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C'è fermento dopo cena da Claudio, non che la cena non fosse movimentata. Oltre a me ci sono il fidanzato di Perla e suo fratello più piccolo che si è già piazzato davanti il televisore in salotto. Che bellezza, così Claudio non può più rifilarmi il film di quattro ore che ha voglia solo lui di vedere.

«Andiamo in camera mia.» Dice smorzando il mio sollievo. Non ricordavo la tv in camera sua.

«Va bene, se proprio devo.» Mi lascio trascinare e varcata la soglia lo vedo che inizia a mostrarmi un sorriso più raro che unico. Non pensavo nemmeno avesse dei denti per sorridere.

«Che hai fatto?» Gli dico mentre prepara il dvd nel lettore con i miei occhi che seguono ogni suo movimento.

«Hai passato una bella serata con qualcuno sabato.»

«E a te che ti frega?»

«A me niente, sei tu che lo hai fatto solo sapere a tutti.»

«Che?» Non sono mai stata brava con gli indovinelli, odio dovermi scervellare, mentre il mio cuore sembra intuire qualcosa e comincia a battere più forte. L'istinto mi fa muovere con automatismi, prendo il telefono dalla tasca.

«Non so come si chiami la persona con cui sei uscita ma non gli hai inviato il messaggio che volevi mandargli.» Controllo i messaggi presa dall'ansia ed è come dice lui, invece di mandare il messaggio a Michele ieri l'ho inviato a Michael. Guardo Claudio terrorizzata.

«Eri con Michael?» Annuisce. «Che ha detto? Che avete fatto?»

«Niente, ti sei solo sbagliata, che vuoi che facevamo?» Spiega lui pacato e nel frattempo cambio Michele in Mic nella mia rubrica. Che palle non doveva succedere. Ecco perché non mi rispondeva. Sono proprio una cretina, una cretina sono.

Lasciandomi osservare da un Claudio divertito per la prima volta in vita sua invio il messaggio al numero giusto. Giusto dopo le otto mi arriva la risposta.

"La prossima volta facciamo un giorno che non sia il sabato, non voglio che tu rinunci a una serata con i tuoi amici per me". Improvvisamente, qui, dentro casa, in città, respiro l'aria che mi piace di più, la più pulita, l'aria di mare. Mi sembra di sentirla, che mi entra nei polmoni e mi fa assaporare il buono di attenzioni come queste, tanto semplici quanto gentili.


Seduti a terra, contro i piedi del letto a guardare un film noioso mi fa male il sedere ad un certo punto, così mi vado a sdraiare sulle coperte con il mento che sfiora i capelli di Claudio. Che balsamo usa? Profuma una cifra e li rende morbidi morbidi. Dopo un po' questa posizione non è comodissima e il film mi sta diventando un po' antipatico, credo che mi addormenterò tra tre secondi.


Spalanco gli occhi con un rivolo di bava che mi esce dalla bocca e lo rincorro con la lingua fissando il soffitto in penombra. Stringo le dita attorno alla coperta che mi trovo addosso, già non ricordo più che stavo sognando ma dopo qualche minuto ricordo di essere a casa di Claudio, mi giro a pancia in sotto e non lo vedo, la tv è spenta. Lentamente mi metto seduta e prima di alzarmi in piedi si apre la porta ed entra il mio amico.

«Puoi rimanere a dormire qui, ho avvisato io i tuoi che non saresti tornata a casa»

«Ah, va bene grazie» Lo lascio dormire con me sul letto anche se lui insiste per dormire sulla poltrona.

«Basta che non te ne approfitti sennò non avrai bisogno di un disegnino per capire che fine fai» Dico io con un tono molto aggraziato ed amichevole.

«Bastava dire che mi tagli le mani»

«Scemo» Rido stringendogli le guance in una mano. La bocca gli si fa a pesce e gli regalo un bacio sulla punta del naso poi per addormentarmi osservo i suoi occhi, quell'ormone che gli dice di provarci e l'intelligenza che gli dice il contrario, non li avevo mai visti da così tanto vicino. Un sospiro mi solleva da pensieri eccessivi. Rimango qui solo perché è troppo tardi per spostarmi, perché ho troppo sonno e mi sento bene adesso, voglio riposare tranquilla, senza pensare. 

Ricordati di guardare il mare - BABIWhere stories live. Discover now