24 - Rei (non corretto)

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«Rei, che ci fai qui» domanda Kayn strofinandosi distrattamente il viso con la mano e aprendo ancor di più la porta di casa sua. Lo osservo per qualche secondo, sempre intenta a mangiarmi le guance e le labbra a suon di morsi. Sospiro, cerco quel briciolo di coraggio che ancora posseggo da qualche parte ed emetto un profondissimo respiro.

Come le mie labbra si schiudono la mano di Kayn si alza verso di me e scuote la testa zittendomi prima ancora che possa proferire parola: «Pasticcino, non ti azzardare»

«A fare cosa?» domando scossa. Che sia un veggente e riesca a leggere nella mente?

«Qualsiasi cosa tu stia per fare, non azzardarti a farla. Non te lo permetterò»

«Kayn...» provo a parlare, ma lui mette le mani sulle orecchie e si mette ad emettere una serie di bla bla bla. Oddio, credo che sarà più difficile del previsto, penso reprimendo a fatica un sorriso. «La vuoi smettere?» sbotto. «Sto cercando di parlarti!»

«Per dirmi cosa? Che scegli il damerino ingessato e fasciato nel suo lussuoso completo Armani? No cazzo, non te lo permetto» ribatte ridacchiando e si stiracchia. Così facendo lascia scoperta una piccola striscia di pelle nuda, la stessa pelle abbronzata che è stata a stretto contatto con la mia, la stessa che mi ha avvolta e che ho baciato.

Ingoio a vuoto quel poco di saliva che mi è rimasto in bocca, successivamente assumo un'espressione seria e stringo le mani in due pugni: «Kayn, sono venuta qui per chiederti prima di tutto scusa. Mi dispiace per il mio comportamento infantile nell'ultima settimana, ma non sapevo proprio come comportarmi, cosa fare...» inizio mortificata. Lui si appoggia allo stipite della sua porta, incrocia le braccia sul petto e mi ascolta.

«Io voglio bene ad Alice e tu mi stai persino simpatico, ma...»

«Ma?» mi incalza senza nemmeno lasciarmi il tempo di scegliere accuratamente le parole da dirgli.

«Ma non voglio ferirti. Non voglio vedere tua figlia in lacrime, non voglio far soffrire te. Sei una persona splendida e ti meriti di meglio. Ti meriti qualcosa che sia decisamente meglio rispetto ad una deficiente che si incasina la vita così semplicemente» mormoro infine abbassando gradualmente gli occhi verso le mattonelle del pianerottolo.

Accidenti quanto sono sudice, ma la donna delle pulizie passa mai?, penso disperatamente cercando di distrarmi dalla situazione in cui mi trovo.

«Waw» commenta infine Kayn. Alzo lo sguardo sorpresa dalla leggerezza del tono e lo trovo che si gratta la nuca con fare menefreghista. Sembra quasi che non abbia ascoltato mezza parola di quello che gli ho appena detto. «Devo ammettere che è tutto alquanto interessante e giusto quello che dici, ma sai cosa odio di più al mondo?» mi chiede avvicinandosi pericolosamente a me.

«I bugiardi» gli rispondo.

«Esatto e tu sei una pessima bugiarda Rei Roberts» sintetizza prima di abbassare il capo verso di me e catturare le mie labbra con le sue.

Vedo uno scintillio infondo al tunnel nero, una microscopica scintilla che va via via spegnendosi; ecco quello è il lume della ragione.

Cerco di scostare il capo dal suo, allontanandomi un po', ma l'uomo mi avvolge con le sue braccia e il suo profumo di pulito e fresco, unito al gusto delle sue labbra sulle mie, mi fanno gemere come una deficiente che sta facendo per la prima volta in vita sua una prova di bacio.

Una delle mani di Kayn mi afferra per la nuca, mentre con l'altra mi stringe a sé tenendomi stretta al suo petto in un abbraccio tiepido e rassicurante. La sua lingua cerca la mia con foga, disperatamente infelice di non abbracciarla e toccarla da troppo tempo, e quando il mio cervello decide di spegnersi del tutto ecco le mie mani che affondano nei suoi capelli e iniziano a tirarglieli con impazienza.

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