Party on!

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Controllai l'orologio sul mio polso e segnavano le 9:30 PM.
Avevamo appena finito di mangiare e c'era rimasta solo mezz'ora per prepararci ma era più che sufficiente.
Aprii l'armadio e cominciai a spostare le gruccie, scrutando ogni singolo vestito finché non mi bloccai quando trovai quello giusto.
Sorrisi soddisfatta e lo presi per poi poggiarlo sopra il letto.
Il vestito, con un'originale fantasia a fiori sullo sfondo del beige, presentava una scollatura molto profonda e le maniche a pipistrello davano quel tocco in più che cercavo, quell'effetto mi piaceva da morire.
Non era nè troppo corto nè troppo lungo, arrivava a metà coscia, quasi sopra il ginocchio, forse un tantino più in su.

Arrivammo alla festa con mezz'ora di ritardo, e non per colpa mia.
La macchina di Andrew aveva deciso di non partire più, così aveva preso quella di nostro padre.
Che grande responsabilità, io non l'avrei mai fatto, piuttosto sarei andata a piedi.

I piedi mi facevano già male, avevo scelto di indossare dei tacchi neri con una fascia attorno le dita e una alla caviglia, ma realizzai ben presto che non era stata poi così buona come idea. Andrew mi guidò dentro così affidandomi a lui cominciai a guardarmi intorno.
Già da fuori la casa sembrava molto grande, una volta entrata ne ebbi la conferma e rimasi rapita.
Era bellissima.
 Tutti i mobili del grande salone erano stati spostati ai lati della stanza, sicuramente per ricavare più spazio.
Da una parte del salone c'era un grande tavolo per il DJ e dall'altro, dove vidi che c'erano i nostri amici, c'era un piccolo bar improvvisato con un ragazzo che faceva i cocktail.

<<Guarda, sono lì>> Richiamai l'attenzione di Andrew toccandogli la spalla, poi gli indicai i nostri amici che erano seduti su alcuni divanetti vicino agli alcolici.

Lui annuì. <<Stai davanti a me, c'è troppa confusione>> Mi tirò davanti a se e camminammo verso loro.
Mi faceva piacere il fatto che fosse così protettivo nei miei confronti.
Mi dimostrò che le parole dette quel pomeriggio non erano solo parole dette senza un peso.
Evidentemente era davvero pronto ad accogliermi nella sua vita.

<<Finalmente siete arrivati!>> Esultò Jenna battendo le mani.

<<Kim abbiamo aspettato te per bere!>>  Aggiunse poi Amber.

<<Ma che fine avevate fatto?>> Chiese Cole mentre io e Andrew prendevamo posto vicino a loro.

<<La mia macchina ha deciso di lasciarmi a piedi, così ho dovuto prendere quella di mio padre>>  Spiegò Andrew, poi posò lo sguardo su Jenna e lei ricambiò il sorriso che Andrew le stava rivolgendo.
Forse oltre me nessuno se ne accorse ma tra quei due scorreva una strana energia.
Non me la raccontavano giusta.
Quello scambio di sguardi era stato fin troppo..intimo.
Io su questo genere di cose non mi sbagliavo MAI.

Andrew, dopo un pò abbassò lo sguardo poiché Savannah non smetteva di strattonarlo dal braccio per catturare la sua attenzione.
 Voleva sicuramente un bacio da lui, dato che era appena arrivato.
Notai Jenna che osservava la scena e mi rattristii per lei, che invece stava per incendiare la mano di Savannah con gli occhi.
Quanto doveva essere brutto guardare il ragazzo che si ama stare con qualcun'altro? mi augurai di non trovarmi mai in quella posizione.

Amber era seduta in braccio a Cole e spostava continuamente lo sguardo da Travis a me.
Lui era seduto vicino a me, anche questa volta senza Mrs.Simpatia.
Grazie al cielo.
Chissà cos'era successo.
Travis mi rese nervosa all'istante, perché non faceva altro che posare il suo sguardo sui miei occhi, poi sulle gambe e infine sul mio seno.
Maschio fino alla morte.
Anzi, Travis fino alla morte.

One mississippi #WATTYS2020 [CORREZIONI IN CORSO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora