E poi ci si rialzava e si ripartiva da lì.

Piper si avvicinò alla ragazza nel vano tentativo di consolarla, lo stesso fecero Hazel e Hermione, le quali si accasciarono per terra insieme ad Annabeth e la strinsero forte: nonostante la maga le conoscesse da poco, si era subito ambientata senza problemi e le ragazze avevano instaurato un rapporto solidale.

Harry era contento che Hermione fosse riuscita a trovare della amiche così, perché sapeva bene che sarebbero rimaste per tutta la vita e l'avrebbero protetta, anche quando c'erano già lui e Ron a farlo.

"okay, adesso calmiamoci tutti" disse Leo alzando le mani "dobbiamo pensare razionalmente"

"Leo ha ragione" disse Frank "wow non avrei mai pensato di dirlo"

"grazie amico" disse nuovamente Leo sorridendogli, per poi tornare nuovamente serio, assumendo un'espressione pensierosa.

"dove potrebbero essere andati?" chiese Ron, il quale stava ancora guardando Annabeth per terra, immersa nel suo dolore e nelle sue lacrime.

"Se Luke si trova a Pisa, molto probabilmente i ragazzi si trovano a Pisa intrappolati da qualche parte" disse Piper, che si era rialzata da terra e con un gesto della mano si era asciugata le lacrime.

"ma perché proprio loro tre?" chiese Draco "insomma, siamo stati noi a rifiutare l'offerta di Luke, non loro"

"forse a Luke sono più utili Percy, Jason e Nico" disse Frank, che aveva aggrottato la fronte e gesticolava con la mano destra incessantemente "senza offesa per voi ragazzi"

"nessun problema" disse Harry, il quale si era ripreso dallo shock e tentava di prestare attenzione alla conversazione, anche se l'unica cosa che avrebbe voluto fare era rannicchiarsi in un angolo e chiamare disperatamente Ginny, per poi sciogliersi nell'ala protettiva della ragazza.

"allora che facciamo?" chiese Piper "non posiamo far finta di niente"

"potremmo tornare ad Hogwarts e chiedere aiuto" propose Hermione.

"non se ne parla, ci metteremmo troppo tempo" disse Annabeth "non possiamo perdere altro tempo"

"continuiamo la nostra missione" continuò la ragazza, la quale, con l'aiuto del braccio teso di Hermione, si era alzata, aveva raccolto il suo pugnale da terra e lo aveva osservato intensamente, prima di risistemarlo nella fodera della cintura.

"sei...Sicura?" chiese Frank con fare incerto, aveva ridotto il tono di voce ad un sussurro, non aveva neanche tentato di nascondere il timore che provava nei confronti di Annabeth ma, da quello che Harry aveva potuto osservare, tutti sembravano intimoriti dalla figura autoritaria della semidea.

La ragazza lo guardò dritto negli occhi "no, ma spero che sia la decisione giusta"

Calò il silenzio, che Leo interruppe quasi subito con un sospiro "va bene, vado a inserire le coordinate", poi si diresse verso il timone della nave: con una mano si massaggiava la nuca coperta dai riccioli castani e con l'altra, invece, frugava tra le tasche dei pantaloni color caco ormai sgualciti.

I ragazzi a quel punto si dispersero, tutti tranne Annabeth che rimase sul ponte ad osservare il mare con lo sguardo triste: era come se lì, sulla nave, non ci fosse più Annabeth Chase, ma una versione sfumata di lei; una parte di lei se ne era andata quando Percy era sparito e solo lui l'avrebbe potuta riportare indietro.

Harry si avvicinò alla ragazza "ehi"

Annabeth accennò un sorriso, ma non uno di quelli felici, uno di quei sorrisi amari e pieni di consapevolezza da ridurre le persone a statue di marmo, fredde ed impassibili "ehi"

Harry scosse leggermente il capo per scacciare il brivido che gli aveva percosso la schiena: non era solo il fatto che, quasi sicuramente, senza Annabeth completamente lucida sarebbero morti in un lasso di tempo compreso tra due ore e un giorno; il fatto che la ragazza fosse così triste gli faceva male, ma la sua non era una semplice compassione che provavano gli sconosciuti, una compassione di circostanza e distaccata, lui provava dolore a vederla così.

"lo troveremo" disse improvvisamente Harry.

"certo che lo troveremo, non succederà un'altra volta" disse lei sovrappensiero, aveva stretto la mano in un pugno e l'aveva sbattuta sulla balaustra del ponte con fare deciso.

"un'altra volta?" chiese lui alzando un sopracciglio, incuriosito dalle parole della ragazza.

Annabeth a quel punto fece un respiro profondo e chiuse per qualche secondo gli occhi, come se dovesse riassumere tutti i pensieri e cercare tra i tanti scaffali della sua memoria il fascicolo esatto "nella guerra contro Gea, Era ha avuto la brillante idea di prelevare Percy dal campo mezzosangue e di cancellargli la memoria per 9 mesi"

"quindi per 9 mesi tu non hai visto il tuo fidanzato?" chiese Harry stupito; non avrebbe dovuto interromperla e men che meno fare una domanda così ovvia e stupida, odiava quando gli altri lo facevano con lui eppure, ora che si trovava dall'altra parte, capiva perché tutti si comportassero a quel modo.

Forse, alcune volte, le cose erano più grandi delle persone, troppo grandi per essere gestite razionalmente, a volte le azioni venivano semplicemente scandite dall'istinto e non dalla mente, portando le persone a tradire i propri ideali, per quanta forza di volontà ci mettessero per mantenerli vivi.

"sì...E quando ci siamo rincontrati, le cose non erano proprio rose e fiori e adesso pensavamo di poter finalmente avere una vita normale, per quanto lo possa essere per noi"

"e la avrete" disse Harry e stranamente ci credeva veramente "quando tutto questo sarà finito"

Annabeth gli sorrise "grazie Harry" , il ragazzo ricambiò il sorriso.

I due rimasero a guardare il mare, mentre la nave navigava in direzione di Pisa.

magic of demigodsWhere stories live. Discover now