Capitolo ventidue.

837 41 0
                                    

Esher, 6 Agosto 2015

Saluto con un cenno silenzioso e pieno di gratitudine Jade che mi ha permesso di entrare in clinica a quest’orario spaventoso, dopo essersi fatta raccontare, naturalmente, tutti gli avvenimenti, questa volta piacevoli, che si era persa in quest’ultimo periodo. Entro lentamente nella camera ed il più silenziosamente possibile mi chiudo alle spalle la porta, perché sono da poco passate le 6 del mattino e dopo la chiacchierata di ieri, ho deciso di volerlo sorprendere anche con i piccoli gesti, proprio come adesso, stringendo in una mano la busta dei cupcake e nell’altra quella con il thermos del tea. Poggio il tutto sui libri disposti ordinatamente sul comodino, e mi inginocchio accanto al letto, ammaliato dal piccolo spettacolo che mi si presenta davanti e che mi scalda il cuore, in questa cupa mattinata d’Agosto. Louis dorme ancora profondamente, con i capelli tirati indietro in uno scompigliato ciuffetto, la barba leggera gli riempie le guance ancora troppo magre e gli addolcisce quei tratti ancora così affilati, abbraccia il cuscino con la faccia deformata in un piccolo sorriso che sembra illuminare questa stanza come nemmeno il sole stesso saprebbe fare. E scuoto la testa come uno stupido, pensando a tutto il tempo perso cercando un sorriso che sarebbe potuto sembrare il suo, e rendendomi conto che gli altri non potrebbero mai sorridere così, perché potrebbe essere più spendente, più ampio, più pulito, ma non sarebbe mai così suo. Inizio ad accarezzarlo lentamente, beandomi del calore della sua pelle leggermente dorata, che mantiene questo colore nonostante non vada al mare da tempo, e lo vedo sussultare, mentre gli sfioro le labbra socchiuse, e inizia a richiamare il mio nome sottovoce, come se mi avesse riconosciuto "Hazza non andare" fa ancora, stretto fra le braccia di morfeo, e questa volta è il mio turno di sussultare, senza fermare le mie mani, che continuano a delineare il suo profilo perfetto, alle quali sostituisco ben presto la mia bocca, baciando ogni centimetro di questa pelle che profuma ancora di lavanda e bucato appena ritirato nonostante abbia trascorso gli ultimi anni a combattere contro demoni che lo volevano tirare giù all'inferno. E gli bacio le palpebre chiuse, cercando di scacciare dai suoi occhi quelle immagini in cui non si vede perfetto, gli bacio gli zigomi come se potessi addolcirli o magari smussarli, gli bacio il naso, come a voler riempire i suoi polmoni del mio odore, rimpiazzando tutti quei profumi costosi che lo hanno accompagnato lontano da me facendolo sentire inadeguato, gli bacio le guance, affondando il naso fra la sua barba, aspirando forte il suo odore, perchè adesso posso e tutto sembra più bello, e gli bacio le labbra, leggermente, lentamente, assaporando il minimo contatto, e come in una favola lui si sveglia appena le mie labbra sono sulle sue, e si aggrappa ai miei capelli, iniziando a leccarmi il labbro inferiore, esplodendo di quella passione che stava cercando di reprimere. E prima che me ne renda conto sono steso su di lui, con le mani al lato del suo viso come leva per paura di schiacciarlo e lui graffia, spinge, geme. Mi sta baciando come non mi ha mai baciato prima, è un bacio carico di desiderio, di voglia, di passione, mi desidera e lo sento nelle sue mani che mi accarezzano lentamente ogni vertebra direttamente sulla pelle, sotto la pelle, lo sento da come mi succhia il labbro superiore, e dallo scocchio che produce per staccarsi e passare al mio collo, lo sento da come si muove sotto il mio corpo, per avere un minimo di frizione contro il mio stomaco, e lo vedo quando apre finalmente gli occhi e mi sorride serafico, riprendendo il controllo "Buongiorno piccolo" fa mentre io non trovo il fiato per rispondergli, poggio la fronte contro la sua e inspiro profondamente. Non abbiamo fatto assolutamente nulla, ma sono a corto di fiato, di parole, d'anima.
"Buongiorno anche a te" quasi ansimo, lasciandogli un bacio fra i capelli.
"All'inizio pensavo fosse un sogno" mi accarezza il viso ed io chiudo gli occhi.
"Stai insinuando che non sono il tuo sogno ad occhi aperti?" Faccio strofinando il naso contro il suo.
