Capitolo 23

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Roma la città che ho sempre amato. E adesso sono qui con il mio migliore amico e altre quattro persone fantastiche. L'unico problema!? Quei deficienti mi hanno svegliata spruzzandomi l'acqua con una pistola d'acqua... Quanto posso amarli eh...

Dopo il mio dolce risveglio mi vado a fare una doccia. Come outfit decido una maglia della alien grigia con il bordo nero, skinny neri strappati e vans nere. Matita, mascara e sono pronta. Arrivo in cucina dove c'è un ottimo odore di caffè e cornetto.

"Ti ho preso un cappuccino e un cornetto al cioccolato."  ma quanto posso amarlo.

"Grazie!" Dico sorridendo e dandogli un bacio sulla guancia.

"Che si fa oggi?" Dico rompendo il silenzio.

"Se vuoi oggi possiamo visitare la città!" Disse Giuseppe prima che Ste possa aprire bocca.

"Perfetto!" Dico entusiasta.

La prima tappa di oggi lo zoo. Avremmo visitato anche villa Borghese solo c'era troppa gente... No okay non ci crede nessuno. Lo ammetto non volevamo andarci.

I ragazzi si comportavano come dei bambini. Bhe tranne Giuse, lui sembrava più loro padre. Vloggarono anche e io feci diverse foto con la mia polaroid. Una mattinata perfetta. 

Quando finimmo di visitare l'intero zoo si era fatta già l'ora di pranzo. E dove volete che vadano dei ragazzi come noi. Bhe se il sushi è chiuso al mc. Come suo solito Sascha iniziò a far casino, Stefano a mangiare un panino più grande di lui, Giuseppe cercava di far star zitto Sascha e Salvatore rideva. E poi io che assistevo a tutto questo. 

"Ti stai divertendo?" mi chiese Stefano quando eravamo un po più indietro agli altri.

"Si!" dissi sorridendo.

"Mi fa piacere!" e mi avvolse nelle sue braccia. 

Visitammo molti altri posti, come il foro. La mia tappa preferita fu il Colosseo. Avendolo lasciato per ultimo come posto da visitare il sole era già calato. Arrivammo in cima(?) Salvatore e Giuseppe si allontanarono, rimanemmo così io, Sascha e Stefano.

"Sascha ci potresti fare una foto per favore?" gli chiesi.

"Certo!"

Appena scatto la foto andò da Sal e Giuse. Guardai la foto, era stupenda. Ritraeva lui che mi abbracciava da dietro e mi davo un bacio sulla testa che era poggiata sulla sua spalla, lo sfondo era bellissimo, si vedeva una Roma illuminata  dai lampioni e dalle luci delle macchine.

"E' stupenda!" dissi a bassa voce

"Già." dissi a un tono di voce ancora più basso. Tutta questa vicinanza mi fa uno strano effetto.

"Dai andiamo dagli'altri." disse prendendomi per mano. Arrossii talmente tanto che i semafori mi invidiavano.

Dopo mezz'ora ci trovammo in un ristorante, seduti a un tavolo a scegliere le nostre ordinazioni. Presi una semplice matriciana. Accanto a me era seduto Stefano il quale per tutta la sera mi rivolse adorabili sorrisi. Usciti dal ristorante l'aria era diventata molto più fredda rispetto a prima. Mi maledico da sola per non aver preso la giacca. Incominciai a tremare. D'un tratto due braccia avvolsero il mio corpo. Dando vita a un'altra serie di brividi. Nel tragitto ristorante appartamento mi addormento. Una volta arrivati Stefano mi svegliò, diedi la buona notte a tutti e mi diressi in stanza. Mi spogliai e indossai il mio pigiama, che in realtà consisteva in una maglia di Stefano, rigorosamente fregata dal suo armadio, e un pantaloncino, ma dettagli. Appena mi infilai sotto le coperte venni accolta dalle braccia di Morfeo. Venni svegliata da uno strano spostamento del materasso e successivamente da un braccio che mi cinse il fianco. Brividi. Mi giro verso di lui e poggio la mia testa sulla sua spalle e circondando il suo torace con le mie braccia. Automaticamente lui mi strinse ancora di più completando il gesto con un dolce bacio sulla guancia. E lì il mio stomaco cominciò a fare le capriole. Il mio cuore inizia a battere talmente forte che ho paura che possa sentirlo. Mi faccio coraggio e gli do anch'io un bacio sulla guancia. Noto che sta sorridendo. Appoggio di nuovo la testa sulla sua spalla affondando il viso nell'incavato del collo inebriandomi del suo profumo.

Sento scuotermi e una voce che dice che mi devo alzare che è tardi. Come protesta mugulo delle parole incomprensibili anche a me. D'un tratto vengo alzata di peso.

"Mhhh altri due minuti per favore." dico assonnata senza nemmeno aprire gli occhi.

"Ti ho portato il cornetto alla nutella!" a quelle parole apro gli occhi di scatto e la prima cosa che vedo è la faccia divertita ma allo stesso tempo soddisfatta del mio migliore amico.

Presi i vestiti dalla valigia e mi diressi in bagno. Il mio outfit di oggi sarebbe stato un top nero, pantaloncini di jeans e vans nere. Decisi ance di farmi una treccia laterale(?).

Corsi in cucina dove tutti erano seduti, persino Tudor. 

"Buongiorno!" dissi sorridendo.

"Giorno." dissero in coro.

Siamo appena arrivati in fiera ed già piena di persone. Wow.



-Angolo autrice-

Lo so, ma vi prego non uccidetemi. Ho avuto molto da fare con la scuola. Comunque la storia ha raggiunto le 3k visualizzazioni, non come ringraziarvi. Come potete vedere ho cambiato sia la copertina che il titolo. Spero vi piacciano.

-Chiara

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