Paghero: la casa e la famiglia di Bishop

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Aprii gli occhi lentamente ma li richiusi subito, sopra di me una luce accecante, bianca.
Cercai di resistere mi voltai e vidi Bishop che dormiva con la testa poggiata contro il muro. La chiamai ma dalla mia bocca non usciva alcuna parola, è poi sarebbe stato difficile che lei mi sentisse, dato che avevo la macchina respiratoria.
Si svegliò da sola e pochi minuti dopo era lì in piedi affianco al mio letto, mi strinse una mano, io feci finta di niente continuano a tenere gli occhi chiusi. Me la strinse più forte. Io ricambiai, mi voltai e gli feci un piccolo sorriso.
- Dov'è mio fratello?
Lei non mi rispose, abbassò lo sguardo a terra.
- Bishop dov'è mio fratello? Che gli è successo?
- è stato drogato anche lui proprio come te!
Che cosa? Siamo entrambi drogati ecco cosa era quel dolore alla spalla, un' iniezione di droga! Mio padre sicuramente ha attaccato pure mio fratello.
- Vorrei sapere ti sei drogato da solo o ti hanno drogato?
Aveva le lacrime agli occhi, stava provando dolore e rabbia per me,
- Me l'hanno iniettata, sono stati quei due uomini che sono scesi e ti hanno salutato, erano entrambi vestiti con cappotti marroni sicuramente li hai visti.
-Ora che ci penso sì, è chi dovrebbero essere quei due per volere la tua morte cosa mi stai nascondendo?
-Quello con i capelli sia neri che grigi era mio padre, e l'altro un suo complice!
-Perché un padre vorrebbe........
Uno dei medici entrò e Bishop non ebbe il tempo per finire la domanda,che fortuna.
- Lo so che sei gia grande, ma avrei bisogno di parlare con i tuoi genitori.
- Io non ho i genitori!
- Ma qualcuno l'avrà seguita fino a ora? No?
- No, mi sono sempre arrangiato, son sempre vissuto da solo, sono solo pochi anni che vivo con mio fratello.
-Potrei sapere come si chiama tuo fratello?
- Mike Lambert
- Dottore ,suo fratello si trova anche lui qui, è stato drogato pure lui da suo padre, può parlare con me  li prenderò con me finché non staranno meglio.
- D'accordo,  questa sera verranno dimessi, è sicuro che sua moglie riuscirà a gestire due drogati eh?!
- Lei non si preoccupi, mia moglie è un gran medico perciò non si preoccupi.
Il medico se ne andò e rimanendo soli: io,Bishop e quell'uomo che io non conoscevo.
-Grazie papà! Lo sapevo che potevo contare su di te!
Papà? Ha detto papà! Oh cavolo, perciò io e mio fratello staremo con la famiglia di Bishop? Forte!!

Non ricordo nulla dopo la visita del medico e nemmeno le facce dei suoi di Bishop, mi addormentai subito in macchina e lo stesso fece mio fratello.
-Jon,Jon, sveglia!
Mi svegliai di scatto, lei si mise a ridere:
- Dai siamo arrivati a casa vieni!
Sentii qualcuno aiutarmi a mettermi in piedi, mi stette a  fianco fino a quando non fui seduto sul divano.
Lo rigraziai, lui si voltò, e si mise in ginocchio, mi prese per il mento e mi fissò gli occhi, prima uno e poi l'altro.
- Sei proprio ben messo, ci rimetterai un bel po' a smaltire tutta quella droga! Dimmi la verità sia tu che tuo fratello, l'avete assunta o ve l'hanno iniettata?
Quando lo guardai in faccia lo riconobbi, era Grent un mio vecchio capitano di marina.
- Capitano Grent!- Lo dissi con tutta la forza che avevo stavo crollando e sentivo, gli effetti della droga, il mio corpo stava soffrendo, avevo lo stomaco sotto sopra e la testa che mi pulsava.
- Come fai a saper il mio nome?
- Professore  all'Accademia, poi capitano nel Pentagono, lei avevo lo squadrone 221 e io ne facevo parte, soldato Lambert.
- Paghero!? Caster me ne aveva parlato di te! Tuo padre non siamo ancora riuscito a distruggerlo mi spiace!
-Paghero? Che razza di nome è?
-Bishop, Paghero è il mio vero nome...
-Perché non me lo hai mai detto!?
-Perché non volevo metterti in pericolo...
-In pericolo da cosa?
-Mio padre!
- E perché tuo padre vorrebbe farmi del male!?
- Perché mio padre è Pangheratus!
mi alzai di scatto dal divano e la guardai con le lacrime agli occhi:
- Mi dispiace Bishop di non avertelo detto prima! Perdonami, perdonami.
Lei mi abbracciò, e si strinse a me più forte, e mi sussurrò di stare tranquillo.
- Ora rimettiti sul divano, sei troppo debole...
Mi sedetti sul divano senza dire nulla, continuavo a piangere ma in silenzio. In quel momento mi sentii solo. Non sapevo dove fosse mio fratello, se stava bene o no.
Non immaginai che c'era lì anche Grent, che mi guardava piangere, chissà cosa avrà detto.

 Paghero Oscurios La crudeltà di mio padre mi ucciseWhere stories live. Discover now