Che sciocca che ero stata...
E in più mio padre non si era mai fatto vivo. Non aveva percepito la mia aura, il mio odore, la mia voce. Nulla. E questo era quello che più mi faceva male, pensare ad un padre che non riconosce una figlia quando le è vicino è... È struggente...

Baal si sedette accanto a me, circomdandomi con le sue braccia e facendomi appoggiare la testa sul suo petto. Il suo odore penetrò subito nei polmoni, facendomi rilassare, e sorrisi ripensando al nostro primo bacio. Ci eravamo comportati come bambini per tutto il tempo, giungendo però ad essere degli adulti, legati da quel sentimento che avevo sempre sognato di provare. E che finalmente era arrivato, inaspettato certo, ma ovviamente ben accolto.

In quel momento però avrei voluto tanto avere accanto mia madre, riempirla di domande su domande, eliminare le mie insicurezze con i suoi consigli, poter ascoltare ancora una volta la sua voce, poterle dire ti voglio bene, cosa che facevo in silenzio prima a causa dell'essere demone e della mia posizione.
Solo agli angeli era concesso quel privilegio, perché noi demoni, avendo rinnegato ciò che eravamo prima, avevamo abbracciato il male voltando le spalle a Lui.

Avevamo creato un regno, un impero, dove nessuno si faceva scrupolo ad uccidere per un po' di potere, e questo esprimere i propri sentimenti non era altro che una debolezza. Una falla nel nostro essere e un mezzo per tutti gli altri per arrivare alle spalle e colpire.
I demoni non potevano, non dovevano, fare ciò che invece io avevo sempre sperato, e che in parte stavo anche facendo. Il fatto che mi fossi avviconata così tanto a Baal, il fatto che mi fidassi di lui, che lo amassi così tanto, che mi fossi fatta amica altri demoni mi rendeva spoglia, in pericolo, eppure ero tranquilla, senza nessuna preoccupazione.

Perché loro erano venuti a liberarmi, erano giunti in quella cella da me, avevano affrontato pericoli e guardie in mio soccorso, erano scomparsi, forse morti, per portarmi in salvo.
E seppur io gli avessi promesso la libertà, e loro avessero fatto tutto questo solo per essa, io non ero delusa. Non ero delusa dal fatto che mi avessero sfruttato, perché tenere alla parola data non è sfruttare un persona, è tener fede ad una promessa, ad un patto, è onorare ciò per cui noi demoni siamo nati: l'onore.

"A cosa pensi?" la sua voce pacata e serena mo ridestò dai miei pensieri e, costretta ad alzare lo sguardo, incontrai i suoi occhi, occhi che lasciavano trasparire la sua preoccupazione.

"A...nulla tranquillo. Sono solo stanca di tutto ciò che abbiamo passato. Ciò che abbiamo dovuto fare e ciò che....che abbiamo perso." mi stavo riferendo ad Eligos, che era dovuto restare agli Inferi per colpa mia, della mia natura, colpa di ciò che anche io in molti momenti avevo odiato e che in altri avevo apprezzato. Non sapevo se ora fosse stato rinchiuso in una di quelle terribili celle, se fosse stato picchiato, torturato, o peggio... Se fosse ancora in vita oppure....

" Conoscendolo sarà riuscito a scappare, è lesto, furbo, e non si lascia certo fermare dalla presenza di Lucifero"

"Baal, era a pochi metri da noi, con guardie esperte al suo seguito, con assassini senza scrupoli al suo seguito. Come può essere ancora in vita se ha tradito chi comanda quel luogo e che uccide i traditori? Come puoi sperare pur sapendo quale è la realtà?"
Alcune lacrime scesero sulle mie guance e non mi preoccupai di toglierle. Ci pensò lui, con delicati e caldi baci.

Quella notte si prese cura di me, delle mie false speranze, lasciando le sue allo sbaraglio, delle mie debolezze, ancora ben esposte al nemico, e delle mie incertezze, che già lui conosceva.
Quella notte mi fece capire che non ero sola, che non lo sarei più stata, che lui era lì, con me, pronto a supportarmi nelle mie scelte, ad alzarmi nelle mie cadute, a sorreggermi nei miei traballamenti.

Ed io gli feci capire che non avrei più lasciato che nulla mi schernisse, mi colpisse, o che facesse esporre troppo.
Quella notte avevo scelto di far uscire quella Vic che ero al principio, quella ragazza forte, determinata, inarrestabile. Negli anni l'avevo nascosta nei meandri della mia mente, del mio corpo, giungendo a dimenticarla completamente, ma grazie a lui, a loro, avevo capito che era sempre stati lì fuori, aspettando il momento giusto per uscire di nuovo.

L'Eterna Dannata Where stories live. Discover now