Capitolo 4

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Mi sveglio confusa e stordita, mi ritrovo in un letto che non riconosco, sono in una stanza ampia, arredata da mobili bianchi e neri con una vetrata enorme da un lato, mi alzo con un po' di fatica e mi accorgo di indossare una maglietta che mi arriva fino a metà coscia "chi mi ha cambiato i vestiti?" penso, spalanco una porta e vedo un bagno meraviglioso, con vasca idromassaggio e sauna, non sembra proprio il posto adatto a portare un ostaggio, mi ritrovo ad osservare i quadri che ci sono attorno a me, sono raffigurati uomini lupo e le loro compagne, i libri sui licantropi mi hanno fatto bene a quanto pare, ma non riesco proprio a capire cosa c'entrino in tutto questo, e tralaltro sembra proprio la camera di un uomo, Katherine e Dajana staranno bene? Sento dei passi farsi sempre più vicini mi giro di scatto e vedo Black Anderson che mi guarda dall'alto in basso, ora che lo osservo meglio ha degli occhi verde smeraldo, e dei capelli corvini, sarà alto almeno un metro e novantacinque se non di più, sento qualcosa che mi attira verso di lui come se dovessi anzi volessi stargli appiccicata <<Vedo che ti sei svegliata>> dice compiaciuto, nonostante sia il mio rapitore non dimostrerò nessun tipo di paura <<Bravo, ci vedi bene>>

<<Ragazzina vedi di usare un tono più gentile con me>>

<<Non porto rispetto a qualcuno che non conosco, per non parlare del fatto che mi hai rapita>> dico, con tutta la rabbia che ho nel corpo

<<Sono l'Alpha del branco BloodMoon, detto anche il "sanguinario" quindi devi portarmi rispetto>> Alpha? I miei dubbi sono stati spazzati via in un istante, i licantropi esistono e ne ho uno davanti, anzi, sono proprio davanti al capo, non mi farò intimidire per questo <<Perché mi hai rapita?>> dico <<Sei la mia compagna, dovevo averti>> dice con voce roca e profonda<< Non mi interessa, mi hai portato via da casa mia, credi non abbia notato che siamo in Svizzera e non più in America? Non ci voglio stare con te!>> anche se non è del tutto vero, ma non voglio stare con il mio rapitore, insomma chi lo farebbe. I suoi occhi stanno diventando neri come la pece, mi stringe i polsi e mi sbatte al muro, il mio seno è a contatto con il suo torace, i miei capezzoli incominciano a inturgidirsi e sento qualcosa di caldo avvampare la sotto, <<Tu sei mia e non ti muovi di qui>> sento le sue parole rimbombarmi nella testa, sono completamente inebriata dal suo profumo, il mio cervello è come in stand-by, cerco di raggruppare un po' di lucidità e coraggio <<Io non voglio stare qui>> si sta arrabbiando sempre di più è come se stesse affrontando una lotta interiore, stringe di più i miei polsi fino a farmi gemere e poi mi lascia, allontanandosi di un metro <<Fatti un bagno caldo, e poi raggiungimi per la cena, ci saranno anche le tue amiche>> gira i tacchi e mi lascia sola, non mi ero mai sentita così, vicina ad un uomo, mai.

Faccio un lungo bagno caldo ripensando a quanto io sia stata perversa e poco casta un paio di minuti fa, appena uscita, apro l'armadio e con mio stupore tutti i vestiti che avevo in America sono accuratamente riposti. Sento bussare leggermente, non può essere Black, di quanto è rude non avrebbe nemmeno bussato <<Avanti>> dico, entra una ragazza con i capelli rossi e gli occhi azzurri, davvero molto bella <<L'Alpha mi ha chiesto di portarle questo vestito, desidera che lei lo indossi questa sera>> disse la ragazza tutto d'un fiato <<Emh si lascialo pure qui...>>

<<Lyla, mi chiamo Lyla>>

<<Grazie Lyla>> appena rimango sola mi fiondo verso il vestito, è meraviglioso, un vestito blu notte lungo fino alle caviglie con uno spacco laterale, sarà anche uno stronzo ma ha davvero buon gusto. 


Angolo me:

Salve bella gente! Spero che la storia vi piaccia se è così lasciate un voto, buona lettura ;)

The fate of an AlphaWhere stories live. Discover now