La rabbia acceca la gente Vic, non lasciarti mai trasportare da essa o in men che non si dica ti ritroverai dall'altra parte.

Stavo per ripartire quando Dagon  fermò l'allenamento e ci avvertì dell'arrivo di qualcuno di non gradito.

"Victoria tu sai cosa fare" disse prima di raggiungere l'uscita assieme agli altri ed io mi limitai ad annuire prima di stendermi a terra e chiudere gli occhi fingendo di dormire.
Passarono i secondi ma non sentii alcuna aura arrivare da lontano ma percepii dei passi e poi una voce gracchiante.

"Allora sei tu quella sgualdrina di cui mio marito parla"

Spalancai gli occhi prima di vedere una donna abbastanza giovane, con i capelli lunghi e di in biondo platino, con un vestito che lasciava libero arbitrio alla mente maschile, ma soprattutto aveva la pancia leggermente accentuata. Era lei....
Ed era tutto vero.

"Chi sei?"

"O mia cara, io sono la futura regina di questo Impero, e la moglie di Lucifero in persona. Sono Eva e parlami rivolgendoti a me come una tua superiore schiava!"

I suoi occhi divennero di brace ma nessuna aura mi colpì. Era una...semplice umana?
E allora cosa ci faceva lì?
Come poteva vivere in questo luogo di morte non essendo prima stata distrutta? Feci scattare le zanne e lei indietreggiò un po' in preda al terrore.

"Una vera e degna regina non ha paura e qui la sgualdrina sei tu" dissi sputandole in faccia la verità che forse il suo cervello da gallina non riusciva a comprendere.

"Vedrai cosa ti farà Lucifero appena verrà a sapere questo. Morirai piccoletta ed io ballerò sulla tua tomba"

"Ed io spero che tu cada e muoia senza che nessuno riesca a salvarti"

"Almeno qualcuno tenterà di farlo, qui non sono io quella sola e dimenticata da tutti meticcia"

Si voltò e ancheggiando uscì dalla mia cella permettendomi di alzarmi e tirare un sospiro di sollievo. Ancora una settimana e tutto sarebbe finito, ancora una settimana e finalmente sarei stata libera.

"Solo sette giorni Vic, sette giorni..."

"Direi che per oggi basti Vic, puoi riposarti"

"Deo grazia"

"Vic!"

"Baal!"

Raum scoppiò a ridere come tutte le altre volte, mi divertivo a bestemmiare spesso in presenza di Baal che, come sempre, imprecava contro di me e spesso si finiva a rincorrerci mentre il resto dei ragazzi implorava pietà per il nostro comportamento da bambini.

"Vic quante volte te lo devo ripetere?!"

"Direi che dieci vanno bene! Sai come i comandamen-"

"Victoria! Se ti prendo ti ammazzo!"

Scattò verso di me ed io cominciai a correre dalla parte opposta, la cella era infinita e la nube sembrava non finire più mentre dal fuori era un piccolo cubo. Stregoneria? Forse.

Voltai lo sguardo vedendo Baal che mi stava quasi per raggiungere e più lontano i ragazzi che stavano uscendo arrabbiati per il nostro comportamento. Aumentai un po' la velocità allontanandomi un bel po' dall'uscita. Non sentii più la presenza di Baal cosi mi voltai non trovadolo. Lo avevo seminato?

Di colpo mi ritrovai a terra con un peso sopra di me.

"Presa! Ed ora non mi scappi"

Le sue mani mi afferrarono i fianchi prima di cominciare a farmi il solletico. Mi dimenai sotto il suo tocco ma il suo peso mi impediva di scappare via. Ridevo come una matta tentando invano con le braccia di allontanarlo da me o anche solo di coprire le parti più sensibili.

"Basta Baal ti prego! Mi arrendo mi arrendo!"

Ma non smise nemmeno quando lo supplicai, anzi, continuò imperterrito la sua vendetta. Il respiro mi mancava ed ero sicura che il mio volto fosse rosso come un pomodoro e i miei polmoni chiedevano pietà.

Quando staccò finalmente le mani da me crollai a terra con il fiatone e lui mostrò un sorriso, a trentadue denti, di vittoria. Lo guardai sorridendo prima di chiudere gli occhi e riprendere le forze. Appoggiò la fronte sulla mia ed io aprii gli occhi incontrando il suo verde smeraldo e mi ci persi in quelle sfaccettature,  in quel colore che tanto mi ricordava i prati verdi che avevo percorso per tornare a casa. Lui abbassò lo sguardo sulle mie labbra e sentii il suo cuore accelerare, e lo stesso fece il mio. Le sue erano così invitanti e così vicine...

Si abbassò fino a farle scontrare in un bacio dolce, soffice come le nuvole ma soprattutto carico. Carico di qualcosa che non sapevo inquadrare ma, forse per il momento, o per lo stress, mi lasciai andare allacciando le braccia al suo collo. La sua mano andò ad accarezzarmi i capelli cpn un tocco leggero, quasi impercettibile, che mi fece sciogliere fino al midollo.
Era tutto causato veramente dai miei problemi e dalla mia ansia? Perché mi aveva baciata?

Si staccò dalle mie labbra e mi fissò negli occhi mentre io, ancora col fiato corto, arrossivo fino alla punta dei capelli. I suoi occhi erano attraversati da una luce nuova, erano quasi luccicanti, ed io mi stavo di nuovo perdendo in essi.

"Dio....."

"Non si bestemmia Baal..." iniziò a ridere dopo la mia affermazione ed io lo seguii a ruota prima di sentire di nuovo le sue labbra sulle mie. Approfondì il bacio mentre dentro di me una tempesta era appena scoppiata. Le onde si stavano infrangendo sugli scogli strappando via ogni cosa sul loro cammino, e il cielo si stava facendo nero spazzando via la calma che mi aveva riempita. Il mio stomaco sembrava un campo di battaglia, era in sobbuglio eppure era piacevole, sembrava che stesse per scoppiare eppure non mi dava fastidio.

"Piccioncini la cena è pronta! Smettetela di baciarvi, vi si sente a miglia di distanza!"

Ci staccammo ed io diventai rossa come un pomodoro prima di urlare contro a Dagon "E voi non origliate!"
seguito da una risatina generale che comprese anche me.
Baal si alzò e mi porse la mano dopo essersi spolverato i vestiti.

"Mi bloccherai a terra come l'altra volta?"

"Nha, finirei solo col baciarti ancora" sussurrò facendomi in occhiolino. Afferrai la sua mano ed assieme ci dirigemmo verso l'uscita.

Feci un passo verso l'esterno prima che la sua preso mi bloccasse il polso. Mi voltai con sguardo interrogativo cercando di capire cosa volesse.

"Vic, promettimi che quando saremo fuori di qui potremo stare tutto il tempo assieme"

"Baal ma cos-"

"Victoria ti prego... Promettimi solo che non ci lascerai, che rimarremo tutti insieme, sempre e comunque, proprio come una famiglia..."

"Te lo prometto Baal, ve lo prometto"

Mi abbracciò di scatto avvolgendo mi tra le sue confortevoli braccia. Mi lasció un bacio in testa prima di afferrarmi i fianchi e caricarmi sulla sua spalla.

"Ed ora andiamo che ho fame"

"Sei sempre il solito"

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