Eterocefalo glabro

Start from the beginning
                                    

– Come un bambino di tre anni. – Harry ridacchiò. Gemma non rispose. Harry inarcò le sopracciglia e si voltò verso di lei.

– Oddio. – alzò gli occhi al cielo quando incontrò due occhi adoranti che lo fissavano come se fosse l'esperimento più carino del mondo.

– Sei proprio cotto! – Gemma sorrise soddisfatta.

– Già, mi si sta cuocendo la testa a forza di sentire le tue cretinate. Tra un po' prenderò fuoco.

– Ti manca già, eh? – Gemma ridacchiò.

– Cos- ma che vuoi? Perché dovrebbe?

Gemma lanciò un'occhiata scettica alla cipolla poco divertente e molto stonata che cantava insieme ad un'armatura pazza sullo schermo del suo computer.

– Okay. – Harry chiuse il computer con un colpo secco. – Ma questo che c'entra?

– Ti stai annoiando. E se n'è andato da quanto? Dieci minuti?

– Un quarto d'ora. – rispose mentre si guardava intorno, cercando qualcosa da fare. – E poi che c'entra? Io mi annoio sempre.

– Puoi rigirarti le cose come vuoi tu, ragazzino, ma lo sappiamo tutti che ti piace. – Gemma lo guardò soddisfatta. – Anche mamma l'ha capito.

– Intanto, a mamma gliel'hai detto tu. E poi, Louis non mi piace. – il tono di Harry sfumò lentamente in un borbottio, e lui si alzò e tornò davanti alla libreria, tirando fuori una di quelle giganti enciclopedie sull'uomo che Gemma considerava profondamente noiose e sostanzialmente inutili.

– Non ci crede nessuno.

– Chiedi a Niall.

Gemma lo guardò sorpresa. – Non gliene hai ancora parlato?

– Non c'è niente di cui parlare, Gemma. – Harry alzò gli occhi al cielo con un mezzo sorriso. – L'unica cosa che ti ho mai detto è stata che è irritante, e tu ti sei fatta un milione di film.

– Potrebbe anche essere così, Styles. – Gemma scosse la testa convinta. – Ma quando vi sposerete, non dire che non te l'avevo detto.

– Come ti pare. – Harry si sedette sul letto e aprì l'enciclopedia, con l'intenzione di non prestarle più la minima attenzione. In quel momento Gemma si alzò e si diresse verso la porta.

– Arrivo subito, ragazzino. – disse mentre usciva.

– Ma figurati, non ti disturbare. – borbottò Harry, sfogliando le pagine per trovare qualcosa di interessante. Si fermò quando lesse "la ricezione delle informazioni", scritto a lettere cubitali sopra ad un paio di paragrafi con dei nomi abbastanza carini.

Il cervello riceve dai sensi una grande quantità di informazioni che devono essere selezionate prima di poter essere utilizzate. Una macchina fotografica mette a fuoco la luce come il nostro occhio, ma si limita a creare un'immagine che non è in grado di interpretare o di esperire. Analogamente un microfono non sa riconoscere se le onde sonore siano le note di una sinfonia o il pianto di un bimbo e un giroscopio non si accorge di essere capovolto, così come nessun rivelatore chimico può percepire il profumo di un fiore. Noi riusciamo a fare tutte queste cose. Il cervello umano è talmente abile nel trasformare gli stimoli sensoriali in esperienze che non apprezziamo abbastanza le straordinarie performance che esso esegue senza sforzo. 

Harry spostò l'attenzione su un piccolo paragrafetto arancione. IL NEGLET UNILATERALE. Esiste una rara condizione patologica chiamata "neglet", in cui una persona ignora del tutto una parte del mondo reale, di solito la sinistra. Una persona affetta da questo disturbo si rade solo la parte destra del volto...

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Mar 01, 2018 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Stairway to Heaven [l.s.]Where stories live. Discover now