XVIII - My Darkness

2K 177 3
                                    

CECILY

La musica si sentiva fino al cancello, nonostante la festa si tenesse in palestra. Avanzai tenendomi l'abito con una mano per non sporcarlo, mentre una fiumana di studenti si riversava all'entrata. Riconobbi la chioma bionda di Angel sculettare vicino a Peter col suo esuberante vestito rosa confetto più attillato di una muta da sub, mentre il figlio del sindaco sembrava annoiato nel suo smoking scuro. Istintivamente con lo sguardo cercai Isaiah, era più forte di me, ma non trovai ne lui ne -Jade e Rox. In quel momento stare in coda fuori al freddo con miss e mister simpatia era allettante almeno quanto mangiare un piatto di chiodi, quindi optai per entrare dalla laterale. Mandai un messaggio a Simon dicendogli che avrei fatto il giro e lui mi rispose che era già dentro con Bella e i fratelli Lewis e che era piuttosto incazzato con Noah.

Sospirai e mi avviai verso l'entrata. Mi bloccai quando sulla soglia scorsi due figure vicine che stavano parlando. Un brivido mi percorse la schiena quando quegli occhi azzurri che avevano sconvolto i miei pensieri incrociarono i miei. Sentii il suo sguardo scorrermi lungo il corpo, soffermandosi dove volevo che le sue mani fossero. Oddio, no, non adesso. Non potevo lasciarmi trascinare. Davanti a lui Sophie mi sorrise tristemente, intuendo la situazione. Io e Isaiah ci ignoravamo di nuovo, ma il legame che ci univa non era trascurabile e si percepiva nell'aria. Lo chiamavo legame, perchè la parola attrazione mi spaventava.

- Ciao Lily, sei stupenda! - esclamò abbracciandomi affettuosamente. Non disse niente dei capelli e questo mi fece capire che sapeva più di quanto diceva. Gli occhi di Isaiah dicevano lo stesso.

In un moto di irritazione, mi staccai da Sophie e cercai di superarli, ma Isaiah mi fermò prendendomi il polso. Mi girai di scatto e lo fulminai con gli occhi, ma il desiderio che lessi nel suo sguardo mi fece tremare.

- Beh, allora io vado, Chester mi sta aspettando - disse imbarazzata dileguandosi.

Non me ne curai. Ora c'era solo lui. Mi odiavo per l'effetto che mi faceva. Cercai di apparire fredda e distaccata, ma quello che mi disse mi sciolse completamente.

- Tu mi stai facendo impazzire -

Aveva la voce roca e profonda - Sei bellissima con i capelli bianchi -

- Basta - sbottai - Ti prego, basta - volevo piangere dal fastidio. Volevo picchiarlo e baciarlo allo stesso tempo.

- Volevo solo... Oh, fanculo, da quando devo chiedere il permesso? -

Mi ritrovai le sue labbra sulle mie. Dio quanto mi era mancato. Sul momento mi lasciai andare, permettendogli di approfondire il bacio. Mi stava divorando, come se non potesse farne a meno. Le sue mani erano ferme, come le mie. Solo le sue labbra e le mie, in una danza di sangue. Non fu l'immagine di Simon a fermarmi, ma la scena che sarebbe successa da lì a poco: io che uccidevo Isaiah.

Appoggiai le mani sul suo petto e lo spinsi via con forze che sul momento non credevo di avere.

Non mi fidavo della mia voce, così abbassai lo sguardo e mi allontanai, sentendo una strana sensazione di abbandono. Non osai girarmi.

Entrai e mi appoggiai alla porta, come se avessi appena corso una maratona. Non mi inseguì e gliene fui grata: rendeva le cose più facili. Mi sistemai il vestito e tirai il fiato, scacciando quello che era appena successo. Con il mio udito da lupo, sentii dei mormorii non molto lontano da dove mi trovavo. Riconobbi subito la voce di Sophie, l'altro doveva essere Ches. Mi avviai verso di lei, le dovevo delle scuse e volevo accertarmi che sia lei che Ches stessero fuori dalla faccenda.

I miei passi rimbombarono nel corridoio vuoto, finchè non raggiunsi la fonte delle voci. Riconobbi subito i due, mano nella mano, ma coperto dalla mia visuale c'era un'altra persona, dall'odore familiare.

The Alpha's WarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora