1) Non muoverti

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Il giorno che cambiò la mia vita per la seconda volta non aveva per niente l'aspetto di un 'giorno importante': il cielo era coperto da nuvole grigiastre, il sole non si era nemmeno fatto vedere e gli zombie erano particolarmente e fastidiosamente affamati. Era da un po' che non incontravo delle persone, ma speravo di trovarne qualcuna a Trenton, New Jersey.

Dopo tre lunghi anni dall'anno Z, ovvero dall'inizio dell'apocalisse, avevo imparato che il cibo e le medicine rimasti si trovavano nei grandi edifici, in particolare nei condomini e nei grattacieli perché nessuno si prendeva mai la briga di andare a visitare appartamento per appartamento. Per questo entrai silenziosamente in un condominio di circa 10 piani. Salii subito al primo piano ed entrai in un appartamento con la porta aperta, che chiusi immediatamente senza fare rumore.

Era tutto in disordine, ma non il tipo di disordine tipico delle camere degli adolescenti. Era il tipo di disordini che ti trovi davanti dopo una lotta contro i non-morti. Ero quasi sicura che ce ne fossero ancora lì dentro; quindi presi una padella dal bancone della cucina e la sbattei sul tavolo. La risposta fu immediata: tre sacchi di carne in decomposizione sbucarono fuori dalle camere da letto e si precipitarono verso di me. Io li osservai velocemente, cosa che di solito non facevo, e capii che non sarei riuscita a sbarazzarmene facilmente perché erano molto robusti. Non potevo usare la pistola perché altrimenti tutti gli altri Z nel palazzo avrebbero sentito lo sparo, ma non potevo neanche affrontarli in un corpo a corpo perché ero in inferiorità numerica. L'unica opzione che mi rimaneva era scappare.

La porta d'ingresso distava un paio di metri da me. Potevo farcela.

Respirai profondamente e poi scattai in avanti, aprii la porta e cercai di chiuderla subito, ma uno di quei cosi si mise in mezzo e io fui costretta ad allontanarmi. Considerai l'idea di uscire dal palazzo, ma la scartai subito perché vidi altri Z salire le scale e arracare verso di me, famelici. Il rumore della padella che avevo lasciato cadere doveva averli attirati. Scommetto che starai pensando "Bella mossa! Che hai fatto allora? Sei tornata indietro?".

Be', in realtà no. Non mi rimaneva altra possibilità che andare di sopra. Il mio cuore batteva all'impazzata e il mio cervello continua a farmi notare quanto foss stata stupida a pensare di potercela fare da sola. In tutto quel tempo non avevo ancora imparato che solo il gioco di squadra può salvarti il culo in situazioni come quella perché pensavo, con arroganza, di essere meglio di chiunque altro per via della mia passata ossessione verso tutto ciò.

Il mio corpo continuava a muoversi freneticamente nel tentativo di creare una distanza maggiore tra me e qui predatori. Arrivata al settimo piano, ormai stremata, vidi qualcosa rotolare giù per le scale sopra di me: all'inizio non riuscivo a capire cosa fosse; l'unica cosa che riuscivo a distinguere era il suono che faceva: un ringhio che veniva smorzato ogni volta che uno scalino veniva colpito.

Dannazione, pensai. Ero in trappola, avevo il fiatone ed ero sfinita. Le porte attorno a me erano chiuse, tutte tranne una. Tirai fuori la pistola dalla tasca dei pantaloni e, spinta da un briciolo di speranza, sparai dritto alla testa di due mostri troppo vicini a me e poi entrai in quell'appartamento.

Non ebbi il tempo di chiudere la porta perché gli zombie vi si erano subito ammassati contro e premevano per raggiungermi. Il grigiore del cielo mi fece venire un'idea e io presi una decisione, forse l'ultima della mia vita. A qualche passo di distanza c'era una terrazza che si affacciava su un altro palazzo con molte terrazze e ce n'era una proprio alla mia stessa altezza. Con un salto e un po' di fortuna sarei potuta arrivare dall'altra parte. Dovevo solo sbrigarmi o sarei stata fatta a brandelli, per non dire a pezzi.

Feci un respiro profondo e attraversai di corsa il soggiorno, arrivando nella terrazza. Poggiai un piede sul muretto e con uno slancio saltai nel vuoto. Mi sembrò di volare,o meglio, di cadere; ma quel momento durò solo qualche secondo perché atterrai subito sulla dura pietra dell'altra terrazza.

Mi lasciai sfuggire un gemito di dolore: un forte bruciore attanagliava la mia caviglia destra.

Alle mie spalle decine di zombie ringhiavano e cadevano giù, sfracellandosi al suolo. Ebbene sì, erano talmente stupidi che, pur di raggiungermi, si erano ammassati nella terrazza dalla quale avevo saltato e i primi della ressa si erano spinti oltre il muretto, ma incapaci di saltare, erano semplicemente volati giù per sette piani.

Nonostante il dolore, era così sollevata e felice di essere viva che non mi accorsi subito di non essere sola; perciò feci un paio di passi verso l'interno. In men che non si dica mi ritrovai la canna di un cecchino puntata alla testa. Un ragazzo dall'aspetto strano pronunciò con molta calma due semplici parole: "Non muoverti."

A quanto pareva le mie speranze si erano avverate: c'erano altre persone.

My space:
Ciao a tutti! Finalmente ho pubblicato il primo di questa storia! Vi sta piacendo? Che ne pensate? Cosa vi piacerebbe che succedesse? Sto indecisa se farla diventare una fan fiction su Z Nation o su Twd oppure su entrambe oppure una semplice storia sull'apocalisse... Ho bisogno del vostro parere ;
Vi aspetto nei commenti!
Xoxo J3ssica1390

Watch your back [Z Nation-The Walking Dead] SOSPESA Where stories live. Discover now