Capitolo 12

195 13 0
                                    


Erano passate due settimane da quando sono andata a casa sua. Avevo ricominciato la rutine di quache anno fá: piangere, non mangiare. Mi alzai dal letto per poi andare in cucina e bere un bicchiere d'acqua. Ritornai di sopra, scelsi i vestiti poi andai in bagno a lavarmi. Dopo un quarto d'ora uscì di casa e mi diressi a un parco dove stavamo spesso con lui. Arrivai dopo una mezz'oretta e per fortuna a farmi compagnia c'era la mia musica. Mi sedetti sulla panchina distante dai bambini che giocavano. Iniziai a pensare. Non so per quanto tempo rimasi lì. Immersa nei miei pensieri mi accorsi di una persona familiare venire nelle mia direzione. Appeno fu più vicino capì subito di chi si trattava, di lui. Pure lui immerso nei suoi pensieri non sia accorse di me. Dopo qualche istante alzò lo sguardo e incrociò il mio. Cambiò subito direzione.
Feci un respiro profondo, mi alzai dalla panchina e gli corsi incontro. Una volta raggiunto mi piazzo davati a lui in modo che non passi.

"Che cosa vuoi?"

"Voglio parlare. Viglio capire perchè sei arrabbiato con me?!"

"Me lo chiedi pure. Mi hai ignorato da quando hai conosciuto Alberico. Poi quando se ne va vieni da me. Io non sono un giocattolo!"

Ero spiazzata. Okay si, forse l'ho un pò trascurato, ma non significa che io non tenga a lui. Lui per me è tutto.

"Davvero! Davvero credi che per me sei un giocattolo dopo tutto quello che hai fatto per me. Ci sei sempre stato. Mi hai tirato fuori dalla merda. Come potrei."

"Ciao Victoria." disse freddo.
Quando mi chiama col nome completo è davvero incazzato.
Dopo questo l'ho perso.

Mentre tornavo a casa pensai a tutti i momenti passati con lui. Cioè la maggior parte della mia vita.

Ero distrutta.

Corsi immediatamente in camera mia. Rovistai nei cassetti per un po, ma per fortuna la trovai. A casa non c'era nessuno, tanto per cambiare. Andai in bagno, mentre incidevo i miei polsi scoppiai a piangere. Se un mese fá mi avessero detto che sarei ritornata nel tunnel gli avrei risposto che non sarebbe successo perché avevo lui con me. Ma adesso eccomi qui, come qualche anno fá quando venivo derisa, umiliata. Grazie a lui ne ero uscita.

Forse i miei compagni avevano ragione. Mi ha abbandonata. Dovevo dare ragione ad Andrea.
Quel ragazzo che mi ha fatto soffrire, ma non come sto soffrendo adesso. Questo è un dolore più intenso.

Decisi di andare a dormire.

Durante la mattinata non feci niente di che. Tranne rivedere i vecchi album. Come vorrei tornare alla spensieratezza di quegl'anni.

Nel pomeriggio decisi di mandare un messaggio ad Albe.

"Ehy!"

"Oii Vic. Oggi torno a Firenze!"

"Davvero?! A che ora sei qui?"

"Bhe.. Non so... Intanto apri la porta!" ma che cazz.

Aprii la porta ed era lì sorridente come non mai.

Lo abbracciai fortissimo e lui non esitò a ricambiare. Ne avevo bisogno.

Scoppiai per l'ennesima volta a piangere al ricordo di Stefano. Lui fece la stessa cosa. Era il giorno in cui ho conosciuto Alberico.

"Ehy ehy cos'è successo?"

Andammo in soggiorno e gli raccontai tutto, tralasciando il non mangiare e i tagli.

"Okay stasera esci con me! Non accetto un no come risposta."

"Albe..." non mi diede il tempo di finire che parlò lui.

"Albe niente vatti a preparare che sei indecente!" disse ridendo.

Andai in camera. Mi misi un top che arriva poco più sopra dell'ombelico con delle fantasie floreali, una gonna nera a vita alta e le vans nere sotto.Misi anche delle bandane ai polsi per non far vedere i tagli. Mi pettinai, lavai i denti per poi truccarmi. Niente di eccessivo: matita, mascara e rossetto bordeaux.

"Eccomi!" dissi scendendo le scale.

"Sei bellissima!" disse sorridendo.

"Grazie." arrosii subito spero non si noti. Dalla sua risata deduco che mi abbia visto.

Mi portò in una pizzeria molto carina.

La serata passa tranquillamente. Finalmente sono riuscita a distrarmi.

"Vado un'attimo in bagno." mi disse. Sorrisi.

Passarono e ancora non era tornato. Finalmente lo vidi arrivare, ma non era da solo. Oh no! Con tutte le persone perchè proprio lui.

"Ciao Victoria." disse freddo.

"Ciao Stefano." dissi altrettanto fredda. Mentre parlavamo notai che ogni tanto guardava i miei polsi.

Dopo una decina di minuti decisi di andare a prendere una boccata d'aria.

"Vado a prendere una boccata d'aria."

"Okay." disse sorridendo Albe.

Quando andai fuori notai un gruppo di ragazzi venire nella mia direzione. No. Non di nuovo.Non bastava Stefano vero adesso pure lui.

~ Spazio autrice ~
Scusate se aggiorno così tardi ma ho avuto molti impegni. Tralaltro mi si era cancellato il capitolo è lo dovuto riscrivere tutto.Vi avverto la prossima settimana non potrò publicare perchè sarò in gita.

-Chiara

Our story.// Stefano Lepri //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora