Lontano dal mare

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Haruka se ne stava a lato della barca, bagnato ogni tanto da una secchiata d'acqua che i suoi rapitori gli tiravano per non farlo asciugare. Non era in sè, scosso da quello che era appena successo e prestava poco alle parole degli uomini; aveva distinto parole come "vendere", "scienziati", "soldi". Uno di loro aveva provato a toccarlo ma Haru si era mosso di scatto spaventandolo e colpendolo con la coda, scatenando le risate dei compagni. Di tutta risposta l'uomo gli aveva tirato un calcio mentre gli altri gli imprecavano contro continuando a ripetergli che 'se lo avesse ucciso avrebbero perso un'occasione d'oro' e l'uomo se n'era andato indignato. Il sole intanto calava ed il tritone si trovava sempre più lontano dal compagno e dal suo piccolo. Intanto Makoto era riuscito a calmare Eien, anche se non riusciva a smettere di singhiozzare, e le ultime lacrime si confondevano con il mare "Haru... dove sei ora? cosa posso fare per riportarti da me?" Questi pensieri lo tormentavano. Ormai era quasi notte, e anche se avesse voluto già partire per la meta sconosciuta che forse, lo avrebbe portato dal suo amore, non avrebbe potuto, non con Eien. Era pur sempre un bambino di un paio d'anni e aveva i suoi bisogni... Makoto se ne rese conto "Haru non... c'è... come posso nutrire Eien senza Haru?" Entrò di nuovo nel panico, ma cercò subito di calmarsi per non agitare anche Eien "Calmati Makoto, pensa, cosa potrebbe mangiare? Oh! Potrei prendere del pesce e farne una poltiglia, magari riesce a mangiarla, spero" Con un po' di fortuna ne trovò a pochi metri dalle roccie marine dove aveva lasciato Eien. Una volta tornato dal piccolo masticò un po' di sgombro al posto del piccolo e glielo portò alla bocca con le mani "Per favore Eien, mangia" Non lo mangiò subito, era diffidente, ma dopo un po' accettò il cibo offertogli dal padre "Così bravo" Makoto era felice, ora il suo bambino riusciva a mangiare del pesce anche se non da solo. Mangiò anche lui e poi, stanchi, entrambi cercarono di dormire, nell'oscurità dell'oceano. Nel frattempo sul ponte della barca uno degli uomini parlava al telefono e Haru riuscì a sentire solo qualche parola quando questo gli fu abbastanza vicino "...si ha capito bene, metà ragazzo e metà pesce, lo giuro sulla mia nave...no, il mare non mi ha reso pazzo, mi lasci un indirizzo e le manderò una foto immediatamente se non mi crede" detto questo vide un bagliore partire dal telefono dell'uomo e questo se ne andò soddisfatto. Stremato, Haruka si era addormentato mentre quelle persone ancora discutevano su cosa farne di lui. Al sorgere del sole si era svegliato tutto intorpidito per la posizione scomoda. Dopo poco anche i bracconieri si svegliarono, gli gettarono una secchiata d'acqua, unica cosa buona che facevano verso di lui, e si misero a trafficare. Sentì l'imbarcazione fermarsi mentre altri uomini ed alcune donne iniziarono a salire a bordo osservandolo e studiandolo. "Diceva il vero, la foto non era un falso!" disse una delle donne togliendosi gli occhiali "Non sapevamo se fosse la verità ma eccolo qui, un tritone, abbiamo portato la somma concordata, lei ce lo lascerà?" chiese poi. Il capitano annuì e prese la valigetta con i soldi. Gli scienziati sembravano molto interessati a lui e riuscirono a portarlo via dai rapitori. Lo caricarono su un furgone con una specie di vasca da bagno trasparente, liberandolo per fortuna dalle corde che lo legavano e mettendogli delle fasciature dove lo avevano tagliato, era troppo stanco per reagire. Lo portarono poi all'interno di un edificio, in un'altra vasca molto più grande e Haru sentendosi libero si mise a nuotare cercando una possibile via di fuga ma l'unica era dall'alto e sarebbe di sicuro morto se si fosse lanciato a terra. Ormai non poteva fare altro che rassegnarsi.

♥Underwater Love 2♥: The Rescure (♂Yaoi♂)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora