13. Bleed it Out

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MAVIS




Avevo fatto un grande errore.

Certo, nel corso della mia vita avevo preso un'invidiabile quantità di pessime decisioni, ma quella di mettermi a pedinare Farkas in piena notte doveva per forza essere in cima alla classifica delle cose piú stupide mai fatte.
Da quando ero entrata all'Accademia Morgenstern, la mia propensione a seguire l'istinto anzichè il cervello sembrava essere aumentata
esponenzialmente, e con essa i guai in cui mi andavo inavvertitamente a cacciare.

Forse per via della stanchezza o semplicemente siccome ero una persona fin troppo curiosa per natura, non mi era neppure passato per l'anticamera del cervello il fatto che ciò che stavo facendo potesse essere considerato stalking.

Mi sentivo piuttosto come un'agente della CIA o del KGB; furtiva, silenziosa e professionale.

Avevo purtroppo iniziato troppo tardi a rendermi conto della stupidità delle mie azioni; ero così concentrata a non perdere di vista il licantropo che non avevo notato, né prestato alcuna attenzione, a dove stessimo andando.

Così, dopo almeno venti minuti di cammino, avevo finalmente compreso di non trovarmì piú nel perimetro dell'Accademia.

In qualche modo, attraverso non so quale passaggio nascosto, avevamo oltrepassato le spesse mura che delimitavano il limite del campus: stavamo percorrendo un angusto sentiero nel fitto e scuro bosco che circondava l'Accademia.

Mi trattenni a fatica dall'urlare e correre indietro; Farkas si trovava ad una distanza abbastanza ragionevole dal permettermi di seguirlo senza essere vista o sentita, ma qualsiasi movimento di troppo poteva significare la fine.

Della non programmata gita notturna e della mia vita.

Inghiottendo la mia paura continuai quindi a camminare, cercando di non prestare troppa attenzione al movimento dei rami sopra di me o agli scricchiolii inquietanti che sentivo.

Non potevo tornare indietro, o avrei rischiato di perdermi nella selva. La mia unica opzione era continuare a seguire Farkas sperando che non se ne accorgesse.

Iniziai quindi a domandarmi dove stesse andando; non erano molti i posti interessanti da raggiungere a mezzanotte in mezzo ad un bosco.

Sperai non stesse andando a partecipare a qualche sorta di rito satanico illegale; in quel caso, ero piuttosto sicura che nessuna dose di buona volontá avrebbe potuto fermarmi dal gridare con tutto il fiato che avevo in gola... rischiando cosí di diventare il prossimo sacrificio.

Rabbrividii.

Dovevo smetterla di pensare a cose del genere, soprattutto in quella situazione. Probabilmente stava semplicemente andando a... incontrare qualcuno?

Mi morsi il labbro inferiore, aumentando impercettibilmente il passo.

Che avesse forse una relazione illecita? Questo avrebbe spiegato la necessitá di allontanarsi dall'accademia per l'incontro.

Ripensai al regolamento scolastico, e a come a quanto pare fosse severamente proibito avere relazioni sentimentali con persone di specie magiche differenti.

Magari la sua ragazza (o ragazzo, non potevo saperlo) era una fata, o una vampira... altro che Twilight, quella sí che sarebbe stata una storia d'amore interessante!
Un po'come Romeo e Giulietta, siccome a quanto pare neppure i licantropi e vampiri del mondo reale potevano sopportarsi.

Ero cosí presa dai miei pensieri che quasi non mi accorsi che il sentiero era ormai finito: esso sbucava in una radura, al centro della quale si trovava una grande casa di legno. Forse era solo una mia impressione, ma da essa sembrava provenire molto rumore.

Hell's BalladWhere stories live. Discover now