14. In the Dark

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ALYSS



La notizia mi era giunta all'orecchio poco dopo la pausa, mentre mi accingevo ad acquistare la mia solita mela che avrebbe fatto compagnia al mio stomaco fino all'ora di pranzo.

Proprio nel momento in cui stavo per andarmene, sentii un gruppo di ragazze parlottare tra loro, poco distanti da me.

In un primo momento non ci diedi molto peso, ma quando riuscii a cogliere "Debonair", "infermeria" e "lupo mannaro"  nella loro conversazione mi ridestai.

Drizzai le orecchie, cercando di capirci qualcosa di più, ma mi arresi in fretta per evitare di apparire troppo strana; non ero mai stata brava ad essere discreta, e le ragazze si sarebbero subito accorte del mio origliare.

Decisi dunque di tirar dritto e dirigermi in infermeria per verificare di persona e direttamente se quello che avevo sentito era la verità.

Lo ammetto: nonostante fossero passate un paio di settimane dall'inizio dell'anno scolastico, ancora non sapevo orientarmi bene; inoltre non avevo la minima idea di dove potesse essere situata l'infermeria.

Cercai nei corridoi una qualche faccia familiare o anche solo affidabile, nella speranza che qualcuno potesse aiutarmi.

Dopo qualche decina di minuti riuscii a riconoscere tra la folla di studenti il volto di un mago con il quale frequentavo Pozioni: mi avvicinai, rendendomi conto troppo tardi di non sapere neppure il suo nome.

<< Isak? >> domandai titubante. Forse era Ivan? O Igor?
<< Sai dove si trova l'infermeria? >>

Mannaggia a me e la mia pessima memoria.

Non feci in tempo a maledirmi ulteriormente, siccome la voce del ragazzo mi riportò alla realtà.

<< Devi andare dritto e poi girare a sinistra, dopo il bagno che è sempre intasato!>> spiegò, per poi deliziarmi con un sorriso a 360 gradi.

Ero grata della sua presenza durante le lezioni: probabilmente senza il suo aiuto  non sarei sopravvissuta nel leggere le dosi e i vari ingredienti delle pozioni che dovevamo realizzare. Chissá quale miscela letale o esplosiva avrei finito per creare se lui non ci fosse stato...

In effetti era merito di Isak se l'ala di stregoneria era ancora integra.

Lo ringraziai e mi diressi a passo spedito verso l'infermeria: in poco tempo mi ritrovai di fronte una porta di legno piuttosto vecchia, con una piccola finestra oscurata dalla quale si potevano intravedere dei lampi viola e verdi.

Ero un po' indecisa su cosa fare, non volevo finire arrostita da qualsiasi tipo di magia stessero usando lì dentro.

Ma alla fine mi decisi ed entrai.

Era molto più grande di quanto mi ero immaginata; vi erano due file di letti, separati ognuno da una tendina, e una stanza per le visite. La porta della sala delle visite era socchiusa, e ciò mi diede la possibilità di sentire quello di cui stavano discutendo.

Era un confabulare confuso, con voci che si accavallavano l'un l'altra e dai toni alquanto preoccupati. Decisi di avvicinarmi per poter sentire meglio, ma non appena feci qualche passo mi ritrovai di fronte il volto di una ragazza.

<< Mi spiace dirtelo, ma l'orario delle visite è dalle 10.30 alle 14.00, e se non sbaglio sono appena le 9.15. >> disse, sorridendo imbarazzata. Era molto giovane, poteva addirittura avere la mia età. Da quanto riuscii a leggere dal cartellino sul suo camice, il suo nome era Noora.

Hell's BalladWhere stories live. Discover now