"Bionda, sei sorda o cosa? Mi sembra di avertelo detto ieri. Certo che la amo, la amo da morire, non ho mai amato nessuno come amo lei... è solo che ho paura, ho paura di dirglielo, ho paura di perderla, ho paura di non poterla più rivedere, sono letteralmente terrorizzata dal fatto che le possa capitare qualcosa in quel posto dimenticato da Dio. Poi Clarke, sei mesi, forse un anno sono tantissimo tempo, come farei a sopravvivere senza di lei, mi mancherebbe ogni giorno, ogni ora, ogni secondo... e se poi si dimenticasse di me? Credo che non lo potrei sopportare. No, non ha senso nemmeno parlarne...", ribatte alzando leggermente la voce, facendosi sfuggire qualche lacrima.

Vedo Anya alzarsi e scendere in pista. Si avvicina a noi lentamente quasi non volesse fare rumore. Raven continua a piangere e non si accorge di nulla. Quando è proprio dietro la mia allenatrice mi imbatto nei suoi occhi lucidi. Le sorrido timidamente allontanandomi un po'.

Raven sussulta quando sente le braccia di Anya stringerla in un abbraccio.

"Invece ha senso parlarne Reyes... niente ha più senso di questo!", esclama la dottoressa, obbligando Rae a girarsi per poterla guardare negli occhi.

"Io ti amo Reyes, ti amo da impazzire, mi hai cambiato la vita, sai? Mi sei entrata nel cuore, e non voglio per nessun motivo farti uscire. Non ho detto niente perché avevo paura tu mi respingessi, ormai dovresti conoscermi, sono terribilmente orgogliosa. Per la cronaca, tu hai tutti i diritti del mondo su di me... e no... non ho già scelto. È vero i medici senza frontiere sono importanti per me, ma tu lo sei di più... la proposta di partire mi è arrivata all'improvviso tra capo e collo e mi ha spiazzato, non sono riuscita a parlartene come di deve e così abbiamo discusso. Quello che sto cercando di dirti è che io non vado da nessuna parte se tu non vieni con me... io non ti lascio l'hai capito questo Reyes? Io voglio stare con te. Io ti amo Raven", sento le parole della dottoressa e ormai mi metto a piangere io.

Rimangono a guardarsi l'un l'altra, versando quelle lacrime che sanno di gioia e dolore allo stesso tempo, probabilmente cercando di capire se il momento che stanno vivendo ora è reale oppure è solo la loro immaginazione che gioca brutti scherzi.

Raven accarezza il viso di Anya asciugandole le lacrime e l'istante dopo la bacia. Incrocio il tuo sguardo e il mio sorriso si allarga. Ti raggiungo sugli spalti e decido di imitare la mia allenatrice salutandoti come si deve.

"Ehi... ciao tesoro...", ti dico sfiorandole le labbra.

"Ciao amore...", replichi baciandomi a tua volta.

Ti abbraccio appoggiando la mia testa sulla sua spalla.

"Hai visto? Il mio piano ha funzionato a meraviglia!", esclamo facendole notare le ragazze ancora impegnate a baciarsi.

"Sì devo ammetterlo, sei stata grande... ora però stai zitta e baciami... mi è venuta un gran voglia di imitarle...", mi provochi tappandomi la bocca con la tua.

E così, quel giorno l'allenamento è andato a farsi benedire, lasciando spazio ad un altro tipo di pratica, decisamente molto più piacevole ed intrigante: baci e effusioni.

///

Sono passati circa tre mesi da quel giorno pieno di emozioni. Il recupero del mio ginocchio è finalmente completo. Da allora mi alleno con costanza tutti i giorni, e sto ritornando in forma.

Dopo tutto questo tempo sono riuscita a trascinare Lexa sulla pista di ghiaccio, dandogli finalmente i pattini che le avevo comprato. Inizialmente era un vero disastro, Raven e Octavia le prime volte che l'hanno vista erano piegate dal ridere. Devo ammettere che è stato un vero spasso. Lei ha sempre pattinato con i pattini da hockey che non sanno neanche cosa siano i freni... così quando ha indossato, per la prima volta, quelli per il pattinaggio artistico, era sempre con il culo sul ghiaccio... ma si sa, quando hai il talento nel sangue e sei una campionessa, non ci vuole molto per imparare. Ora dovreste vederla, è diventata più brava di me.

ICE DancingWhere stories live. Discover now