Camila

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Era la quarta settimana consecutiva che stava là fuori. Ogni giorno, entrava, curiosava intorno, comprava un cd a caso, usciva, e procedeva sedendosi sulla piccola panchina di legno poggiata appena fuori dal negozio.
Lavoro in un piccolo negozio di musica che vende diversi accessori musicali, con parecchi tipi di attrezzature fotografiche. È una sorta di negozio più vintage, ma è questo ciò che mi piace. Attira diverse persone misteriose, come quella ragazza.

Solitamente veniva qui con un ragazzo più giovane di lei. Insieme, si sedevano e parlavano ogni giorno. Ma poi lui ha smesso di venire. Forse era diventato troppo grande per uscire con sua sorella o qualcosa del genere, non lo so. Ho supposto che fossero fratelli, perchè sembravano simili.
Non la vedevo da un pò, a eccezione delle ultime settimane, ma oggi era lì.

Per me era così strana, così misteriosa. Sembrava avesse la mia età, magari un pochino più grande. Indossava sempre un beanie grigio che pendeva a metà della sua testa, mostrando il suo picco della vedova*. Sotto il beanie, portava dei lunghi, ondulati capelli scuri che cadevano oltre le sue spalle e dietro la schiena.
Comunque era una specie di bellezza, per me. Per la maggior parte delle persone, probabilmente era solo una raazza. Per me, era travolgente; era misteriosa.

Di natura sono attratta da persone che hanno delle storie, e lei sembrava che ne avesse una dannatamente buona. Ogni giorno veniva, ma non parlava mai. Invece, offriva un timido sorriso prima di spostare delle ciocche ribelli dietro il suo orecchio e uscire con grazia. Poi camminava un pò più in fondo lungo la strada sedendosi sulla panchina.
A volte aveva un piccolo taccuino, e scriveva. Altre volte, portava un libro e permetteva a se stessa di diventarne totalmente immersa fino a quando diventava buio. Ma la maggior parte delle volte, si sedeva solamente.
La mia ipotesi era che non avesse una casa dove ritornare, ma velocemente la cancellai perché sembrava ben curata.
Ogni giorno senza farmi beccare, gettavo uno sguardo fuori dalla vetrina del negozio vedendola seduta lì. Era sempre la stessa ora, le 18:14. Ero assolutamente perplessa dalla sua strana routine, quindi oggi ho deciso di chiederglielo.

"$14.95", le dissi mentre prezzavo il suo album. Oggi, ha preso Science & Faith dei The Script.
Ormai riuscivo a capire quali band le piacevano per tutte le volte che veniva qui.

Come al solito, sorrise e pagò silenziosamente. Quando si girò per andare via, le afferrai leggermente la spalla,

"Hey, perchè ti siedi sempre qui fuori"? Le chiesi incerta, era la nostra prima interazione e le avevo appena posto una domanda indagatrice.

In risposta, scrollò semplicemente le spalle e andò via. Aggrottai le sopracciglia confusa, chiedendomi perchè mi avesse ignorata.
Per metà mi venne in mente l'idea di seguirla, ma decisi la metà contro per paura di sembrare inquietante. Glielo chiederò domani.

Il giorno dopo, provai un approccio diverso. Oggi l'album era Barton Hallow dei The Civil Wars. Lo prezzai, anche se già sapeva il prezzo. Tutti gli album che avevamo costavano $14.95, solo i nuovi album e le versioni deluxe erano più costose.

"Ciao, ho notato che vieni qui ogni giorno..." le offrii un sorriso invitante mentre la ragazza pescava da cima a fondo il suo portafoglio per i soldi.
La ragazza senza nome sorrise e annuì leggermente.
Mi ero lanciata in un ciclo continuo, perché non parlava?

"Come ti chiami? Io sono Camila," dissi casualmente in un secondo tentativo di cominciare una conversazione.
Alzò un indice, facendomi capire che dovevo aspettare. Tirò fuori una penna, e la mia collega mi chiamò da dietro. Mi voltai per vedere cosa volesse, ma poi fece cenno, sembrava avesse cambiato idea.
Quando mi rivoltai per rivedere la ragazza con il beanie, lei era andata via. Okay, che diavolo...

Indirizzai la mia attenzione alla porta appena in tempo per vederla chiusa, mentre la ragazza  passeggiava lungo il marciapiede con il suo nuovo album in mano.

È frustrante, dissi mentre poggiavo il mento nel palmo della mano.
Mi accorsi che aveva lasciato i suoi soldi sulla cassa, e li raccolsi per metterli dentro. Erano i soliti $14.95.
Generalmente pagava con un cinque e un dieci, sempre permettendomi di darle i centesimi. Per me era un gesto carino, il quale probabilmente non significava nulla per lei.

Una volta messi i soldi nella cassa, notai una scritta nella banconota da cinque. Lauren era scritto in piccolo, la scrittura femminile situata nella parte inferiore sulla sinistra.
Feci correre il mio dito sopra la banconota con un sorriso prima di chiudere la cassa.
Piccolo come poteva essere, questo era il primo passo per svelare il mistero che è Lauren.
Con questa consapevolezza, ero sazia.


Ecco il primo capitolo della storia di @heyweylovato, vi consiglio di dare un'occhiata alle sue storie, non sono le solite banali! :D
Ogni tanto ci saranno degli asterischi, che rappresentano qualche spiegazione in più oppure quache parola/frase che non ho ben capito.

* il picco della vedova, per chi non lo sapesse, costituisce un punto distintivo della linea dei capelli al centro della fronte, che formano una "V"
(L'ho scopiazzato da wiki, ma shhh) 😂💕
Okay, ora ho finito, commentate se vi è piaciuto o scrivete quello che volete, e mettete qualche voto... dai, non costano nulla... *mani che pregano* C:
Detto questo, ci vediamo al prossimo capitolo!

Ciauuz😘

The Silence (Camren) |Traduzione italiana|*SOSPESA*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora