Dei soffici capelli biondi contornavano il suo viso e facevano spiccare l'azzurro dei suoi occhi che, in quel momento, sembravano trasmettere agitazione.

Molto probabilmente è una stagista, è normale che sia agitata, ipotizzai.

Lanciai un'occhiata alle sue spalle, riuscendo a vedere qualcuno nell'ultimo letto. Non avevo gli occhiali, quindi feci un po'di fatica a capire chi fosse.

<< Quindi penso tu debba andare. >> disse, richiamando la mia attenzione.

<< Credo che una mia amica sia finita in infermeria e sono molto preoccupata per lei... >> mormorai, cercando di sembrare il più dispiaciuta possibile.

I suoi occhi chiari mi scrutarono velocemente.

Non ci era cascata.

<< Non ci metteró molto, prometto! È che ho veramente bisogno di vederla, ed in più dopo ho lezione e non avrei la possibilità di venire qui! >> dichiarai velocemente, con un po' di panico.

Attimi di silenzio.

<< Te l'hanno mai detto che hai dei bellissimi occhi, Noora? >>

Veramente pessima, Alison.

A mali estremi, estremi rimedi, no?

Mi scrutó ancora una volta e quasi mi sembrò di vederla sorridere.
Alzò gli occhi al cielo, per poi sbuffare delicatamente.

<< Va bene, ma solo perché non voglio prendermi la colpa per le tue assenze. >> borbottó, per poi voltarsi e incamminarsi lungo il corridoio formato dai letti.

Esultai sottovoce.
La verità è che non avrei avuto lezione fino alle 15, ma in fondo Noora non lo avrebbe mai saputo...

<< E comunque dovresti cercare qualcosa di nuovo. >> aggiunse.

<< Mh? >> domandai, non capendo a cosa si riferisse.

<< Quella degli occhi; la usano in molti.>> chiarì lei.

<< Beh, è la verità. >> ammisi, quasi imbarazzata.

Prima che potesse aggiungere altro raggiungemmo l'ultimo letto dove - dopo aver tirato una tendina verdastra - vidi Mavis giacere addormentata.

Dunque non avevo sentito male.

Aveva una flebo accanto, dalla quale fluiva lentamente, goccia per goccia, uno strano liquido viola.

<< Sta bene? >> domandai, con voce lievemente tremante. Non aveva un bell'aspetto; era pallida, aveva del sangue secco appiccicato all'attaccatura dei capelli e un labbro spaccato.

Erano legali quei corsi per licantropi?

La ragazza si avvicinò a Mavis e si assicurò che i suoi valori vitali fossero stabili.

<< Di grave c'è solo qualche costola incrinata, che con un po' di magia ritornerà al proprio posto. Ha bisogno di riposo, tutto qui. Vi lascio un po' sole, ma non metterci troppo o finisco nei guai. >> asserì, per poi andarsene velocemente e sparire dietro la porta della sala visite.

<< Grazie. >> mormorai troppo tardi perché mi sentisse.

Mi avvicinai a Mavis e richiusi la tendina, per poi sedermi cautamente sul letto.

<< Mavis.>> mormorai.
Lei continuó a dormire indisturbata.

<< Hey! >> bisbigliai, scuotendola leggermente per le spalle.

Hell's BalladDonde viven las historias. Descúbrelo ahora