•2.la 'lotta' per trovare l'appartamento

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"Ragazza, ragazza, ragazza!" sento scuotermi, così apro gli occhi.

Mi ritrovo davanti la bambina di qui prima ero follemente 'gelosa'.

"Si?" dico stropicciandomi gli occhi.

"Metti le cinture, stiamo per atterrare.." mi sorride facendo vedere le sue piccole fossette.

"Oh certo." allaccio le cinture.

"Come mai stai andando a Toronto?"mi domanda.

"Oh, ahm, eh...si, ehm perché volevo cambiare città. Tu invece?" dico balbettando.

"Beh perché i miei hanno trovato lavoro lì, però io sono triste, perché ho abbandonato tutti i miei amici, ti invece non sei triste? Insomma hai abbandonato i tuoi genitori e amici, le persone più importanti della tua vita."

"Sono felicissima di aver abbandonato i miei genitori. Amici? E chi ce li aveva.." dico fra me e me.

"Oh ahm, un po' ma alla fine sono contenta di essere a Toronto, voglio cambiare vita.." la guardo facendo un finto sorriso.

"Cos'hai fatto là?" indica il mio braccio un po' scoperto.

"Il gatto, sai è randagio quindi.."
Comincio a non sopportare questa bambina. Insomma, gli affari suoi no?

"Grazie per aver viaggiato con la nostra aria, arrivederci" sento una voce metallica.

"Finalmente!" penso.
Mi ero rotta a stare con questa bambina.

Scendo dall'aereo e dopo aver recuperato la valigia chiamo un taxi.

"Salve.. - prendo una carta ormai stropicciata dove c'è scritto dove si trova il mio appartamento e tutte le informazioni per raggiungerlo - portami qua per favore."
Il taxista prende il bigliettino fra le mie mani, e dopo averlo guardato attentamente guarda me.

"Mi dispiace, posso portarti solo fino alla curva a destra."
Ma come?!

"Okay, portami là allora" decido di non fare baldoria.

Entro nella macchina e il taxista parte. Guardo tutta Toronto, è davvero bella, è più tranquilla rispetto a Miami e questo mi rende felice, ho sempre odiato vivere lì, non potevi nemmeno affacciarti dal balcone che c'era tantissima gente. Poi lì le persone non sono alquanto normali.

"Siamo arrivati" do' la mancia al signore e scendo.

"Oddio, ho dimenticato di prendere il foglietto dove c'erano tutte le indicazione per raggiungere io mio appartamento!" comincio a parlare da sola.

Cerco fra le tasche sperando che ci sia qualcos'altro. Tocco qualcosa, così lo prendo e con mia grande felicita è un foglietto dove ci sono scritte alcune informazioni per rag...c'è solo scritto la via dell'appartamento e il numero del piano.

"Va*******o!" grido.

Alcune persone si girano.
Le lascio perdere. Prendo la mia valigia e comincio a camminare verso non so dove.
Fermo una signora per farmi dare delle indicazioni.

"Scusa v.." vengo interrotta.

"Devo scappare mi dispiace" sbuffo.

"Ehi tu.." sventolo la mano per farmi notare ma il ragazzo non mi da retta.

"EHI!" grido e finalmente il ragazzo si gira guardandomi come se fossi un alieno.

Amber stai calma.
No, non ci riesco!

"VAI A FAN***O!" se già prima voleva fulminarmi con lo sguardo adesso mi vuole incenerire proprio.

Prendo la mia valigia e infastidita dal comportamento di questa stupida gente cerco di trovare da sola la via del mio appartamento.

La cosa è alquanto vana visto che sto girando più volte intorno ad un edificio.

Sbuffo e mi siedo sulla valigia.
Prendo il mio LG e controllo l'ora:22:34.

Mi devo sbrigare, sono stanchissima e inoltre sono anche affamata!

Mi rialzo. Da lontano vedo un signore sulla quarantina, così mi avvio verso di lui.

Sono così distrutta che non riesco nemmeno a camminare.
Inoltre i lividi fanno male, anzi malissimo. L'aria diventa sempre più fredda e nonostante la mia enorme felpa, ho freddo.
Il vento scompiglia i miei capelli.
Ad un tratto sento un rumore o meglio dire un tuono.
Dopo nemmeno un minuto comincia a piovere tantissimo.
Le goccioline di acqua sono violente, la pioggia continua a cadere. Guardo in avanti e il signore non c'è più.

Eccomi, sola in una città che nemmeno conosco, con la pioggia che cade sul mio corpo, i vestiti ormai fradici, i lividi che bruciano.
Sembra un film dell'orrore.

Cerco riparo sotto un albero ed aspetto finché che la pioggia si calmi. Prendo il mio LG e di nuovo controllo l'ora: 23:59.

"Bene è mezzanotte ed io sono ancora qua, seduta sulla mia valigia, con la pioggia che continua a cadere." sbuffo.

Dopo circa una mezz'ora la pioggia si calma, così cerco la fottuta via.

"Okay Amber, dobbiamo cercare questa via, non perdiamo le speranze su.." dico camminando ad occhi chiusi.

Apro le palpebre. Controllo il foglio.

"Si!" faccio un piccolo salto.

Finalmente ho trovato il mio appartamento!

Apro l'ascensore e schiaccio il terzo piano.
Mi guardo allo specchio della piccola parete.
Sono davvero messa male, i capelli sono ormai spettinati e umidi,il poco trucco che avevo è ormai sbavato, i vestiti sono ormai stropicciati.

Ad un tratto le porte si aprono, così prendo la valigia.

Apro con cautela la porta bianca.
Non accendo nemmeno la luce che mi butto sul divano con la decenza di un elefante.

"Ah!" sento un grido. Sobbalzo e mi alzo dal piccolo materasso. Apro la luce.

"Ti chi sei?!" diciamo in coro.

N/A
Tadà! 🙌
Eccomi con il secondo capitolo.
Cosa ve ne pare?

Povera Amber che per trovare una stupida via c'ha messo tantissimo tempo! 🙈✖

Chi sarà la persona dove Amber è completamente saltata su? 😅

Lo scoprirete nel prossimo capitolo!❤😜

Un beso! 😘
Cam.

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