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Smut

«E' così che addestri il tuo branco? Legandoli ad un albero con delle fottute catene!? Mi fidavo di te, dannazione» urlò Harry a pieni polmoni dimenandosi cercando di liberarsi. Ma le catene erano troppe strette. Louis lo aveva legato in quel modo dopo averlo fatto arrabbiare. Eh si, si era arrabbiato parecchio, facendogli perdere la pazienza.. Il suo Harry ne aveva combinate una delle sue, e se non ci fosse stato Louis, in quel momento non avrebbe avuto più la testa. Il solito imbranato attira guai. E dopo quello che aveva passato, aveva paura di ogni cosa.

Aveva commesso un errore anche Louis però. Si era lasciato andare, perdendo il controllo, urlandogli contro. Ed i progressi che sembrava aver fatto con Harry, si dissolsero in un attimo come neve al sole davanti ai suoi occhi.
E non solo. Perchè gli aveva urlato contro, davanti a tutto il branco. Quindi Harry si era sentito ancor di più umiliato.

« Non permetterò a niente e nessuno di farti del male. Neanche a te stesso. E conoscendoti, ti metterai nei guai anche solo respirando»

« Pensi che facendo così io ti possa amare!? Io ti odio!» urlò.

Louis sospirò abbassando lo sguardo.

« Sono io l'alfa, oltre ad essere tuo marito. Josh ti farà dormire, visto che sono due giorni che non riposi.»

« Non voglio dormire attaccato a questo fottuto albero! Liberami! Ti odio, Louis! Mi hai sentito?! Ti odio!»

***

Louis liberò Harry dalle catene e lo prese in braccio, portandolo a casa. Entrò nella loro stanza e Josh scostò le lenzuola. Louis approfittò di quella vicinanza per stringere suo marito, e sentirne il profumo. Gli lasciò un bacio sul collo, mentre lo stendeva sul letto. Poi si sedette vicino a lui, passandogli una mano fra i capelli.

« Lou» mormorò Harry nel sonno.

« Quando dorme non fa altro che richiamarmi, quando è sveglio non mi sopporta. Sembrano due persone diverse»

« Non è che tu faciliti le cosa trattandolo in questo modo, soprattutto davanti a tutti. Sta cercando di ambientarsi. Di socializzare con quello che lo circonda. Devi metterti in testa che è sempre Harry. Non puoi pretendere che non si cacci nei guai. E poi sta incominciando a ricordare, ti ha pure detto che gli piaci» gli ricordó con il sorriso sulle labbra. Louis invece restó serio.

« Ho paura, Josh.»

« Louis,  lui, che si ricordi o no, è il tuo compagno. Hai dimenticato quante volte avete litigato quando vi siete conosciuti prima di accettare i vostri sentimenti?»

Louis sorrise, abbassandosi a baciarlo a fior di labbra.

« Lo amo così tanto»

«Lou...» si lamentò ancora Harry.

« Devo fargli ricordare di me. Di noi. Ho bisogno che si ricordi. La lontanza da lui mi sta facendo male. Mi sta logorando. Ho bisogno di lui. Sta perdendo anche lui il controllo spesso. Ha bisogno di me. »

***

Louis era ai piedi della cascata. Gli mancava andare lì con suo marito. 

Quanti ricordi legati a quella cascata. Il loro primo incontro, il loro primo bacio, la prima volta che lo aveva posseduto e marchiato, il loro matrimonio, e tutte le volte che andavano lì solo per stare più tranquilli e godersi se stessi....

E approposito di lui, lo sentì avvicinarsi dal bosco, borbottando proprio contro l'alfa. Sorrise, lo sapeva perchè stava borbottando in quel modo. Lo aveva trascinato giù dal letto  l'ennesima volta, la mattina presto per allenarsi con lui, ed Harry non ne aveva avuto proprio voglia. Dopo la brutta discussione che avevano avuto, non avevano ancora fatto pace, e non piaceva a nessuno dei due quella situazione. Louis doveva farsi perdonare.

Sequel - Il mio uomo è un lupo -  Larry StylinsonUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum