•28. Angie

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"Zack sono pronta!" Esclamo raggiungendo il salotto.
Appena nota la mia presenza, si gira.

"Hei.." si tortura le mani. Okay, è agitato e non poco.
Mi avvicino, gli prendo la mano e gliela bacio.

"Stai calmo, butta fuori un sospiro e andiamo." Fa come dico, mi sorride e usciamo di casa.
Dopo esserci messi la cintura partiamo.

"Sei agitato vero?" Dico spezzando il silenzio che si era creato.

"Abbastanza. Il fatto è che non li vedo da tanto, non so che reazione avranno appena mi vedranno." Sbatte le dita sul volante.

"So che è difficile per te, insomma sono passati alcuni anni dall'ultima volta... Però forza Zack!" Gli sorrido.

"Grazie." Distoglie per qualche secondo lo sguardo dalla strada.

"E di che?" Scollo le spalle.

"Di tutto, sei davvero di ottimo aiuto, mi dai la forza su tutto, grazie." Dice in modo sincero. Sento come se queste parole gli fossero venute dal cuore.
Non pensavo che Zack fosse una persona così buona, tutt'altro, pensavo fosse uno dei tanti ragazzacci che pensano solo a sé.

Dopo qualche minuto la macchina si parcheggia davanti ad una grande e lussuosa villa.
Oddio che imbarazzo. Zack mi aveva accennato dalla sua 'ricchezza', ma non pensavo fino a questo punto.
Scendo dalla macchina. Quella che prima era l'ansia di Zack, adesso è passata a me. Insomma non sono una persona abituata al lusso. Non so neanche come comportarmi con persone del genere. Per salutarle che devo fare? Baciargli le mani? Fargli l'inchino? Nooo, nemmeno fossero un re ed una regina.

"Dove è andata a finire l'Amber sicura e tranquilla di qualche minuto fa?" Dice affiancandomi.

"È scappata ed è andata molto, ma molto lontana." Dico fissando un punto fisso.

"Dai su.." dice dandomi una pacca sul sedere.
Dopo avergli rivolto un'occhiataccia raggiungiamo la porta.
Butta un sospiro per poi suonare il campanello.
Apre una signora dai capelli bruni e corti. Presumo sia la mamma di Zack.

"Signorino Zack, da quanto tempo.." si mette una mano sulla bocca. I suoi occhi si accumulano di lacrime. Ma aspetta, ho sentito male o l'ha chiamato veramente 'signorino'?

"Oh ma dai signora Wilson, non fare così." Si abbracciano.

"E questa bella ragazza chi è?" Si rivolge a me.

"Beh, lei è Amber, la mia ragazza."
Mi guarda sorridendo.
'La mia ragazza' che bello sentirlo.

"Molto piacere signora Richard." Le sorrido.
I due scoppiano a ridere. Li guardo stranita.

"Amber, lei non è mia madre bensì la nostra cameriera." Dice ridendo.

"Oddio scusa, è che visto il vostro modo di approcciarvi... ecco.." okay sono leggermente in imbarazzo.

"Hahaha dai tranquilla. Il fatto è che sono cresciuto con lei e, per fortuna, è rimasto un buon rapporto." Sorride.

"Sono contenta."

"A proposito, mamma dov'è?"

"Vado subito a chiamarla, nel frattempo entrate." La signora sale le scale mentre noi entriamo.
Guardo Zack, lui guarda me, si avvicina e mi sfiora la guancia con la mano.

"Sei un disastro...il disastro più bello che mi potesse capitare." Dice in modo rauco.
Mi avvicino e gli lascio un dolce bacio sulle labbra.
Dopo qualche instante una donna scende le scale. Ha un tubino rosa antico, un perfetto chignon biondo e tacchi a spillo bianchi. Abbasso lo sguardo verso me che rispetto a lei sembro una sfigurata.

•NEAR YOU I'M NOT AFRAID• Où les histoires vivent. Découvrez maintenant