XXXIII - The Alpha's War

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ISAIAH

- Cazzo- sibilai a denti stretti.

- Mi fido di mio fratello - 

Volevo fidarmi anche io di Xander, ma quando arrivammo al roseto, circondati dalle tombe dell'ex branco di Lily, un fremito di rabbia mi spinse a chiedermi perchè avremmo dovuto tenere in vita un simile assassino.

- Non so quanto si possa contare sulle parole di Xander, ma ci fidiamo di te Lily: sei il nostro Alpha, saremo con te fino alla morte - disse Bella guardando davanti a sè.

Tutti eravamo d'accordo con lei. L'obiettivo era attaccare Kalar senza ucciderlo... merda, era già difficile prima.

- La luna - sussurrò Sophie alzando la testa. 

Seguii il suo sguardo e vidi la luna quasi in fase d'eclissi. Mancava poco. Sentivo l'effetto dell'eclissi imminente e una parte di me aveva paura di trovarsi vulnerabile... l'ultima volta era quasi morto per le botte dei bulli, quando aveva appena 15 anni.

Lily aveva gli occhi chiusi, il mento in alto e respirava profondamente. Ad un certo punto sbarrò gli occhi di colpo e il suo viso si trasformò in quello di una dea vendicatrice - Stanno arrivando - 

E, in un secondo, quattro figure si fiondarono davanti a noi: Angel, Noah, Peter e Kalar.

Non guardai la luna di nuovo: sentivo i miei potere scivolare via come acqua e lasciarmi vuoto.

- Sai che non ce la farai, vero principessa? La tua luna non ti aiuterà - sghignazzò Kalar facendo un passo avanti.

Ma Lily non rispose. Lei si fidava di suo fratello... e lui si fidava di lei. Così, appena la luna fu totalmente coperta e le tenebre calarono sul suo volto portandogli via i poteri, gli occhi rossi della sua ragazza brillarono nella notte.

Si scagliò su Kalar nello stesso istante in cui lui si fiondò su di lei. L'impatto tagliò l'aria e poi fu guerra. Bella attaccò Angel con una furia cieca, portando sulle spalle la vendetta di Richard; Noah cercò di prendere di sorpresa Sophie ma Jade lo intercettò con un colpo secco in pancia. Peter non si fece trascinare dalla foga, anzi, si limitò a camminare nella mia direzione. 

Peter era sempre stato così terribilmente simile a me che in qualche modo rappresentava ciò che sarei diventato se non avessi incontrato Cecily, se non mi fossi innamorato. Lui era uno stratega, una mente forgiata per la guerra: per questo l'avevo accolto. In quel momento i resi conto che era lui ad aver scelto, non io. 

- Sai, quando Kalar mi disse che non avresti rinunciato a lei in nessun modo non ci credevo. Ma ora, Isaiah... ti sei fottuto il cervello. Hai rinunciato al tuo potere di Alpha? Pazzo - e quello che mi diede più fastidio fu che era veramente allibito. Era così difficile da capire per lui? 

- Ho scelto di combattere per qualcosa che ne vale la pena. Probabilmente non lo capirai mai - 

- No, hai ragione, ma una cosa ti concedo: è forte, il suo potere va oltre ogni immaginazione. Te l'ha data almeno? Allora si che ti capisco - ghignò.

Scattai in avanti prima che potesse aggiungere altro. Lo afferrai per il collo e lo spinsi a terra, ma lui non fece una piega e tenne quel maledettissimo sorriso strafottente, incorniciato da una macchia di sangue che gli usciva dal labbro spaccato.

- Ho sempre pensato che le donne come lei siano una seccatura: cacciare tutti i demoni che si portano dentro fa perdere tutto il divertimento - 

Lui sapeva cosa le era successo. Kalar la sventolava come un trofeo, e questo mi faceva andare in bestia. Strinsi di più la presa ma Peter reagì con un ringhio e ci portò in piedi. Ora iniziava la vera battaglia.

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