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« Quindi, ricapitolando, vuoi trasferirti in una casa più grande e... Questo, è il luogo in cui vuoi stare? Questa è la tua scelta?» chiese Louis, dubbioso, stando vicino a Harry. L'altro annuì continuando a guardare la casa abbandonata davanti a sè. La casa d'infanzia di Louis. Aveva un enorme sorriso sul volto, e gli occhi erano illuminati da una strana luce.

« Harry, questa casa è... Vecchia, brutta, e tu sai che cosa è successo lì dentro. I lavori da fare lì dentro saranno infiniti. Faremmo prima a buttarla giú e ricostruirla. E poi il tuo roseto? E le tue piante?»

Lui spostò lo sguardo in quello di Louis, che a differenza sua, era contrariato.

« Innanzitutto, questa casa non è nè brutta nè vecchia! E poi anche qui potrei piantare i miei fiori. Questa casa è molto più grande e vicina alla nostra cascata, è più interna al bosco, quindi più lontana dalla città e dai loro abitanti. L'altra la puoi affittare a qualcuno. Perchè stai cercando di convincermi a non stare qui? Sei tu che mi hai chiesto di sposarmi, sei tu che mi hai detto che vuoi vivere con me, per il resto della tua vita»

« Ed è così. Sarà sempre così. Ma, quando mi hai detto che volevi trasferirti pensavo che volessi, non so, una casa nuova, magari ristrutturare la nostra casa, non una vecchia e piena di brutti ricordi.  Non me la sento, Harry, di vivere lì»

Lui sospirò. Gli si mise davanti e allacciò le braccia intorno alle sue spalle.

« Il bosco è la nostra casa. Io qui mi sento a casa mia, anche se non sono un lupo come te. Questa casa è piena di brutti ricordi per te, lo so benissimo. Che ne dici di raggiungere un compromesso? Tu fai felice me, e io faccio felice te. Cancelliamo i vecchi ricordi per creare dei bei ricordi, i nostri bei ricordi. Iniziamo qui la nostra vita»

Louis sospirò tornando a guardare quella casa.

« Non lo so..»

« Immaginala tutta ristrutturata, e noi lì dentro, magari con dei bambini tutti nostri in giro per casa, e risate, e tanto amore »

Harry mise un dolcissimo broncio.  Loui lo guardó un paio di secondi dritto negli occhi, per poi sbottare e sciogliere le mani di Harry da sé.

« Vaffanculo ai tuoi occhi che mi convincono a fare di tutto! Vuoi quella casa? Va bene»

« Si!» esultò con un sorriso tutto denti e fossette. 

« Ci sará molto, molto lavoro da fare, ragazzino!» lo avvertì.

Inutile dire che Harry, al settimo cielo, ignorò le sue parole. Giá si vedeva lì dentro con Louis, a cucinare, a fare il bagno, la sera stasera sul dondolo sotto il portico, circondati dalla natura, e da tutto ciò che più amavano. E chissá, magari un giorno avrebbero avuto davvero anche dei figli loro da crescere, e invecchiare insieme, sempre insieme. Harry voleva stare in quella casa, essenzialmente per Louis stesso. Quella era la casa in cui era nato. E sapeva che, in fondo, ne aveva paura. Lì ci andava soprattutto per sfogarsi quando la luna piena, e i suoi effetti, era troppo forte. L'obiettivo di Harry era far in modo che Louis non associasse quella casa solo alla negatività. Fosse stato per Harry, sarebbero potuti stare anche in una grotta. Ma quella gli sembrava la scelta più giusta. 

***

Una settimana dopo, la casa era un disastro. Avevano buttato giù dei muri, rifatto le tubature nuove e aggiustato il tetto. Harry, dopo aver cercato di ripulire un pò, fu costretto ad andare fino in cittá.  Come sempre controvoglia, ma doveva ordinare le finestre nuove, le porte, e le vernici.
Louis era occupato con il branco ed era uscito alle prime luci dell'alba, e anche se Harry voleva a tutti i costi stare con loro, gli venne impedito, con la semplicissima frase: "Harry, vai in quella casa, visto che la ami tanto"

Sequel - Il mio uomo è un lupo -  Larry StylinsonWhere stories live. Discover now