Home is such a Lonely Place

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Federico sale sull'aereo e si lascia cadere sul suo sedile lato finestrino, non c'è ancora nessuno nei posti accanto al suo e spera che resti così, ha bisogno di restare completamente solo e non crede che riuscirà a resistere undici ore con uno sconosciuto rumoroso seduto accanto. Tira fuori il tablet e le cuffie, anche se non sa bene cosa farne, non pensa che la sua testa gli permetterà di guardare un film in santa pace, o che potrà ascoltare la musica senza scoppiare a piangere, e non vuole farlo, non davanti a una miriade di sconosciuti, grazie tante.

Guarda l'orologio, sono le sette, quindi entro mezz'ora dovrebbero partire, lancia uno sguardo fuori dal piccolo finestrino e dall'aeroporto di Los Angeles riesce a vedere il sole che sta per tramontare, poco più in là dovrebbe esserci il mare, ma da dove si trova non è possibile vederlo. Vorrebbe davvero vedere il tramonto sull'oceano per un'ultima volta. E semplicemente non ce la fa, scoppia a piangere e la sua mente si riempie delle immagini di quell'estate, lui e Benjamin sulla moto, lui e Benjamin in spiaggia a ridere, lui e Benjamin sulla ruota panoramica. Lui e Benjamin. Chissà se è già tornato a casa? Chissà se ha trovato la lettera? Chissà se l'ha letta?

Continua a farsi queste domande ben sapendo che resteranno senza una risposta, spera solo che il moro andrà da Liam, è la sua unica speranza. Prima di andare via è andato a salutare il castano, è stato da lui per circa un'ora a piangere, inizialmente il ragazzo ha cercato di convincerlo a rimanere, ma poi ha capito i suoi bisogni e gli ha promesso che si sarebbe occupato lui di Benjamin. Spera davvero che ci riesca, ma ha fiducia in lui.

All'improvviso sente un po' di trambusto vicino a lui, si volta lentamente, tirando su con il naso, e vede una ragazza bassina che sta cercando di infilare il suo borsone nello spazio sopra i sedili con un po' di difficoltà, un uomo in piedi accanto a lei la fissa con aria scocciata e le chiede in modo piuttosto sgarbato se ha bisogno d'aiuto.

"No grazie, se me lo chiede così mi arrangio da sola" replica acida e spinge il borsone con maggiore forza, fino a che finalmente riesce a farcelo stare, rivolge un sorriso falso all'uomo e si lascia cadere sul sedile più vicino al corridoio, iniziando poi a frugare nella borsa che aveva a tracolla.

Federico la osserva per qualche secondo, è magrolina e ha lunghi capelli scuri, così come gli occhi, che sono molto grandi e circondati da folte ciglia, è poco truccata e indossa un semplice vestitino nero lungo fino ai piedi. Sbuffa mentre continua a frugare nella borsa, da cui poi estrae una custodia per occhiali e vi ripone quelli che aveva in testa fino a quel momento. Finalmente sembra si sia sistemata, sistema la borsa sotto al sedile di fronte e sembra accorgersi di Federico solo in quel momento "ciao" esclama, poi socchiude gli occhi e lo osserva con maggiore attenzione "tutto bene?" chiede alzando un sopracciglio.

Federico si riscuote e si asciuga rapidamente le lacrime "io ehm...s-si" balbetta.

"Secondo me no...stai piangendo" osserva indicandogli il viso. Ma cosa vuole questa? Non è da lui, ma non gli piace la gente che si impiccia troppo quindi "sono affari miei" sbotta voltandosi di nuovo verso il finestrino, la ragazza mormora un "ok come vuoi" e torna a concentrarsi sul suo cellulare. 

Sono in un punto imprecisato sopra l'oceano Atlantico quando Federico si sveglia dal suo sonno agitato, in cui è caduto all'incirca sopra New York, dopo aver appena assaggiato la cena. Scatta in su con la schiena e si guarda intorno spaesato, non si ricorda cosa stava sognando, ma c'era Benjamin, c'era sicuramente Benjamin, ha gli occhi bagnati di lacrime e la ragazza lo sta di nuovo fissando curiosa. Lui la ignora come ha fatto  per il resto del tempo e si accuccia sul sedile con le ginocchia al petto e la coperta stretta addosso, non si azzarda più a mettere la musica, ogni canzone gli ricorda Benjamin e non ce la può fare.

Improvvisamente vede comparire davanti ai suoi occhi qualcosa di colorato, mette a fuoco meglio e...una caramella? Si volta confuso verso la ragazza, che ha il braccio allungato verso di lui e un sorriso in volto "prendi" lo invita e lui tira fuori una mano tremante da sotto la coperta e la afferra, senza però scartarla "grazie" sussurra confuso.

Driving down the 101 - [Fenji]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora