Capitolo 24

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Ma.... Ah ah ah... Sono proprio stronza ma cosa ho fatto nel capitolo precedente pfff...

Pdv du Haylay

Io: Dobbiamo parlare.

Così mi annuncio a Jonathan, seduta sul suo letto mentre lui si veste di là.
È sera, e lui sta per uscire.

Jonathan: Certo dimmi tutto! Vai vai.

Mi passo una mano tra i capelli, ma come posso spiegarglielo...? Non posso... si. No. Oh si. Oh no.

Io: Senti, c'è una cosa di cui non ti ho parlato, e penso sia proprio il momento di farlo.

Lui passa la testa dalla porta: Così mi preoccupi cosa c'è che non va?

Io: Io...

Vengo disturbata da una chiamata. Dapprima la ignoro, poi scorgo il numero dell'ospedale e richiamo subito ignorando le imprecazioni che fa Jonathan sul fatto che le ragazze parlano per niente.

'Pronto?'
'Pronto, sono la dottoressa Evangelie dell'Ospedale di Santa Monica, lei si chiama Haylay Anderson o sbaglio?'
'No non sbaglia sono io. C'è qualche problema?'
'Si. Un grossi problema e non è da niente'

Il mio respiro si ferma alle sue parole. C'era qualcosa di sbagliato, sbagliato, sbagliato nella sua frase.
Jonathan inarca un sopraciglio e mi fa segno di mettere il viva voce. Certo che non lo faccio idiota.

'E questo problema quale è?'
'Lei è andata via con le schede delle visita di un altra paziente, la signora Jermil...'

Che cosa?!
Corsi in camera e afferrai le foto di quelli che pensavo fossero i miei polmoni.
Sopra a destra Penelope Jermil.
È scritto nero su bianco. Ditemi che non è un sogno. Oh vi prego.

'Aspetti, la mia scheda dove è?'
'Proprio davanti a me signorina, può venire a prenderlo e riportare quello di Penelope entro domani?'

Certo che posso.

'Mi può leggere la mia scheda perfavore?'
'Certo, Haylay Anderson 19 anni, affetta di attach di ansia'

Attachi di ansia? Ma come ho potuto essere così stupida???!
Mi tappo la bocca per non gridare dalla gioia. La signora continuava a parlare a frotte.

'Verrò domani arrivederci.' Riattacai.

ODDIO!
Jonathan entra nella mia stanza preoccupato un asciugamano intorno alla vita e un altro che usa per asciugarsi i capelli.

Jonathan: E ora mi spieghi che hai?

Io: Non ce n'è bisogno. Anzi si! Io pensavo di avere un cancro... Sai sono giovane e stupida, poi ho fumato un po', qualche volta, e vedi sulla scheda che trovai nell'ufficio del medico c'era scritto fase terminale, così ho pensato fosse mia e che mi rimanessero pochi mesi e basta allora non volevo dirvelo e...

Non mi fermo più. Le parole continuano ad uscire come un fiume in piena: ... pensavo che così non avreste sofferto ma a te tengo tanto ma proprio tanto e volevo che tu ti fidass...

Non finisco la mia frase. Le labbra calde e accoglienti ci Jonathan si erano posate sulla mia bocca.
Sarà che è sbagliato, che io sono fidanzata, che il mio ragazzo mi ama.
Ma niente é più giusto di quello che sto facendo oggi, ora. Baciarlo mi sembra una cosa naturale.

Io. Bad Girl. IIIWhere stories live. Discover now