4. Hit and run

944 86 11
                                    


MAVIS


Quanto mi svegliai, probabilmente un'ora dopo, il mondo mi sembró improvvisamente piú nitido.

Immagini, suoni e odori mi risultavano piú chiari e definiti che mai: concentrandomi abbastanza, riuscivo a distinguere piuttosto bene - in lontananza - le voci degli insegnanti che stavano facendo lezione nelle proprie aule.

Meravigliata, guardai fuori dalla finestrella aperta dell'infermeria, e con mia grande sorpresa riuscii a distinguere persino le foglie degli alberi, ed a percepire un sacco di odori differenti, come quello degli studenti, del cibo delle cucine, o dell'erba appena tagliata.
Era tutto così improvviso e inaspettato che per poco non svenni di nuovo, ma mi schiaffeggiai mentalmente per impedirmi di farlo.
Il sigillo era stato rimosso, ed io potevo tranquillamente dire addio alla mia vita di umana, e dare il benvenuto alla ringhiante creatura che a quanto pare, in fondo, ero sempre stata.
Avrei dovuto adattarmi a questa nuova situazione molto velocemente, altrimenti non sarei sopravvissuta nemmeno mezza giornata ai corsi speciali dei licantropi.

Mi alzai dalla brandina, facendo leva con le braccia, ma utilizzai troppa forza e il lettino emise uno scricchiolio inquietante.
Mordendomi il labbro inferiore, scesi da esso con più delicatezza possibile, iniziando poi a dirigermi verso l'uscita della stanza.
A quanto pare non erano aumentati vertiginosamente solo i miei sensi, ma anche la mia forza fisica.

Misi una mano nella tasca anteriore dei pantaloni che stavo indossando, e ne estrassi il famigerato piano orario. Sbuffando, lanciai un'occhiata all'orologio appeso alla parete di fronte a me. Erano le quattro in punto.
Riabbassai lo sguardo sul pezzo di carta stropicciato, per vedere che lezione avrei avuto quell'ora: Corso di Trasformazione 101, insomma quello di base.
La lezione era giá iniziata da venti minuti.
Ci misi sorprendentemente poco a capire che ero in un mare di guai.

Presi un profondo respiro e corsi via al massimo della mia 'nuova' velocità verso la palestra, dove la lezione si stava svolgendo.
Avevo visto l'edificio di mattoni rossi appena arrivata all'accademia, quindi provai a ricordarmi dove esso fosse localizzato ed accellerai.

Scesi una rampa di scale quasi cadendo, e quando saltai giù e voltai l'angolo, andai a sbattere contro un muro: la forza dell'impatto mi fece rimbalzare come un proiettile in ricochet e cadere a due metri di distanza, atterrando sul mio regal deretano.

La mia resistenza fisica era di certo migliorata, ma la mia sbadataggine no.

Imprecai furiosamente, incazzata e dolorante, ma quando alzai lo sguardo pronta a correre via, notai finalmente che no, non ero rimbalzata contro una parete.

Avevo avuto la strabiliante fortuna di andare a sbattere contro Farkas, il lupo mannaro che in meno di due minuti aveva messo al tappeto una dozzina di altri licantropi, e senza nemmeno sforzarsi.

La mia solita, fantastica fortuna.

Per istinto, digrignai i denti ed iniziai a ringhiare, provando a sembrare minacciosa.

<< Guarda dove vai. >> si limitó a dire lui, lanciandomi un'occhiata fredda ed oltrepassandomi senza molti complimenti.

Ci sono due momenti, in una giornata, quando farmi arrabbiare non é per niente consigliabile: la mattina, e quando sono di fretta.
Quindi, ignorando bellamente tutti gli avvertimenti di Alyss, mi alzai in piedi furiosamente, puntando un dito contro il biondo in modo minaccioso, anche se lui mi stava ancora dando le spalle.

<< Cosa?! Ma guarda tu dove cammini, invece! >> urlai adirata.

Farkas continuó a camminare indisturbato.

Hell's BalladWhere stories live. Discover now