"Sei molto di più" sogghigna stiracchiando "solo che i miei sogni erano sempre questi, prima."
"In che senso?" Faccio sedendomi sul suo bacino, senza volergli fare troppa pressione.
"Sognavo te, ed il cibo" dice alzandosi e facendo scontrare i nostri corpi e le sensazioni che si irradiano nel mio corpo sono sconvolgenti e indescrivibili "ed io li consideravo incubi" abbassa lo sguardo ma le sue mani sono sui miei fianchi.
"E adesso?" Gli alzo il viso con  un dito sotto il mento, e i suoi occhi sono liquidi e limpidi come pochi attimi nella nostra vita, come quando da piccolo aveva paura, come quando era terrorizzato dall'idea della vita, come quando mi ha confessato di amarmi "ricorda che conta solo il presente, solo inizi, non mi piacciono i finali" gli bacio il mento e poi faccio sfiorare le nostre labbra, quando mi abituerò a questa morsa al centro dello stomaco? Mi fa dimenticare del dolore, del passato, di tutte le lacrime che ho versato. Riempie quel vuoto che mi scavava il cuore, mi ridà la vita ogni volta, con ogni bacio, inizio a vivere con ogni semplice sfregamento, mi ricorda cos'è la vita con ogni momento insieme. "Ora facciamo colazione, avanti" dico sfiorandogli la guancia con il dorso della mano.
"Haz" abbassa ancora lo sguardo e sembra così piccolo ed innocente che somiglia a tutto quello che ho cercato sempre di difendere dai cattivi, quei cattivi che si sono concretizzati nella mia figura "non é un bello spettacolo"
"Non sei ancora guarito?" chiedo come un bambino, so che da una malattia del genere non si guarisce nel giro di un mese, so che non può di certo bastare un bacio come nelle favole, so che il vero amore non cura ogni ferita, ma volevo credere che potesse andare almeno meglio.
"Lei è stata l'unica mano amica per molto tempo" mi accarezza le braccia scoperte e rabbrividisco leggermente, sta parlando della malattia come una persona, ? come se fosse un'amica fidata "non è facile girarle le spalle da un momento all'altro"
"Lou non vedi quanto bello tu sia adesso?" Le mani sui fianchi ancora ossuti ma non tanto malati, e vorrei immaginarli tondi come in passato, quando li pizzicavo, quando gli accarezzavo nudi e quando ci imprimevo le mie impronte digitali.
"Haz all'inizio era quello, mia nonna mi odiava, ed io dimenticavo di mangiare per studiare, aiutare mamma, stare dietro alle bambine e tutti loro mi avrebbero amato e poi la carriera" sospira profondamente "e tutti erano più belli di me, più biondi, più alti ed io pensavo che forse dimagrendo mi sarei fatto notare" sento i brividi di terrore scuotermi le ossa perchè adesso non non si tratta di quella fissa leggera che ricordo anche io, quel non voler mangiare troppi carboidrati o esagerare con il cibo spazzatura, adesso si fa avanti la malattia vera e propria, quella che lo ha fatto sentire diavolo nel corpo di un angelo, quella che gli ha fatto dimenticare chi fossi, quella che gli ha fatto dimenticare chi fosse. "e cercavo di non mangiare ma Zayn mi costringeva ed io lo odiavo, ed andavo in palestra per non vederlo, e più dimagrivo e più mi mancavano le forze e lì scoprii la cocaina" mi viene da piangere ma questo è il suo momento per crollare, ed io devo essere forte, perchè è giusto che si parta da questo, se devo amare i suoi demoni, devo capire cosa li ha alimentati, se devo baciare le sue cicatrici devo capire perché si è autoinflitto tanto dolore, se devo innamorarmi di lui, se deve innamorarsi di me, dobbiamo farlo completamente, senza nessuna zona d'ombra. E forse serve più a lui che a me, forse queste sono quelle parole che si è tenuto dentro per troppo tempo, ?ee che lo hanno corroso, ma delle volte le parole hanno una precisa data per essere pronunciate?,, anche un minuto prima e possono essere mal interpretate, e Louis lo sa, lo sa benissimo, visto che si è trattenuto parole, baci e carezze fino all'ultimo momento, fino al momento in cui ha pensato che fosse troppo tardi. "Mi sentivo invincibile, non dormivo, non mangiavo, ero pieno di incarichi e di forze, ma quando poi avevo le mie crisi..." una lacrima gli rotola silenziosa giù dalla guancia ed io l'asciugo con un bacio "Zayn ha dovuto sopportare più del possibile, più del pensabile, io lo colpivo, gli urlavo contro, gli gettavo i primi oggetti che trovavo" ed io in tutto questo ero convinto che Louis stesse bene senza me, che il moro si fosse liberato di un peso, che potesse andare tutto meglio senza il ragazzino di periferia fra i piedi, e se fossi stato lì come si sarebbero evolute le cose?  "oppure mi chiudevo in camera, sfinito, svuotato, e questi sono i pochi momenti di lucidità in cui mi domandavo dove tu fossi e perchè ti fossi portato via tutto il buono che mi scorreva per le vene" stringo le labbra in una linea dura arricciando le labbra e una lacrima sfugge, subito acchiappata dalle sue labbra "e poi il buio perchè per il resto sono solo giornate cariche di critiche, di flash e di occhi puntati sul mio corpo e di nottate lunghissime e rumorose passate ovunque a fare non so cosa, e lui mi aspettava sempre" il pianto adesso gli scuote le spalle e spostandomi al suo fianco lo avvolgo, come se potessi realmente ripararlo dai ricordi, ma so di non poterlo fare, di non doverlo fare, perchè Louis non è di cristallo, ed è forte, forte come pochi, ma è solo arrivato il momento in cui io posso prendermi cura di lui, in cui il carico di una vita troppo pesante non deve restare solo sulle sue spalle ossute come si è costretto a fare sin da quando era bambino, è arrivato il momento in cui possiamo semplicemente portarlo insieme.
"Lui non ti odia, ha accettato tutto, sta bene." gli accarezzo i capelli e piange ancora.
"Harry lui è una cazzo di persona come noi, è fatta di carne ed ossa, come può aver accettato tutto?" Alza la voce ma subito mi chiede scusa attraverso un altro sguardo liquido, anche in questo momento sono disarmato davanti alla sua bellezza. Al contorno occhi leggermente arrossato, alle ciglia umide ed unite, al labbro che continua a martoriarsi. E tutto in lui grida dolore, dispiacere, rimorso, ma allo stesso tempo tutto grida sono ancora qua. "Zayn è la persona più buona di questo mondo, ma internamente sta morendo, vuole fare la cosa giusta, sempre, si mette nei panni degli altri, ma a lui chi ci pensa?"
"Ti ama Louis, per amore si fanno cose di cui non ci crediamo capaci, si diventa più forti di un supereroe." E lui é la prova che il genere umano non fa così schifo, perchè si può essere buoni, si può avere pazienza, si può essere profondi, ma non come Zayn, non quanto Zayn?,, non tutt'insieme. E mi fa credere che tutto non stia andando a rotoli, perché se c'è anche e solo un'altra persona buona la metà di lui, il mondo potrá diventare sempre un posto migliore. Ha accettato tutto e non si è mai lamentato, e quando ha capito di non poter far più niente, ha chiesto aiuto. E non è da tutti, ha chiesto aiuto a me, al suo contendente, che contro ogni aspettativa non ha mai odiato. Ogni volta rimango sbalordito davanti a questa storia. É la più bella che si possa mai ascoltare o raccontare, perchè parla di un amore così puro ed incondizionato da superare le barriere corporee, ed abitare in tre anime.
"L'avrò anche tradito, l'ho maltrattato, l'ho ignorato, ma lui si é sempre preoccupato per me, anche quando tornavo a casa con l'odore di un altro addosso " ma io come avrei reagito? Io cosa avrei fatto? Non voglio immaginare, non voglio pensare a nulla che non sia il suo corpo fra le mie di braccia, a nient'altro che non sia il mio odore sulla sua pelle, a nient'altro che non sia il nostro amore che scorre finalmente da entrambi i corpi.
"Cosa ti diceva quando tornavi da una festa in quelle condizioni?" Gli accarezzo i capelli per calmarlo, e sembra funzionare, perchè i singhiozzi si trasformano in lunghi respiri.
