiamato dalla madre di mio padre. Mi allontano in tutta fretta, non so dove sono diretto, non mi importa. Travolgo delle persone che a piedi passeggiano per il marciapiede, mi scuso e continuo la mia corsa disperata.

Non so per quanto ho corso ma le gambe cominciano a farmi male. Tremo, ho freddo. Mi guardo in giro ma al momento sono spaesato.
Non so dove sono, non vi è niente che possa farmi ricordare qualcosa, qualche strada, noto solo una persona in lontananza assieme ai genitori...
castorino sta entrando in una casa.
Se lui abita qua non sono troppo lontano da casa di Jimin. Rabbrividisco per l'ennesima volta e tremando tolgo il cellulare dalla tasca chiamando Hoseok hyung.

📱Hyung...

📱Tae...è successo qualcosa?
hai una strana voce...

La mia voce trema ma ora non voglio dilungarmi, voglio solo vedere Jimin.






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