Capitolo 1.

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Era una mite sera di aprile, ed io ero stesa sul letto della mia camera ad ascoltare la musica con le cuffiette, mentre pensavo a quello che mi circondava.

Conoscevo brava gente, a scuola andavo abbastanza bene, con la mia famiglia andavo d'accordo.

Ma c'era proprio qualcosa che non andava.

A volte si ha solo bisogno di quella persona.

Quella che è la tua persona, che desideresti vedere, toccare, abbracciare, sentire la sua voce dal vivo..

Zayn Malik era quella persona.

Cercavo inutilmente di pensare ad altro, aveva scelto la sua strada, non sempre ciò che desiderano gli altri è ciò che desideri tu.

Fantasticai. Pensai a me e a lui insieme, a vivere qua, in questa piccola città dispersa nell'Italia.

"A lui piacciono le bionde", ricordai. "Alte", continuai "Della sua età, e soprattutto paese." Finii tornando nella realtà.

"Ma andiamo, lui ha vent'anni, non sa nemmeno chi io sia, devo smetterla di farmi film mentali."
Mi tolsi le cuffiette e guardai il soffitto.

"Non posso essere innamorata di un cantante!"

Avevo paura di non riuscire a mettere nessuno al di sopra di lui.

Sbuffai mettendomi un cuscino sulla faccia.

"Perché no?"

Cacciai un urlo buttando il cuscino all'aria quando sentii una voce fin troppo familiare.

Strabuzzai gli occhi vedendo un ragazzo non molto alto, magro e vestito di abiti scuri e un mantello entrare con fatica dalla finestra della mia camera

"Oddio" mormorai spiaccicandomi sul muro cercando di avvicinarmi alla porta per scappare, senza neanche aver visto la faccia del ragazzo

Mi facevano paura i ladri, gli stupratori, i pazzi, i professori che si scaccolano, le marmotte incinte ma giurai di non aver mai avuto così tanta paura

Gli lanciai contro tutte le cose che vedevo, urlando "Ah!" Ad ogni oggetto, come se fossi io quella colpita.
Grugnii come un maiale in fin di vita.

Vedendo che lui li schivava ad ogni colpo ridendo mi fermai con l'affanno, e lui si mostrò

"Piccola, so di essere Mr. Malik ma te puoi pure dà na calmata eh" affermò rimanendo seduto sulla finestra lasciando cadere un ginocchio a penzoloni mentre si accendendeva una sigaretta.

Avete presente l'arte?

Lui era il quadro più bello che avessi mai visto.

Aveva metà faccia coperta da un'armatura, che somigliava alle scarpe che portava e al mantello che indossava.

Zain Javaad Malik era fottutamente sulla finestra della mia camera

Ah

"Ma cosa.." dissi, credendo di avere le allucinazioni

Rise. Non potei credere di aver sentito davvero il suono di quella bellissima risata.

"Davvero? È tutto quello che hai da dire?" Mi chiese, e non ottenendo risposta, continuò "Mmh, d'accordo, posso andare adesso." Disse lanciandosi dalla finestra

"No!" Urlai correndo verso la finestra temendo chissà che cosa

"Tranquilla, so volare" mi disse stando in equilibrio nell'aria, mentre il ciuffo che aveva ondeggiava grazie al vento

"C-che c-cosa.." balbettai. Era incredibile quello che stavo vedendo.

"Vuoi una foto?" Mi chiese con aria preoccupata.

"Zayn.." sussurrai

"È il mio nome", affermò con una strizzata d'occhio

"Devo farti una domanda" dissi, prendendo coraggio per parlare.

Mi guardò, con la luna che rifletteva nei suoi occhi.

"Vuoi una foto, lo so. Ah no aspetta, penso tu voglia un abbraccio, di solito le fan mi chiedono questo." Pensò tra sé e sé "No aspetta, vuoi che ti segua su Twitter?" Disse tirando fuori il cellulare

"Zayn", Lo chiamai più volte, ma lui continuava a blaterare

"Ci sono! Vuoi che faccia un video con te per mandarlo alle tue amiche, non è così?" Mi guardò con l'aria di chi ha capito tutto

"Zayn", sbuffai

"Ah no! Dio, che stupido, vuoi che ti faccia un autografo ahahah"

"PERCHÉ DIAVOLO VOLI?" sbottai

Si zittì immediatamente. "È.. È lungo da spiegare..." Il suono della sua voce si abbassò.

Ruotai gli occhi. "Adesso ho un'altra domanda." Dissi, cercando di guardarlo bene, come se avessi paura di dimenticarlo, da un momento all'altro, di perderlo e vederlo svanire, come succedeva nei miei sogni.

"L'autografo?" Chiese lui sorridendo

"No", cercai di non sorridere anch'io mordendomi l'interno della guancia.

"Ti ascolto", disse

Stavo morendo

"Perché sei qui, sotto la finestra della mia camera?"

Abbassò lo sguardo. "Piccola, giuro che te lo spie-"

"Mi chiamo Giorgia", lo informai

Ruotò gli occhi "Si è uguale"

"No, non è uguale" lo guardai male.

"Senti, alle ragazze piace" affermò lui gesticolando

"Io lo odio." Si, odiavo quel soprannome, odiavo in generale i soprannomi che si danno a chi vuole sentirsi piccolo e protetto da qualcuno

Ma la verità è che se lui mi chiamava così, a me andava più che bene.

"Va bene, Giorgia."

Iniziai ad amare il mio nome

"Dicevo, giuro che te lo spiego, ma è una storia lunga, e tu non devi raccontarla a nessuno."

"Ho tempo." Dissi, e lui entrò nella mia camera, mentre lo facevo accomodare sulla poltrona.

- GN

Non prendetemi per pazza sclerata lol, anche se non ho ben capito cosa uscirà da questa storia, rido

Secondo voi che cosa avrà Zayn da raccontare?

Ci vediamo al prossimo capitolo :D

Adieu

Red planet | Zayn MalikWhere stories live. Discover now