"Quando era convinto mi fossi addormentato sussurrava un'unica frase con un tono che ancora mi mette i brividi" lo ascolto attento mentre riempio due tazze di te e gliene porgo una, prende un sorso e sorride, quel sorriso che riporta alla mente la prima volta che riuscii a farlo come piaceva a lui, come solo Jay sapeva fare, il bacio bagnato che mi diede sulla guancia, le sue gambe intorno ai fianchi, le sue braccia intorno al collo e il cuore che mi scoppiava di orgoglio e felicità. Da qui devo ripartire, da questi gesti che ci hanno fatto innamorare quando non eravamo pronti. "sussurrava che poteva farcela, che anche quel giorno ero ritornato da lui, che era stato la mia scelta ed io mi odiavo ancora di più perché lui non é mai stato la mia prima scelta" ci fissiamo per quelli che sembrano ore interminabili ed invece sono solo pochi secondi in cui i nostri occhi combattono e si danno tregua per poi ripartire in attacco. Sono sempre stato la sua prima scelta, e non lo sapevo. Quanto sono stato cieco, quanto siamo stati stupidi, quanto siamo stati innamorati. Perché solo due innamorati come noi mettono da parte la propria felicità per quella dell'altro, e nonostante le conseguenze siano state drammatiche forse se non ci fossimo comportati in questo modo non saremmo qui.
"Lou, Zayn ha sempre saputo che ti piacessi" lui alza un sopracciglio e scuote la testa leggermente divertito.
"Che ti amassi Haz, dillo avanti" si riempie autonomamente un altra tazza di te e questo mi rende contentissimo.
"Ha sempre saputo che tu mi amassi, ti é voluto stare accanto fino al momento in cui avresti avuto il coraggio di dirmelo" lo guardo attraverso le ciglia, ed improvvisamente questo letto é troppo stretto, perché il suo ex fidanzato gli è semplicemente stato accanto fino a poco tempo fa per fargli aprire gli occhi sul nostro conto, ho paura che inizia a pensare che non lo ami davvero, che ha sopportato tutto per compassione, ed invece la sua risposta mi sorprende.
"Ed io ho dovuto guardare la morte in faccia per farlo" mi bacia uno zigomo e sorrido “qualche tempo fa ti dissi che l’aspettavo, che sapevo sarebbe arrivata e che mancava poco, e la morte è arrivata, perché io l’ho vista Harry, e aveva i tuoi dannati occhi, come ogni cosa nella mia vita, come ogni dannato evento anche in un momento del genere sono stato in grado di trovarti nel mio mondo, nella mia vita, ed i tuoi occhi mi spaventavano perchè mi ricordavano a cosa stavo rinunciando, e mi facevano combattere" ed io ascolto senza voler davvero capire mentre apro i cupcake sui nostri grembi e gliene passo uno con la glassa rosa e tanti cuori di zucchero sulla superficie, lo guarda colpevole prima di continuare "per questo non volevo vederti, perché volevo solo arrendermi e per una volta perdere il controllo, ed invece ti ho visto sul punto di non ritorno, e ho voluto combattere come sempre se si parla di te" io infinito puntino nell'esistenza patinata di Louis Tomlinson rappresentavo l'unica áncora, l'unico appiglio alla vita, e me ne sono accorto troppo tardi, chiudo gli occhi per un istante e sospiro profondamente, prima di incatenare i nostri sguardi e avvicinare il suo viso al mio mentre soffio direttamente sulla sua pelle "Io non so nemmeno come dirlo Lou, perché tu sei così bravo con le parole, la gente in genere lo è, tranne io, che ti prego solo di non dimenticare mai i miei occhi, di imparare a memoria la loro sfumatura, e anzi permettimi sempre di poterli avere fissi su di te, perchè sei un combattente, sei un vincitore, e non devi mai dimenticare di esserlo" e mi bacia lentamente, dolcemente, solo per baciarmi, solo per amarmi, solo per ringraziarmi. Come se fosse roba da niente, come se non mi facesse sentire terribilmente esposto e incredibilmente al sicuro, come se fosse normale baciarsi e sentire le nostre anime accarezzarsi "Non immagini quanto tempo abbia aspettato per questo." Dico sfiorandogli le labbra lentamente, con dedizione, venerandolo ancora. "Senza alcool o altro a sbiadirne il ricordo."
"I grandi amori non si baciano subito." Scandisce piano con le labbra così vicine al mio collo da farmi rabbrividire, è rannicchiato contro di me e vorrei solo che questo momento durasse per sempre.
“Italiano?” Domando beandomi delle sue attenzioni “Cosa vuol dire?”
“Vuol dire che il grande amore può aspettare, sa aspettare.” Mi spiega accarezzandomi i capelli con una mano e portando finalmente alle labbra il cupcake affondando il naso nella glassa, con l'altra "proprio come noi, che ce l'abbiamo messa tutta per distruggerci, per non amarci, e che non ci siamo voluti baciare, che non ci siamo voluti amare, perchè un grande amore come il nostro è più bello se ci mette un po' ad arrivare."


Feel the moment. Where stories live. Discover now