Silvia

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Silvia, la famosa vecchia amica, con cui il mio primo ragazzo, Ian, mi aveva tradita, era di fronte a me, nella sua forma fisica perfetta, i capelli lunghi castani e la sua frangetta curata al dettaglio.
Aveva origini italiane ed aveva fatto la modella a Londra.
Era stata la mia prima amica a scuola, per tutte le elementari, fino al liceo.
Quando Ian andò a letto con lei, finimmo per tirarci i capelli a scuola, e da quel giorno la persi di vista.
Evidentemente dovevo stare attenta, perché si nascondeva proprio nel centro commerciale di New York, dove credevo non l'avrei più rivista.
A pensare che un tempo ci chiamavamo sorelle.
Dormivamo un giorno si e un giorno no insieme, stavamo tutte le notti sveglie a mangiare schifezze e a guardare film.
Mi era mancato vederla ma la rabbia nei suoi confronti era ancora la stessa della sera in cui la trovai a letto con Ian.



"Che ci fate voi qui?" Disse lei sbalordita.



"Io.." non sapevo come risponderle."sono cambiate un po' di cose nella mia vita,mi sono trasferita qui a New York" risposi.



Si guardò intorno"Senti Kim,ora non posso parlare..so che forse sono l'ultima persona con la quale vorresti farlo..ma ti andrebbe di fare un giro dopo pranzo?ho la pausa qui a lavoro e vorrei parlare un po' con te."



Mia madre si intromise."Ok, io vado a cercare altri vestiti, vi lascio sole" si dileguò e io la fulminai con lo sguardo, mi aveva lasciata sola nella tana del lupo.



"Io..non lo so Silvia, non-"


"Giuro che ho bisogno di parlarti.." mi pregò con lo sguardo.


In cuor mio ,anche io volevo parlare con lei, non le avevo dato neanche la possibilità di spiegarmi la situazione, anche se non c'era molto da spiegare, o di chiedermi scusa.



sospirai."Ok ok..intanto mi cambio"



"Aspetta, non hai ancora trovato il vestito, prova questo,secondo me ti starebbe benissimo" mi porse un vestito rosso abbastanza corto e semplice, stretto, con la scollatura a triangolo.



"Oh" lo afferrai e poi le rivolsi un sorriso."grazie..vado.." indicai il camerino imbarazzata. "vado a provarlo."



Silvia aveva ragione, il vestito sembrava fatto apposta per me.
Risaltava tutte le mie curve, in quel momento ringraziai mentalmente mia madre, dio e madre natura, per la terza di seno che mi avevano regalato.
Alle elementari ero sempre stata una di quelle bambine troppo basse, magre e senza forme.
Venivo presa in giro da tutti..ma poi crescendo, cominciai a sviluppare il mio corpo, fino ad arrivare al liceo, quando finalmente sembravo una femmina e non più un maschio con dei pettorali flaccidi e un taglio a caschetto.
Ovviamente presi il vestito e quando uscii dal negozio con mia madre mi sedetti su una panchina per aspettare che scattasse la pausa di Silvia, mancavano solo venti minuti.
Cosa si poteva fare in venti minuti?



"Allora mamma..che..che cosa è successo con Jo?" le chiesi prendendomi di coraggio.
Facevo la forte ma in realtà era l'ultima cosa che volevo sapere.
Ma lei aveva bisogno di me, anche se non me lo diceva esplicitamente.



Lei sospirò."Ho scoperto che aveva una storia con la sua segretaria.."



"COSA?" esclamai alzando la voce, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da lui.
Parlavo come se fosse il mio di ragazzo.



Lei si guardò attorno quando alzai la voce, perché alcune persone si erano girate a guardarci." Tesoro calmati, la colpa non è stata solo sua.." Continuò mia madre."Era da un paio di settimane che io non gli rivolgevo la parola, per alcuni problemi"



One mississippi #WATTYS2020 [CORREZIONI IN CORSO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora