Sixty two

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Quando arrivammo nei pressi dell'ospedale, sentii, per la prima volta nella mia vita, una fitta lancinante partire dal basso ventre e propagarsi in tutto il corpo.

Trattenni il respiro e strinsi la gomma piuma del sedile tra le dita, arrivando a farle completamente sbiancare per la presa. E, per quanto avessi cercato di non rendere evidente il mio malessere, non riuscii a trattenere il gemito di dolore che uscì dalle mie labbra quando la contrazione si propagò.

"Stai bene?"

"Guida." Sibilai tra i denti, serrando forte le palpebre per evitare di far uscire le lacrime che avevano già inumidito gli occhi.

Al contrario di ciò che avevo detto, Lucas si fermò sul ciglio della strada e mi prese la mano serrata sul mio fianco. Fu a quel punto che sentii una lacrima scivolare sulla mia guancia e poi cadere sulle nostre mani.

"Sono qui." Sussurrò, aprendo in qualche modo il pugno che era stretto sulla mia gamba e incastrando le dita con le mie. "Adesso passa, amore mio, adesso passa tutto."

"Ho paura." Singhiozzai, aprendo finalmente gli occhi e guardandolo, lasciando cadere liberamente le lacrime sul mio viso.

"Anche io, ma siamo insieme, Cheryl. Andrà tutto bene e sarà tutto perfetto, come meriti che sia." Si sporse verso di me di lasciò un bacio sulla guancia, facendomi distrarre per qualche secondo dalle ditte che ancora provavo. "Andiamo, qualcuno ha fretta di vedere la sua splendida mamma."

DraftsWhere stories live. Discover now