3. From bad to cursed

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ALYSS

Riaprii gli occhi lentamente, per colpa della testa che mi pulsava con forza.

La luce del sole filtrava attraverso la finestra mezza rotta illuminando tutta la stanza, e dovetti sbattere le palpebre per qualche momento prima di abituarmici.

Mi sentivo come un foglio appena uscito da un tritacarte.

Alzandomi lentamente, per evitare un connato di vomito, spostai lo sguardo sul letto di Mavis: era vuoto.
Mi tirai su, facendo perno sul materasso con i gomiti, e dopo essermi strofinata gli occhi mi infilai gli occhiali appoggiati sul comodino, sbattendo poi le palpebre per abituarmi alla nuova visuale.

Sbadigliando sonoramente, lanciai un'occhiata alla sveglia appoggiata sul mio comodino malmesso: fu in quel momento che capii di essere in ritardo.
No, non sto parlando di cinque semplici minuti, nemmeno di mezz'ora: ero in ritardo di ben due ore e mezza, perdendo così la presentazione delle classi e del programma dell'anno. Mi alzai velocemente, cambiandomi i vestiti e infilando in borsa qualche libro e quaderno; dopo essermi lavata velocemente il volto con dell'acqua fredda per accellerare il risveglio mentale, afferrai le chiavi della stanza ed uscii quasi correndo.

Avevo trascritto il piano orario sulla mia agenda, quindi appallottolai il foglio e lo gettai in uno dei pochi cestini del corridoio, per poi iniziare a dirigermi velocemente (ergo, correndo come una forsennata) verso l'uscita del dormitorio.

"Okay, sono le dieci e trentacinque. Se mi sbrigo riesco ad arrivare alla prossima lezione: storia dell'arte magica" pensai, schivando un gruppo di ragazze/ninfe nel grande cortile interno dell'accademia.

Arrivai davanti alla porta della mia aula senza fiato e mi appoggiai alla parete, ansimante. Il suono della campanella rimbombó per tutto il corridoio e le porte delle aule si spalancarono tutte allo stesso istante, facendo uscire un flusso di studenti intenti a chiacchierare.

Qualcuno mi appoggiò la mano sulla spalla, e io mi voltai di scatto, ancora ansimante e con le orecchie rosse a causa dello sforzo.

<< Buongiorno bella addormentata! Ti sei ripresa? >> domandò Mavis, con un sorriso smagliante stampato in faccia. Io la guardai torva, scuotendo la testa.

<< Perché diamine non mi hai svegliata?! >> chiesi furiosa.

Odiavo arrivare in ritardo, soprattutto il primo giorno di scuola.
Il suo sorriso si spense, lasciando spazio ad una smorfia.

<< Hai passato la nottata a vomitare, non pensavo saresti andata a lezione. >> ammise lei.

Io sospirai, calmandomi.

<< Comunque, sai dove si trova l'aula di chimica? >> domandó Mavis, estraendo dalla tasca anteriore dei suoi jeans sbiaditi un foglio stropicciato che ipotizzai fosse il suo orario.

<< Nei sotterranei, ma fa attenzione a non confonderti con l'aula di pozioni e stregoneria. Per il tuo bene. >> dissi, ripensando a Travis e alle suoi hobby... particolari.

Ci salutammo, e io mi apprestai ad entrare in aula, finalmente.
Presi posto in un banco della terza fila, tirando fuori dalla borsa il libro di testo e un quaderno d'appunti.

Non lo usavo propriamente per prendere note, siccome più della metà dei suoi contenuti erano disegni, ma averlo vicino mi aiutava a concentrarmi.

In attesa dell'inizio dell'ora mi misi a fissare fuori dalla finestra, alla mia destra. Potevo scorgere il prato di allenamento dove in quel momento si stava tenendo una sessione di tiro con l'arco: ad occuparlo vi era un gruppo di elfi, ed una lunga chioma argentea attirò la mia attenzione.

Hell's BalladWhere stories live. Discover now