Capitolo Decimo.

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Anne tornò a casa per riflettere su tutto ciò che aveva sentito. Su un punto ciò che aveva saputo di Mr. Elliot le provocò sollievo. Non doveva più dimostrargli affetto. Con tutta la sua importuna invadenza, era l'opposto del Capitano Wentworth; e il danno che le sue attenzioni avevano provocato, il guaio irrimediabile che poteva aver causato, suscitarono in lei reazioni poco nette, poco definite. La pietà nei suoi confronti era scomparsa. Ma questo era l'unico motivo di consolazione. Sotto ogni altro aspetto, pensando al presente o immaginando il futuro, vedeva soltanto molti più timori e assilli. S'angustiava per la delusione e il dolore che Lady Russell avrebbe provato, per la mortificazione che avrebbe colpito suo padre e sua sorella, e provava tutta l'angoscia di chi prevede molte disgrazie senza sapere come evitarle. Ora lo conosceva molto bene, e di ciò era molto grata a Mrs. Smith. Non si era mai considerata degna di ricevere una ricompensa per non aver trascurato una vecchia amica come lei, ma quella era veramente una ricompensa! Mrs. Smith le aveva raccontato ciò che nessun altro avrebbe potuto. Se solo avrebbe potuto rivelare ogni cosa alla sua famiglia! Ma era un'idea impraticabile. Doveva parlare con Lady Russell, raccontarle tutto, consultarsi con lei e, dopo aver fatto del suo meglio, attendere che gli eventi seguissero il loro corso naturale con la maggior calma possibile; e, dopotutto, in quella parte della mente che non poteva aprire alla confidenza di Lady Russell, in quel flusso di ansie e timori che dovevano rimanere solo suoi, le sarebbe occorsa molta calma.

Giungendo a casa, notò che, come aveva calcolato, era riuscita e evitare di vedere Mr. Elliot il quale era passato di lì per una lunga visita mattutina; ma aveva appena terminato di congratularsi con se stessa, felice di potersi sentire sicura fino all'indomani, quando udì che sarebbe tornato quella sera stessa.

<<Non aveva la minima intenzione di chiederglielo>>, disse Elizabeth con studiata noncuranza, <<ma sembrava che ci tenesse così tanto; almeno così dice Mrs. Clay>>.

<<Certamente. In vita mia non ho mai visto nessun altro desiderare così intensamente d'essere invitato. Poveretto! Ero veramente in pensa per lui, perché la sua insensibile sorella, Miss Anne, sembra essere crudele nei suoi confronti>>.

<<Oh!>>, esclamò Elizabeth. <<Sono da troppo tempo avvezza a scene di questo genere per cedere subito agli accenni di un gentiluomo. Tuttavia, quando mi sono accorta del suo profondo rammarico per non aver incontrato mio padre stamattina, ho immediatamente acconsentito, perché mai tralascerei un'opportunità di farli incontrare. Sembra che stiano così bene insieme! Si comportano in maniera così amabile! Mr. Elliot è così rispettoso!>>.

<<Che cosa deliziosa!>>, esclamò Mrs. Clay, non osando, tuttavia, volgere gli occhi in direzione di Anne. <<Come fossero padre e figlio! Cara Miss Elliot, forse non posso dire padre e figlio?>>

<<Oh! Non pongo divieti a nessuno su ciò che dice. Se lei ha quest'idea... ma, parola mia, non mi sembra che le sue attenzioni siano superiori a quelle di altri uomini>>.

<<Mia cara Miss Elliot!>>, protestò Mrs. Clay, levando al cielo occhi e mani e affondando il resto del suo stupore in un opportuno silenzio.

<<Bene, mia cara Penelope, non c'è bisogno che si allarmi così. L'ho invitato, lo sa. L'ho congedato con mille sorrisi. Quando ho saputo che domani avrebbe trascorso la giornata dai suoi amici a Thornberry Park, ho provato compassione per lui>>.

Anne ammirò il modo in cui Mrs. Clay recitava il suo ruolo, abilissima a mostrare piacere per l'attesa e l'arrivo di quella persona la cui presenza avrebbe interferito col suo principale obiettivo. Era impossibile che la vista di Mr. Elliot non suscitasse l'odio di Mrs. Clay, eppure era capace di assumere un aspetto così compiacente, così sereno, e di apparire felicissima di potersi dedicare solo in parte a Sir Walter.

Persuasione_Jane AustenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora