5. From a cradle to a grave

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MAVIS


Incamminarmi da sola era stato un grande errore.

Notoriamente, il mio senso dell'orientamento faceva piuttosto schifo: una volta ero persino riuscita a perdermi a China Town... cercando China Town.

A mia discolpa, devo ammettere che stavo prestando poca attenzione al paesaggio che mi circondava, e fin troppa al mio cellulare (per essere piú precisi, a Neko Atsume...quel gioco é una droga).

Di conseguenza, pochi minuti dopo essere partita alla ricerca della scuderia dell'accademia, mi resi conto di non avere la più pallida idea di dove la sopracitata scuderia si trovasse.

Il campus scolastico era enorme, di conseguenza continuare a vagabondare per conto mio era una non-opzione: non mi andava di perdermi, e di dover di conseguenza passare la notte fuori, al freddo... mangiando piccioni per sopravvivere... in una trincea...

Forse stavo immaginando la situazione in un modo un po'troppo drammatico, ma esagerare era una mia prerogativa.

Decisi quindi, molto saggiamente, di perdere la poca dignitá che mi rimaneva e chiedere informazioni.

Mi guardai attorno, cercando qualcuno di apparentemente affidabile; soprannaturale o no, quello era pur sempre un college, ed ero certa che quasi nessuno si sarebbe lasciato scappare l'opportunitá di mettere i bastoni fra le ruote a una novizia.

Il parco non era pieno di gente, a differenza della sera prima, e i pochi studenti che in quel momento si trovavano lì non sembravano in vena di chiacchierare.

In piú, i presenti erano tutti radunati in gruppetti, quindi l'idea piombare davanti a un mucchio di persone sconosciute per chiedere aiuto per una cosa cosí futile mi imbarazzava.

Per mia fortuna, riuscii a scorgere in lontananza un elfo; era seduto a terra, appoggiato con la schiena ad un albero, e stava tranquillamente leggendo un libro.

Grazie al cielo non era lo stesso elfo a cui Alyss aveva praticamente vomitato addosso la sera prima; questo sembrava un po'meno alto, aveva i capelli argentei e non bianchi, ma soprattutto possedeva un'aria allegra e tranquilla, a differenza dell'altro suo simile.

Mi avvicinai con nonchalance, prendendomi tutto il tempo per osservare il parco e fingere di essere molto occupata.
Pian piano, peró, riuscii finalmente ad arrivare davanti a lui; tossicchiai lievemente, per attirare la sua attenzione.

L'elfo alzó lo sguardo dalla sua lettura, e mi osservó incuriosito.

<< Scusa davvero se ti disturbo, ma mi sono circamenoquasi persa e avrei bisogno di aiuto per trovare le scuderie, siccome una mia amica - beh, piú che altro conoscente, siccome ci siamo incontrate per la prima volta ieri - é lí e quindi... beh... come ci arrivo? >> dissi, tutto d'un fiato.

Per tutta risposta, lui scoppió a ridermi in faccia.

Demoralizzata, sospirai, e mi voltai per andarmente. Avrei trovato la scuderia da sola, non avevo affatto bisogno dell'aiuto di nessuno. Magari utilizzando le mie nuove abilitá; ero un lupo mannaro, quindi ipoteticamente possedevo un olfatto piú sviluppato di quello umano.
Impegnandomi, forse, avrei potuto percepire l'odore delle stalle (piuttosto disgustoso, lo so) e seguirne la scia.

<< Hey, aspetta! >>

Senza che io me ne accorgessi, l'elfo - che da quel momento in poi decisi che avrei soprannominato Ridarella - mi era improvvisamente apparso accanto.

<< Non intendevo reagire cosí, solo che la tua richiesta mi ha stupito! Sono pochi i completi novellini, qui. >> ammise, sorridendomi gentilmente.

Hell's BalladWhere stories live. Discover now