Fifty six

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"Sai, è strano ripensare a come eravamo una volta. Intendo, una volta non sapevamo di essere innamorati, ma eravamo ugualmente sempre insieme, era come se una calamita ci attirasse in ogni singolo momento, anche senza il nostro permesso. Mentre ora lo sappiamo e non lo so, è tutto così strano." Mormorai, girando la testa verso Lucas e osservando il suo splendido sorriso.

Era disteso al mio fianco con la testa appoggiata sulla mano e con lo sguardo fisso su di me. Non sapevo bene il perché- anzi, lo sapevo eccome- ma in quel momento non mi sentivo per niente a disagio ad essere osservata, anzi, mi faceva in un certo senso sentire bene.

Scossi la testa divertita e spinsi con due dita il suo mento verso sinistra.
"Smettila di sorridere così, sei inquietante."
In tutta risposta, Lucas - da bambino qual'era- mi leccò la mano, facendomi fare un verso schifato. "Che schifo"

"Quante storie, è solo un po'  di saliva." Ghignò facendomi poi la linguaccia.

"Che potevi benissimo tenere nella tua bocca, idiota."

"Prima non ti sei lamentata però, e non ti avevo leccato la mano, cheryl."

"Oh, ti prego, stai zitto." Gli tirai uno schiaffo sul petto nudo e poi mi coprii il volto con le mani, cercando di nascondere tutto il rossore che lo aveva ricoperto.
Lo sentii ridere e, quando sbirciai attraverso le dita, lo trovai praticamente in lacrime dalle risate. "Idiota." Sbuffai, girandomi piano nel lato opposto al suo.

"Dai, scherzavo." Sussurrò, muovendosi nel letto e avvicinandosi a me, appoggiando il suo petto sulla mia schiena nuda, e mettendo una mano sulla pancia. "Non volevo metterti in imbarazzo." Baciò la mia spalla più volte, creando un piccolo percorso fino al mio collo.

"Sei ugualmente un'idiota."

"Lo so, ma mi conosci fin da quando ero un bambino, e sai che sono così." Ridacchiò, stringendomi in una specie di abbraccio. "Sai, credo di essere l'uomo più felice del mondo al momento."

"Ah si? E perché?" Mi beai del tocco delle sue dita sulla mia pancia, amando per quei pochi secondi il contatto delle sue dita ruvide sulla mia pelle. Non mi rendevo ancora pienamente conto di ciò che avevamo fatto poco prima, anzi, era come se qualcun'altro lo avesse vissuto al posto mio e io avessi vissuto tutto da un corpo esterno. Era stato tutto così bello e allo stesso tempo così strano. L'avevo sempre amato, ma lo avevo anche sempre visto nella veste del mio migliore amico, ed aver fatto quel che avevamo fatto cambiava radicalmente ogni cosa, ed era difficile togliere i vecchi ricordi e cambiarli con quelli nuovi, così da non mescolarli.

"Ho una migliore amica, del quale sono follemente innamorato, e che mi ha appena confessato di provare lo stesso. Ho fatto l'amore nei modi più belli che esistono e mi ha ripetuto più volte di amarmi. In più, presto avrà un meraviglioso figlio maschio. Cosa potrei volere di più ?"

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