capitolo 9

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-Allora torniamo indietro, a quando hanno chiamato il nome di tua sorella alla mietitura - dice Caesar. I suoi modi sono più tranquilli, ora. -E tu ti sei offerta volontaria. Puoi parlarci di lei?
No. Non a tutti voi. Ma forse a Cinna. Non credo che la tristezza sulla sua faccia sia solo frutto della mia immaginazione. -Si chiama Prim. Ha dodici anni. E io le voglio bene più che a ogni altra cosa al mondo.
Nell'anfiteatro cittadino di sentirebbe cadere uno spillo, in questo momento.
-Cosa ti ha detto? Dopo la mietitura,  intendo - chiede Caesar.
Sii sincera. Sii sincera. Deglutisco a fatica. - Mi ha chiesto di fare di tutto per vincere. - Gli spettatori sono inpietriti, pendono dalle mie labbra.
- E tu cosa le hai risposto? - suggerisce Caesar con delicatezza.
Ma invece di sentirmi pervadere dal calore, sento solo una rigidezza gelida. I miei muscoli si tendono, come mi succede prima di uccidere. Quando parlo, la mia voce sembra essere calata di un'ottava. - Ho giurato che l'avrei fatto.

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