Capitolo sei

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Doncaster, 14 Febbraio 2009

Dirvi che dal momento in cui ho baciato Louis ci siamo amati più di prima, vi renderebbe felici? E se vi dicessi che da quel giorno non ci siamo più guardati in faccia, invece come la prendereste?
Vi prenderei in giro in ogni caso, vi direi delle mezze verità che nasconderebbero la vera e cruda realtà: non è cambiato nulla.
All'esterno siamo i soliti Harry e Louis, migliori amici inseparabili, che si prendono in giro in ogni istante e che si vogliono bene.
All'interno è tutta un'altra storia sicuramente, perchè forse le parole di Zayn sono veritiere, forse sono davvero innamorato di Louis, forse tutta la mia dipendenza nei suoi confronti maschera il mio amore per lui. Ma lui è innamorato di Zayn, sono ritornati insieme, il moro è tornato dal mio migliore amico praticamente strisciando, implorandolo di dimenticare tutto quello che era successo quella notte. E per Louis è stato così. Tutto.
Non abbiamo mai parlato del bacio che ci siamo scambiati, delle nostre mani che correvano febbrili sul corpo dell'altro, della sua lingua che leccava il mio collo come se fosse l'unico modo per rimanere in vita, ha finto di non vedere perfino i succhiotti che ci siamo fatti a vicenda.
Ha cancellato tutto.
Mentre io ogni notte continuo a sentirmelo addosso, continuo a sentire il suo respiro affannato nelle orecchie e i suoi denti contro il lobo, continuo a sentirlo ovunque.
E adesso perfino quando mi abbraccia sento il cuore andare in tachicardia, e la bocca seccarsi, per non parlare di quando mi prende per mano o mi accarezza.
Potrei diventare matto, ma per niente al Mondo sarei in grado di mettermi fra lui e la sua felicità, per questo rimango al mio posto, un posto che so mi apparterrà per sempre, un posto che so nessuno potrà mai togliermi.
Se l'unico modo per rimanere nella sua vita è essere il suo miglior amico, così sia.
Eppure oggi quest'idea mi sembra così sbagliata e malsana nei miei confronti da costringermi ad ingurgitare decine di cicchetti con una velocità fuori dal normale.
Zayn lo ha portato a cena fuori, non ho capito ancora dove, credo nel ristorante più romantico di tutta Londra, e ho passato con lui il pomeriggio, ingoiando ogni volta le lacrime quando continuava a chiedermi quale camicia gli mettesse in risalto gli occhi e quale pantalone gli fasciasse meglio il sedere. E come avrei potuto dirgli che con quegli occhi e quel sorriso non avrebbero nemmeno notato il suo completo? Come avrei potuto dirgli che da quei due zaffiri partiva la più grande bellezza?
E ho consigliato al mio migliore amico cosa indossare per San Valentino, come fare bella figura, come farlo rimanere a bocca aperta, gli ho consigliato tutto quello che avrei voluto fosse riservato a me, credo, e solo quando l'ho visto trafficare con una scatoletta ho distolto lo sguardo.
Gli ha comprato un anello, dice che a Zayn piacciono da impazzire, dentro ci sono i loro nomi, e la data del loro fidanzamento.
Sento una stretta allo stomaco, e mando giù il mio shot di vodka e liquirizia.
Adesso va molto meglio.
Mi butto al centro della pista e lascio che i corpi di decine di sconosciuti spazzino via i pensieri che non mi danno tregua da mesi.
Perchè c'è lui mentre sono a scuola e parlo con Lily, la mia compagna di banco durante chimica e fisica. C'è lui mentre la mattina faccio la doccia. C'è lui mentre mamma mi sgrida per non aver riordinato la camera. C'è lui e in qualche modo non voglio farlo andare via.
Ma deve.
Deve sparire adesso che intorno al mio collo ci sono le braccia di una moretta dagli occhi belli.
Deve sparire adesso che il suo bacino è contro il mio senza alcun pudore.
Deve sparire adesso che lei mi sta conducendo in bagno.
Deve sparire mentre la bacio con foga, mentre le accarezzo i capelli, mentre le scopro le cosce.
Deve andarsene dalla mia testa adesso che i nostri corpi sono incastrati l'uno nell'altro.
Deve andarsene mentre tremo per l'orgasmo, ma quando chiudo gli occhi lui è ancora lì.
Sorridente e bello come al solito, nella sua camicia bianca, nel suo pantalone nero, nella sua sfavillante bellezza.
E probabilmente sussurro il suo nome mentre la ragazza continua ad ansimare fra le mie braccia, ma non m'importa.
