Capitolo 2

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Apro la porta con fretta, le mani che tremano.
La porta si spalanca ed io entro sbattendola dietro di me.

Io: Mamma! PAPÀ! SONO A CASA!

Nessuno risponde.
Devo essere sola.

Da quando ci siamo trasferiti qui a New York i miei stanno sempre fuori di casa, senza darmi spiegazioni.

Mi trascino fino al frigorifero, la fame che mi attorciglia tutto nello stomaco.
Ho tanta ma proprio tanta voglia di mangiare un intero secchio di gelato al cioccolato.
Che ovviamente esiste solo nelle situazioni che si crea il mio stupido cervello.

Madonna.

Afferro un magnum in fondo al frigo dopodiché decido di andare a fare i compiti sulla cattedra di mio padre al piano di sopra.

Uff. Ma quanto sono stronzi i professori con quelle tonnellate di compiti che per metà copiamo durante le ricreazioni?

Ah. Non ho una penna nera..
Inizio a cercare ovunque sulla cattedra una penna nera, e appena trovata accavallo le gambe per iniziare.

Io: AHIA!

Il mio ginocchio sbatte su qualcosa sotto la cattedra.
Mi inginocchio a terra incazzata per vedere dove ho potuto sbattere.

Poi mi accorgo. Un cassetto piccolissimo, con una serratura minuscola.
La mia curiosità prende il sopravvento.

Devo. Trovare. La. Chiave.

Corro al piano di sotto, apro l'armadio dei vestiti di mio padre e cerco in tutte le tasche, tutte le sue borse.
Niente.

Ma dove può essere?
Cazzo!

Sbatto la mano a terra frustrata quando noto il rumore sordo che provoco.
Sul pavimento di parquet, una parte leggermente in rilievo.
La tiro verso di me, e appare un buco nel pavimento, e dentro, una grande scatola grigia e nera con due lettere incise di bianco sporco.

B.D.

E che cosa significa?
Mh...

Apro la scatola. Totalmente vuota se non per l'unica cosa che cercavo.
Una piccola chiave con la parte inutile a forma di ali.

Corro nuovamente nella sala di mio padre, e con fretta e le mani impazienti la apro.

Lo tiro fuori e... Oh.
Oddio.

Nel cassetto, messi con cura...
Due pistole. Una nera. E una tempestata di diamanti.
Infine, una lettera.

Ma chi è che ancora scrive lettere?

Mi siedo a terra, le gambe strette al petto. E inizio a leggere.

Ehi...
Come state?

Spero bene... Ma so che non avrò mai risposta a questa lettera.
Perché così era convenuto nelle promesse che ci siamo fatte.

Oddio... Quante cose sono accadute?
Ho sentito dire che la bambina ha iniziato la scuola... Anche il nostro figlio.
Avrei voluto tanto che si conoscessero. Ma dovranno vivere ognuno per conto proprio.

È così?...
Si ovviamente.

Santo Dio sono passati tre anni, per quale ragione non possiamo ancora vederci?
Cosa può succederci?

Non importa... Ti scrivo per dirti che Cherry ha partorito. Me lo ha detto qualche giorno fa.

È l'ottavo bambino.
La tua figlia, il mio figlio, i gemelli di Stephen, la bambina e il bambino di Mona e Caleb, la figlia di Hope e ora la figlia di Cherry.

Sono tre anni che ti scrivo... Ma tu non rispondi.
Giuro che capisc... no non è vero non capisco ti prego...
Scrivimi. Scrivimi ancora.

Un ultima volta...

Mi mancano i giorni in cui combattevamo per la gang.
I giorni i cui Myriam, Jessica... Erano vive e vegete pronte a colpire chiunque.

Eravamo una famiglia.
Nonostante le armi, la droga, i pericoli... Eravamo una fottuta famiglia che poteva funzionare.

                             La tua amica Chloey.

Oh mio Dio. Ma che storia é questa?!
..

Io. Bad Girl. IIIWhere stories live. Discover now