14 - Rei (non corretto)

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Agito i capelli saltando da una parte all'altra dell'appartamento, rigorosamente in calzini antiscivolo e maglietta extra large. Afferro la scopa e la uso a mo' di chitarra mentre Sunset Superman dei Dio esce a palla dal mio stereo.

Pasty mi segue da una parte all'altra mentre simulo l'assolo di chitarra sul manico di legno e agito i capelli posseduta da puro e mero Rock anni ottanta: «Ooooooh Oooooh! Sunset Superman! Anybody can, sunset superman» urlo durante l'ultima strofa. La canzone cambia e un'altra parte a tutto volume. Un gemito soffocato mi giunge alle orecchie in prossimità della camera da letto, al che alzo ancor di più il volume: questo, cara Sidney, è il dolce risveglio che ti spetta dopo tutto quello che mi hai fatto passare ieri sera.

Mi metto a cantare faticando a stare dietro alle parole di Shadow of Your Love, dei mitici Guns e corro verso il divano iniziando a saltarci sopra. Pasty, che credo stia pensando quanto sia impazzita quest'oggi, continua a inseguirmi da una parte all'altra. Balza sul tavolino del soggiorno e tenta di mettersi sulle zampine posteriori per imitare i miei movimenti. La mia chioma castana volteggia da una parte all'altra; il caffè gorgoglia dalla moka sprigionando nell'aria quel delizioso aroma di caffeina che mi manda sempre in estasi e le brioche sono nel microonde a riscaldarsi.

Dal corridoio sbuca Sidney: capelli arruffatissimi, in mutandine giallo canarino e una striminzita canotta grigia. Ha le palpebre ancora sbavate di eyeliner e mi fissa con gli occhi rossi semi socchiusi. «Rei, che cazzo stai facendo?» borbotta abbassando di scatto il volume della musica.

«Hey» la riprendo offesa, «Hai appena interrotto la mia festa della domenica mattina» borbotto scendendo dal divano. Mi avvio ancheggiando verso la cucina e ripongo la scopa al suo posto. Il gatto, intanto, mi segue come fosse la mia ombra e inizia a strusciarsi sulle mie caviglie: "Umana, voglio la mia colazione". Su un piattino di porcellana riverso il suo puzzoso cibo per gatti che ho preso a comprare nell'ultimo mese – ormai Pasty sta seriamente più da me che da Kayn – e lo poggio per terra. Inizia ad annusarlo con circospezione, tira fuori la sua linguetta rosa e dà la prima leccata. Dopo che si è accertato che non lo sto avvelenando si fionda sul cibo come un cane morto di fame.

Ridacchio per la pessima battuta e mi appresto ad apparecchiare per la colazione: «Dio mio, mi sento uno schifo vivente» sbotta Sid lasciandosi cadere di peso su una delle sedie del tavolo. «Ho bisogno di un'esorcizzazione... o di un'aspirina» farfuglia alzandosi la canottiera per nascondervi il viso. Le lancio uno sguardo divertito e le piazzo di fronte una bollente tazzina di caffè, una brioche e prendo a riempire il tavolo con un'infinita di altre schifezze.

«Come fai ad essere così allegra? Che diavolo ti è successo per avere quel sorriso stampato sulle labbra?»

«Ho avuto un'illuminazione durante la notte» le confesso afferrando la mia brioche al cioccolato e addentandola con estrema passione: io e l'amore per i carboidrati non conosciamo limiti. Io e l'amore per il cioccolato? Ancor meno!

«Hai deciso di portarti a letto finalmente uno dei due bocconcini? Posso patteggiare per il vicino?» domanda animandosi di punto in bianco facendo sbucare il capo dalla canotta. «Ora che ci penso anche gli uomini in giacca e cravatta ispirano sesso» mormora sempre più trascinata in questo discorso. «Christian Grey insegna mia cara e io e te» asserisce sottolineando il concetto indicandoci con un gesto della mano «dobbiamo andare a vedere l'ultimo film della saga. Claro

Scoppio a ridere di gusto e quasi mi va di traverso il caffè: «Ma non eri tu quella in coma etilico? Tornaci ed evita di sparare cazzate per favore» ridacchio afferrando il cartone dei cereali: altro cioccolato in arrivo. Le mie papille gustative staranno sicuramente ballano Nossa di Michel Telò. Chissà che fine avrà fatto l'inventore del tormentone più a doppio senso degli ultimi anni. Mi tornano in mente le imitazioni oscene di Omar e di come cambiava a suo piacimento le parole della canzone descrivendo quelle che erano indiscutibilmente posizioni del kamasutra, e un cipiglio disgustato mi si forma sul viso: si può sapere perché devo pensare a queste cose proprio mentre mangio?

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