Camila

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Amavo le sfide. E conoscere Lauren era una di quelle. Il modo in cui mi ha detto il suo nome, ieri, mi ha fatto pensare molto durante la notte e per la maggior parte del giorno successivo.
Quando tornò qui, la salutai per nome.

"Ciao Lauren," sorrisi per tutto il negozio mentre entrava.

In risposta, sorrise brillantemente e fece cenno.
Poi camminò allontanandosi dalla sua posizione per cominciare la sua ricerca. I nostri album erano classificati per genere, poi per artista. I generi si trovavano tra scaffali e degli album erano sparsi nella cassa.
Era inquietante il modo in cui la guardavo, ma lei era così interessante per me.

Osservò ogni fila di cd, poi ogni cassa. Sfiorò ogni album con la punta delle sue dita mentre guardava quello che avrebbe comprato e un sorriso abbellì le sue labbra mentre lo prese. Lesse i titoli delle canzoni della lista dietro.
Distolsi lo sguardo mentre si avvicinava alla cassa, non volevo che sembrasse che la stessi fissando.

"$14.95" sorrisi e lei ricambiò con uno piccolo sorriso.

Mi porse, come al solito, un cinque e un dieci, e aspettò pazientemente mentre posavo Where The Lights Is di John Mayer in una busta di platica.
Gliela porsi e mi ringraziò con un sorriso. Sicuramente sorrideva molto.

Controllai l'ora, erano le 18:20. Per tutto il giorno avevo evitato di prendere una pausa, così avrei potuto passarla con Lauren.
Pensai a questa idea la scorsa notte mentre ragionavo sulla nostra interazione, e così ho deciso di proseguire per il mio obiettivo. Non riuscivo a capire perchè fosse diventata la mia ultima ossessione, lo era e basta. E ne ero completamente estasiata.

"Vado a fare una pausa" informai Normani, la mia collega e migliore amica, prima di scivolare da dietro la cassa.

Uscii dal negozio e lanciai un sottile sguardo alla panchina. Lauren era seduta lì, come immaginavo.
Pensai che sarebbe stato strano se mi fossi seduta lì senza motivo, così decisi di andare nella pasticceria dall'altra parte della strada.
Per quanto Lauren sapesse, stavo facendo un tardo-pranzo oppure una cena presto*.

Mentre ordinavo, avevo paura che Lauren andasse via. Era improbabile che succedesse, perchè andava via solo quando faceva buio. In questo fine luglio, il tramonto non era previsto ancora per altre due ore, però continuavo a guardare oltre la mia spalla ogni minuto.

Optai per comprare un vecchio bagel e una bottiglia di succo d'arancia.
Mentre uscivo dalla pasticceria, un senso di terrore mi balenò in mente.
Che faccio se quando mi siedo, lei se ne va? Che faccio se non mi volesse lì? Che faccio se non volesse parlare con me?  Mi preoccupai mentre attraversavo la strada.

Mentre mi avvicinavo, Lauren guardò in alto. Ci fu un contatto visivo e le sue sfere verdi mi fecero agitare.
Provai a rimanere impassibile mentre mi avvicinavo.
Sollevai le sopracciglia, chiedendole silenziosamente se potevo sedermi.
Lei annuì leggermente con un sorriso e spostò la bustina in grembo. Diede un colpetto alla panchina, sollecitandomi a sedermi affianco a lei.

Era davvero attraente e immediatamente i miei nervi svanirono. Mi sedetti accanto a lei goffamente. Guardai il mio bagel in basso, rendendomi conto che in realtà non ero del tutto affamata.
Con la testa abbassata, i miei capelli ostacolarono la visuale della figura di Lauren. Li pettinai all'indietro e la sbirciai velocemente.
Le sue guance erano arrossite e i suoi capelli erano appiccicati sulla fronte. La fissai per un attimo di troppo, in modo troppo evidente. Si voltò verso di me e velocemente spostai lo sguardo sul mio grembo.

Cosa sto facendo qui? Mi domandai mentre addentavo il bagel. Era proprio vecchio come sembrava e troppo dolciastro. Feci una smorfia e bevvi un sorso di succo, sorprendentemente, era fresco e rinfrescante.
Rimanemmo in silenzio per alcuni minuti, nei quali cercavo di capire perchè non fosse insolito per Lauren stare qui. Era strano per me, e mi sentivo incredibilmente scomoda.

Sforzai la mia mia mente per pensare a qualcosa da dirle, ma non ci riuscii. Mi girai anche i pollici, per un pò, non sapendo assolutamente cosa fare o dire.
Guardai oltre, verso Lauren, e lei guardava avanti. Pensai che stesse osservando le persone, così decisi di fare lo stesso.

Non c'era molto da vedere, la nostra città era abbastanza tranquilla. Non passava nessuno da questa parte, solo alcuni ritardatari.
C'era un uomo robusto in un completo troppo piccolo, sicuramente un uomo d'affari. Non appena uscii dalla pasticceria, lui entrò. Stava sicuramente facendo la serale  pausa pranzo.
Vicino a noi, sul marciapiede c'era una madre con il suo piccolo bambino. Lo teneva per mano mentre lui camminava con qualche passo davanti a lei.
Sembrava così felice con il suo piccolo ciuccio in bocca e le sue gambette tremolanti. Era prezioso. La donna mi sorrise quando i nostri occhi si incontrarono, e mi voltai per vedere una Lauren che stava sorridendo ugualmente.

Le persone che guardavamo erano interessanti, ma allo stesso tempo noiose perché non c'era nulla di particolare in loro.
Persi la cognizione del tempo, dimenticando che avevo solo 30 minuti di pausa.
Sembrava che anche Lauren dovesse andare via nello stesso momento, e i nostri occhi si incontrarono mentre entrambe ci trascinavamo per alzarci.
Sorrise e sfiorò la mia mano per salutarmi. Ancora nessuna parola.
Il suo tocco leggero mi fece svolazzare il cuore. Rimasi ferma ancora per qualche secondo per vederla andare via, e non riuscivo a togliere dal mio viso il mio stupido sorriso.

Sospirai e spinsi la porta per tornare a lavorare per altre due ore. Mi voltai indietro giusto per vederla un'ultima volta, prima di sparire completamente, mentre Normani mi rivolgeva un sorriso compiaciuto.

"Chi è la ragazza?" Alzò il sopracciglio

"Lauren", sorrisi

"Lei ti piace" dedusse Normani mentre prendevo posto sullo sgabello dietro la cassa.

"Cosa?" Ridacchiai "no, ancora non la conosco, Mani..." discordai scuotendo leggermente la testa.

"Non ancora, ma posso dirti cosa fare. Altrimenti, perché saresti così interessata a lei? sfidò

"È interessante" le dissi alzando le spalle, mentre Normani tornò dietro finendo di sistemare gli album scartati.

Sinceramente non so perché sono così interessata a lei.
La domanda di Normani mi ha fatto pensare molto.

Bene, lei è carina. Ragionai, mi piacciono i suoi capelli e i suoi occhi. Immagino che abbia uno stile cool, con il beanie e tutto il resto. Mi piacciono i suoi gusti musicali. Queste sono semplici osservazioni. Non so altre cose oltre il suo nome. Perché non parla. Ma non c'è dubbio che è davvero travolgente. Il fatto che voglio conoscerla non significa che mi piace... mi convinsi ricominciando a lavorare.


Ecco il secondo capitolo! Spero che la storia sia di vostro gradimento!💕💕
Ciaauz

The Silence (Camren) |Traduzione italiana|*SOSPESA*Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt