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Louis riemerse per l'ennesima volta dall'acqua prendendo dei respiri profondi. Stava cercando Harry da minuti che sembravano eterni. Si guardò intorno. A parte il rumore della cascata e, in lontananza, i suoni del combattimento dei due branchi e dei vampiri, non sentiva niente. Il cuore batteva forte, il terrore lo faceva bloccare leggermente. Ma il suo lupo non si arrese.

Presa l'ennesima boccata d'ossigeno, ritornò sott'acqua. Era quasi completamente buio, ma cercava di captare qualcosa, qualsiasi cosa. Cercò di andare piú in profonditá quando  finalmente lo vide. Allora con le ultime forze che aveva, lo riprese sotto le braccia e lo trascinò con sé in superficie. Prese un respiro e lo strinse a sé, cercando di tagliargli la corda intorno ai polsi. Il riccio aveva gli occhi chiusi, era pallido, ferito, freddo, incosciente. 

« Harry, amore svegliati» gli disse con l'affanno, prima di incominciare a trascinarlo con sé verso la riva.

Appena toccò terra, lo trascinó e lo stese a terra. Si inginocchiò vicino a lui e gli accarezzò il viso. Era troppo pallido, non accennava ad aprire gli occhi. Abbassò lo sguardo sul suo corpo solo un secondo. Vide una profonda ferita sul fianco dal quale usciva una discreta quantità di sangue, ed era pieno di lividi e ferite. Peggio ancora, il suo petto non si alzava nè abbassava. Non stava respirando.

« Dannazione, devi respirare» sussurrò in panico. Iniziò a fargli la rianimazione cardio polmonare. Da lontano vide giungere i licantropi, sia il suo branco che quello amico, sporchi di sangue e di terra e  correvano verso di loro due. Lui non smise.

« Venite ad aiutarmi, muovetevi!»

Zayn scattò verso di loro e si inginocchiò vicino al corpo di Harry.

« Tampona quella ferita!» gli ordinò Louis, incominciando a fare la respirazione bocca a bocca al marito. Provò una volta, due, tre, quattro volte. Tentò per minuti interi.

« Louis» cercò di dire Zayn. Il resto del branco era intorno a loro, provato da quello che era successo, e che stava succedendo.

« No cazzo! No dannazione! Non posso perderlo!» urlò, tentando ancora di rianimarlo, nonostante le braccia gli bruciassero per lo sforzo, ma non poteva arrendersi. Lui era la sua vita. Era suo marito. Non poteva morire. No... Dopo tutto quello che avevano passato. Tutta la loro storia, non poteva finire in quel modo, no! Era il suo compagno, era suo marito, era l'ossigeno che lo faceva respirare. Come poteva smettere di rianimarlo? Come poteva lasciarlo andare? Gli occhi si riempirono di lacrime e il dolore lo stava uccidendo. Sentiva il cuore pieno di schegge.
Josh si fece avanti.

« Louis, sta morendo. Prova a morderlo. Trasformalo.»

Louis non riuscì a respirare e per un attimo chiuse gli occhi.

« Se non funzionasse lo perderei!»

« Lo stai già perdendo. Hai una sola possibilità di salvarlo, Louis. Potrebbe diventare un licantropo, ma sarebbe vivo e con te, al tuo fianco» insistette, ricevendo su di sé lo sguardo di Louis. Poi guardò per un attimo il volto di Harry. Successivamente chiuse gli occhi e cercò di liberare la mente il più possibile, richiamando il suo lupo, lasciando che prendesse il controllo.
Le zanne uscirono e gli occhi si trasformarono. Si mise in ginocchio verso la sua caviglia e, preso un respiro profondo, lo morse.
Passano i secondi nei quali si concentrò solo sul cuore di Harry, che però smise di battere pochi attimi dopo. Gli occhi di Louis non riuscirono più a trattenere il fiume di lacrime.

« No! Harry!» urlò prendendolo fra le braccia. Chiuse gli occhi e lo abbracciò, urlando dal dolore. Gli nascose il viso nell'incavo del suo collo, mugolando e piangendo.

