#3# Joe/Tracy [III Part]

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-Il giorno dopo

Io non esco da questa strafottuta stanza, il caso è decisamente e categoricamente chiuso!

"Acy, vestiti. Hai recupero tra poco"
Mi ricorda Caroline, chiamandomi con quel soprannome che tanto non sopporto.

"Ho già detto che di qui non esco" Ribadisco, stiracchiandomi tra le lenzuola del mio letto. "E non chiamarmi Acy"Aggiungo con una smorfia disgustata.

"Vabbè, io vado da Lou. Vedi di essere ragionevole ogni tanto" Mi dice, prima di aprire la porta e uscire. Però non si chiude la porta alle spalle, mormora un "Ci provi lei, io non ce l'ho fatta" facendo entrare quel metro e novanta del mio professore.

"Abbiamo lezione, fuori dal letto, signorina Clarke" Dice, io sbuffo e mi giro dalla parte opposta, dandogli le spalle. "Ok, facciamo a modo mio allora"

Joe prende un lembo della coperta e me lo strappa di dosso, lasciandomi mezza nuda sul letto diventato freddo. Il ragazzo mi guarda da capo a piedi e tiene più stretta la coperta, come se stesse combattendo contro i suoi stessi impulsi, come se non riuscisse a tenere le mani a posto. Mi alzo scazzata e prendo una maglia qualsiasi, mettendomela insieme ai pantaloni. Soffoco qualche imprecazione poco carina nei confronti del professore e prendo il telefono, afferrando anche la chiave magnetica.

"Andiamo" Ringhio, uscendo prima di lui.

Lui chiude la porta e mi fa segno di seguirlo. Mando un messaggio veloce a Jenna dicendole che il professore era riuscito a farmi uscire dalla stanza.

Il bel professorino ha fatto breccia nel cuore della mia migliore amica, eh? Lo sapevo sarebbe finita così. Raccontami com'è a letto! J xx

Grazie Jenna, sei davvero un'ottima amica. Sbuffo di nuovo e mi accorgo di essere di fronte ad un'imponente Bmw x6. Rimango a bocca aperta a fissare la carrozzeria lucida, mentre lui mi apre la portiera come un vero gentiluomo.

"Regalino per la laurea" Mi dice facendomi un occhiolino.

Scuoto la testa per riprendermi ed entro, appoggiandomi sui comodi sedili.

"La trattano bene, eh?" Mi ritrovo a dire una volta che lui è al posto del guidatore, accarezzando la pelle del mio sedile.

"Beh, per i miei genitori sapere che mi sono laureato così in fretta e sono stato subito assunto in una scuola davvero prestigiosa, è stata una notizia magnifica" Mi risponde mettendo in moto.

"O semplicemente la viziano troppo" Borbotto silenziosamente, sicura di non farmi sentire.

"Può anche darsi" Sorride lui. "E lei?"

"Io? Io cosa?" Chiedo.

"La viziano?"

"No, mio padre è troppo impegnato a controllare l'andamento delle sue aziende per stare dietro ai capricci dei suoi figli. Mentre mia madre è sempre in viaggio"

"Quanti fratelli ha?"

"Due. Caroline studia nella mia stessa scuola, ha un anno in più di me. Shane ha ventisei anni e lavora nell'azienda di nostro padre" Spiego, pensando a quanto mi manchi il mio fratellone. Sono quasi quattro mesi che non lo vedo.

"Le manca, eh?"

"Chi? Shane?"

"Ha cambiato espressione quando l'ha nominato" Joe frena a causa del semaforo rosso e si gira per guardarmi negli occhi. Sono strani, luminosi, di un colore insolito.

Your love is my drug. [Z.M]Where stories live. Discover now