paghero: la mia vita da militare: tra marina e missioni

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Eccomi qui nell' aeroporto della città, ci sono già tutti i miei colleghi, parlano, ridono, sicuramente sono solo io ad preoccuparmi. Ma come mi hanno già detto altri di non avere paura e non puoi tornare indietro lo hai scelto tu e ora pagane le conseguenze se credevi che tutto questo era una passeggiata.
- come mi comporterò quando avrò davanti il nemico seguirò le regole o mi farò ammazzare?
Troppi, troppi pensieri nella mente ma come fare? Mi sto annintando da solo e non siamo neanche partiti, No! No! Non adesso perché sei di nuovo qui!? Paura vattene credevo di averti rinchiuso vattene!!!
Mi svegliò dai miei pensieri uno dei miei compagni che mi diede uno scrollone.
《Ciao sei servizio anche tu per la missione ? Come ti chiami i Stephan! 》
《Sono John, si credo proprio che saremo compagni.》
In quel esatto momento arrivò l'aereo che ci avrebbe portato alla marina militare, per poi prendere un altro aereo e portarci alla prossima pista di atterraggio per fare rifornimenti per poi ripartire e arrivare all' aeroporto militare in Afghanistan.

Arrivammo poi in Afghanistan e da lì iniziarono i nostri allenamenti per poi susseguirsi di vere e proprie missioni.

Arrivammo in un villaggio, portammo in salvo dei bambini e uno di loro mi incuriosì, aveva un aspetto familiare non so, mi pareva di averlo già visto. Mi lasciò una lettera e una volta, dopo tante settimane di missioni, tutto lo squadrone si preparò a tornare in marina. Non ci furono ne feriti ne morti, perché Usai la magia,dando aura a tutti, a mio costo e pericolo, sapevo che mio padre poteva sentirmi e lo sapevo, lui era lì da qualche parte.

Mattina presto, mi sveglio e la prima cosa che mi venne in mente fu la lettera, non esiti un secondo presi il coltellino svizzero e tagliai la busta.
《 prossima Tappa mio caro militare ''John'' sono C. E volevo informarti che una volta a terra dovrai imbarcarsi sulla marina militare dell' Alaska, sanno già del tuo arrivo e tu una volta là dovrai dirgli : '' John militare Caster.'' Loro capiranno e da li in poi partecipa a tutte le missioni che ti propongono e una volta arrivato all'ultimo paese vai nell'unico  bar che c'è e chiedi se hanno lasciato una lettera a  tuo nome da lì in poi dovremo sentirci tramite telefoni usa e getta.
Una volta che hai letto la lettera bruciala e assicurati che sia completamente distrutta. Nessuno dovrà sapere che noi siamo in contatto.》
Molti dubbi mi assalgono, mi dovrei fidare di costui o no? E se sto collaborando con un gruppo nemico? E se sto tradendo i miei stessi compagni? Siamo sicuri che Balto non mi stia ingannando pure lui? Di chi mi dovrei fidare, forse solo di me stesso. E se lui mi tradisse non avrei nessuna prova se mi accusa poi? Proseguire o abbandonare?
Decisi di non distruggerla la rinchiusi in una pietra che avrei sempre tenuto con me, e nessuno l' avrebbe mai saputo.
Beccammo mare mosso al ritorno e durò per più di due settimane, era come se la sfortuna mi seguisse, molto meglio la sfortuna che la paura. Si ballava molto su quella nave e gli allenamenti non erano altrettanto facili. Almeno le tavole e i letti erano ancorati, ma non le nostre cose che quando tornavano nella camera, se si poteva chiamare camera era più piccola di uno sgabuzzino , erano tutte per terra e ci mettevamo mezz'ora solo a capire di chi era quello, di chi era quell'altro; insomma dovevamo trovare un sistema ma ora non c'era tempo a pensare bisognava allenarsi.
Il nostro capo squadrone era una cosa impossibile non aveva mai la stanchezza addosso, non so come facesse o aveva un gemello che ogni ora si scambiavano o dormiva a occhi aperti mentre ci dirigeva, non so, non aveva senso.
No! Perché ho preso una fitta al petto, cosa mi sta succedendo? Perché sto iniziando ad avere caldo e a sudare più del solito. No, no come diamine ha fatto!!

Dopo pochi istanti mi ritrovai caricato sulla schiena con un peso sul petto, come uno scarpone o qualcos'altro, ma quando aprii gli occhi vidi ciò che non volli vedere: mio padre! Mi premeva il petto con solo una zampa, respirava a stento e lui era lì sopra di me che mi guardava, studiava m i penetrava all' interno e mi dava la sensazione che mi stesse distruggendo. Ma come ha fatto a trovarmi ?
《Finalmente ti ho trovato, e ora siamo qua io e te, ma come sei cresciuto, ma guardati un lucido pidocchi che intralcia e tradisce gli altri!! Oh ma sta volta non c'è il tuo custode Balto, poverino se tutto solo, solino e soletto. Peccato magari se ci fosse stato, questa volta lo avrei anche ucciso!》
Sentivo il mio corpo abbandonarsi a se stesso sempre di più, non avrei retto ancora per molto. Diedi un'occhiata attorno ma tutti i militari erano stesi a terra dalla magia che li aveva messi a tappeto.
Raggruppai le ultime forze e riuscii a togliermelo  da addosso.
Mi squarciò una spalla con un solo graffio, urlai dal dolore, per contenere il dolore chiusi un occhio e la strinsi forte con una mano, sentivo la ferita pulsare come se stessi tenendo il mio stesso cuore. Ma ecco anche se non bastava arrivò lei, la paura e mi buttò a terra con mille e mille ricordi di cose strane e si aggiunse anche la disperazione facendomi vedere mamma e la mia vecchia famiglia, quando eravamo ancora felici e uniti.
Lui scomparve e iniziai a piangere e infine persi i sensi avevo paura di non svegliarmi mai più.

 Paghero Oscurios La crudeltà di mio padre mi ucciseWhere stories live. Discover now