E sembra non importare nemmeno a lei, perchè mi da un bacio, che mi sembra più uno scontrarsi di denti e basta, si sistema il vestito ed esce dal bagno riservandomi non più di uno sguardo compiaciuto.
È questo che fanno le persone normali? Prendono con tanta leggerezza la vita e vanno avanti così facilmente? Forse sono io quello sbagliato. Forse dovrei semplicemente spegnere il cervello, forse dovrei smetterla di pensare ed iniziare a vivere.
Esco anche io dal bagno, un punto comunque a mio favore va segnato, visto che sono riuscito a fare sesso con una donna.
Significa che non sono ancora diventato completamente finocchio, vero?
Eppure lo ami.
Cosa significa amare? Mi sono così tante volte posto questa domanda ma adesso mi sfugge la risposta. Io amerò nello stesso modo in cui ama quella ragazza? O sarà diverso? L'amore ci rende tutti uguali o diversi? Proviamo tutti le stesse cose o è una questione individuale? Amerò come si amano mamma e papà? Potrebbe durare in eterno? Il destino esiste davvero? E le anime gemelle riusciranno mai a ritrovarsi fra la folla?
O è solo una questione di chi arriva prima? Di chi più di sveste? Di chi meglio si trucca? Qual è la realtà?
Riuscirò mai ad amare come una persona normale senza pormi tutte queste domande? Sono il più grande nemico di me stesso, penso troppo, rifletto troppo ed oggi ho bevuto troppo.
Devo andare via, sento le gambe diventare molli, e la musica rimbombarmi nelle orecchie in modo troppo fastidioso.
Prima però ordino un vodka liscio che mando giù tutto d'un fiato con non molto piacere da parte del mio stomaco e del mio fegato.
Perdonatemi, infondo dovreste provare un po' di compassione nei confronti del vostro padrone, che è stato lasciato solo il giorno di San Valentino dall'uomo che ama, e che ha saputo rimediare solo una sveltina da una troietta di basso borgo.
Oh. Ho pensato di amare Louis.
Male.
Cervello tu da che parte stai?
Esco fuori dalla discoteca e l'aria fredda di Febbraio mi investe in pieno.
Spero che tutti i miei organi si riprendano, nel modo più rapido possibile, perché da ubriaco sono davvero pericoloso.
"Ti andrebbe di concludere la serata con me, ricciolino?" Due mani mi si posano sulle spalle e il petto di qualcuno preme contro la mia schiena.
"Cosa?" Domando sorpreso, voltandomi e trovando un ragazzo sulla trentina, alto, muscoloso e dai grandi occhi scuri.
"Ti sto invitando a passare il miglior San Valentino della tua vita." Si stringe leggermente nel suo giubbotto di pelle e mi sento troppo coperto con il mio parka.
"E cosa ti fa pensare che sia come te?" È un uomo. Sono un uomo. Non dovrebbe essere così chiaro, no? Non ho scritto in fronte gay, vero?
"Il fatto che tu non mi abbia ancora rotto il naso." Risponde sorridente. "Allora come hai detto che ti chiami, riccio?"
Sento una fitta all'altezza del petto ma non ci presto molta attenzione, così mi può chiamare solo Louis.
"Non te l'ho detto infatti." Esclamo divertito. Questo tipo non è niente male, simpatico, carino e vuole me. "Charlie, comunque."
"Piacere Charlie." Fa stringendomi la mano, non so perchè abbia deciso di dargli un nome falso. Non so nemmeno perchè continui a flirtare con questo tizio. Non so quale sia la destra e quale la sinistra. Non so da che lato il sole tramonti. So solo due cose: uno sono ubriaco marcio, due sto tradendo Louis. Ma perchè Louis non lo sente questo dolore al cuore? Perchè lui se n'è sempre fottuto? Perchè io non posso? Lui ha sempre avuto altri amici oltre me, ha avuto Eleonor, ora ha Zayn. Perché non si sente trafitto dalla spine quando non è con me?
"Il mio nome è Justin." Ricambia la mia stretta e le spine entrano più in profondità. Perché deve esserci sempre lui di mezzo? Sparisci Louis, ti prego sparisci. "E stasera ti farò sentire l'uomo più fortunato sulla faccia della terra."  Sparisci Louis, tu che sei chissà dove con il tuo fidanzato, sparisci tu che non mi vuoi, sparisci, va via, ti prego.
Chiudo gli occhi.
E lascio decidere al mio corpo dove andare, cosa fare, come sistemarsi sul corpo di uno sconosciuto.
Lui vuole me, tu non lo farai mai, caro Louis William Tomlinson.
Quindi sparisci e lasciami vivere in pace.


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