#3# Joe/Tracy [III Part]

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"Mi ha cresciuta" Mi limito a dire, distogliendo lo sguardo da lui. Mi sta studiando un po' troppo. Il paesaggio riprende a muoversi, segno che lui è ripartito.

"Non le piace parlare della sua famiglia, uh?" Non è una domanda, è una constatazione.

"Sono abbastanza riservata"
Rispondo, guardandolo di sottecchi.

"Ho notato" Dice. "Ha un carattere particolare. Forte"

"Ci può scommettere" Ribatto.

"E le piace avere sempre l'ultima parola"

"Diciamo che non mi faccio sottomettere facilmente"

Sì, lo ammetto, il doppio senso della frase è voluto. Sono una provocatrice nata. Rispondi a questo, sexy prof.

"Mmh..mi dovrò impegnare più del previsto quindi"

Spalanco la bocca del tutto sorpresa, poi tiro fuori un sorriso sghembo. Sa stare al gioco, sarà molto divertente.

"Non dia mai nulla per scontato con me, professore" Il tono provocante alla fine è d'obbligo. Come l'occhiolino.

"Non lo farò, Tracy" Deglutisco a vuoto due volte. Ah, che voce ragazzi. Il modo in cui ha pronunciato il mio nome è..orgasmico. "Ora scenda che siamo arrivati"

Non mi sono nemmeno accorta che ha parcheggiato di fronte ad una bella casetta a due piani. Scendo lentamente dalla sua bellissima auto e mi chiudo lo sportello alle spalle. Lui mi affianca e mi passa un braccio intorno alla vita, spingendomi verso la porta. Una volta dentro, mi guardo intorno meravigliata. Gran bella casa, complimenti.

"Wow, bella casa. La condivide con una ragazza per caso?" Chiedo. E' una casa troppo pulita per essere solo di un maschio.

"No, abito da solo. Sono un tipo abbastanza ordinato" Mi dice, togliendosi la giacca e posandola sul divano. Alzo le mani al cielo in segno di resa e sorrido.

"Strano. E' un alieno per caso?"

"Così mi ferisce nell'orgoglio. Noi uomini siamo molto ordinati"

"Mai sentita cazzata più grande" Dico, passandomi lentamente la lingua sulle labbra, sotto lo sguardo vigile del mio professore.

"Crede davvero che le donne siano migliori degli uomini?" Domanda.

"Assolutamente. Noi siamo portate al comando" Lui si avvicina lentamente, fermandosi di fronte a me e sovrastandomi di una decina di centimetri.

"E a provocare" Si passa la lingua sui denti e poi si morde il labbro.

"Non mi sembra di essere l'unica che provoca" Dico. Lui si abbassa, raggiungendo il mio orecchio con le labbra. Vengo investita dal suo profumo.

"Adesso bisogna solo aspettare che uno dei due ceda alle provocazioni" E dopo un ultimo soffio sensuale, si allontana in direzione della cucina.

"Da quando è così audace, professore?" Chiedo, seguendolo come una calamita.

"Lo sono sempre stato, forse non mi conosce abbastanza bene"

"Mmh..si può sempre rimediare, no?" Sorrido, consapevole di provarci spudoratamente col professore di una materia che non sopporto. Ma diciamolo, è troppo sexy.

"Vuole qualcosa da bere?" Mi domanda con un tono distaccato e gentile.

"No, grazie" Rispondo, mentre lui apre il frigo e prende una birra.
"Wow, che professore ribelle ho quest'anno" Rido, con voce suadente, non perdendo mai di vista i suoi movimenti.

Your love is my drug. [Z.M]Where stories live. Discover now