***

Il corpo inerme di Harry era steso sul letto, coperto fino al petto dalle lenzuola ancora fresche di bucato. Josh lo aveva vestito. Louis non riusciva neanche a guardarlo. Quel corpo era solo un involucro vuoto, il suo Harry non c'era più. Non avrebbe più visto i suoi occhi verdi, non avrebbe più sentito la sua risata, non avrebbe più visto il suo adorabile broncio, non avrebbe più sentito il suo odore, non avrebbe più passato le mani fra i suoi capelli. Non c'era più. La sua anima era in frantumi, lacerata per sempre. No, non avrebbe vissuto senza Harry. No. Ogni respiro era di troppo. Stava sopravvivendo solo per un motivo: doveva chiamare i genitori di suo marito, e dirgli che il loro figlio era morto.

Erano passate solo un paio di ore da quando il suo cuore aveva smesso di battere, lo aveva riportato a casa, nel loro letto. 

Stava cercando di trovare il coraggio, dando le spalle a suo marito, guardando fuori dalla finestra della loro camera da letto che dava proprio sul roseto tanto curato di Harry. Il suo lupo stava urlando dal dolore.

All'improvviso sentì un rumore provenire da dietro di sé, dov'era steso Harry e subito si guardó intorno. Ma non c'era niente di strano, o fuoriposto, quindi tornò a concentrarsi sulla sua "missione". Strinse fra le mani il telefono. Digitò il numero. Ma si bloccó di nuovo quando sentì un altro rumore.

« Ma che..»

C'era qualcosa che non andava. Louis guardò Harry dalla testa ai piedi. Ma era completamente immobile. E non si muoveva una foglia, non sentiva niente. Controlló il bagno della camera. Controllò il corridoio. Niente.

Stava guardando nella cabina armadio quando l'ennesimo rumore gli fece sfoderare gli artigli. Si girò verso il letto quando capì che quel rumore veniva proprio da Harry. Stava succedendo qualcosa. Rimase immobile per attimi interi. 

Lo guardò perplesso, ma successivamente  il respiro gli si bloccò quando vide le dita di Harry muoversi.

« Oddio!» esclamò ritirando gli artigli e correndo verso di lui. Si inginocchiò sul letto e si mise ad ascoltare. Era il suo cuore a far rumore. Era quello che attirava Louis. Stava battendo. Piano, lento, ma stava battendo. Gli appoggiò una mano sul petto. Sgranò gli occhi, lo sentiva. 

« Harry!» sbottó accarezzandogli il braccio e portandosi alle labbra le nocche della sua mano. 

« Josh! Vieni qui! Josh!» urlò. Non aveva il coraggio di lasciare suo marito. Non voleva neanche chiudere gli occhi, per paura che fosse solo un sogno o un allucinazione. 

Gli altri, richiamati dalle sue urla, corsero nella stanza.

«Che succede?!» chiese Niall entrando per primo in camera seguito poi agli altri.

«É vivo. É vivo!»

«Louis, che stai dicendo? É morto » disse Liam, con ancora gli occhi rossi per il gran pianto. Josh si avvicinò per guardarlo.

« Ha mosso le dita»

« Louis, potrebbero essere solo delle scosse..»

« Il suo cuore sta battendo. Sentite!»

Tutti si zittirono, proprio quando Harry gemette roco, muovendo di nuovo le dita leggermente.

«Oh cazzo» esclamarono quasi in contemporanea, sussultando sorpresi.

« Eh no, queste non sono scosse.»

«Harry, amore svegliati» disse Louis, baciandogli ancora le nocche. Il suo cuore stava battendo di nuovo, stava ritornando in vita, così come quello di Louis.

«É vivo. Quindi é come noi? É un licantropo?» chiese Liam continuando a guardare il suo migliore amico.

Louis alzò il lenzuolo su Harry, e guardò il suo corpo scoprendolo dalla maglietta.

«Le ferite sono guarite, non ha più nessun segno nè sangue» disse incominciando a sorridere, felice. Fottutamente felice.

«Uscite. Lasciatemi solo con lui» ordinó, dando completa attenzione a suo marito, sedendosi più vicino, aspettando che si risvegliasse. Poi decise di prenderlo su di sé, e cullarlo nell'attesa del suo risveglio, baciandolo sulla fronte.

« Torna da me, amore mio. Ho bisogno di te, torna da me»

Sequel - Il mio uomo è un lupo -  Larry StylinsonWhere stories live. Discover now